La NarraVita
La "NarraVita": Ecco la storia di Andrea e Antonio
Le cose da fare, se hai mano meno di vent'anni, chiedile a loro
Trani - venerdì 21 novembre 2014
8.16
Le cose da fare sono tante. Se hai meno di vent'anni, direi, sono infinite. Giovani e belli. Alti e barbuti. Molto intellettuali e molto radical chic. E terreni. Andrea Venditti e Antonio Di Lernia sono amici. Sono studenti. Sono timidi. Sono colti. Sono diversi. Sono intraprendenti. Sono artisti in modi diversi l'uno dall'altro.
Si sono conosciuti un anno fa, amici di amici, e sono partiti per un super festival, lo Sziget, uno dei più grandi festival musicali e culturali in Europa. Si tiene ogni agosto a nord di Budapest, in Ungheria, in Óbudai-Sziget che unisce musica a numerose altre attività, tra cui il cinema, la danza, il teatro. Sono tornati con i capelli biondo platino. Quest'anno invece sono partiti per una vacanza dal sapore diverso, avventuroso e insolito rispetto alle consuete vacanze. Hanno scelto di partire per un interrail, dieci giorni low coast attraverso terre disparate e dissimili per costumi ed abitudini. Hanno dormito da amici e zie acquisite. Parenti "improvvisati" e amici ritrovati. Maastricht, Berlino, Hannover, Amsterdam, Bruxelles. Un Europa da scoprire con una macchina fotografica e una grande voglia di camminare, senza programmi. Un viaggio sentito e profondo, di arricchimento e crescita, morale, umana e intellettuale.
Quando sono arrivati i biglietti per il desiderato viaggio ecco il segno del destino che ci mette del suo. Pubblicizzava un concorso: My Euroshorts 2014, indetto dall'Etc, organizzazione no-profit che si occupa della promozione del turismo in tutto il Vecchio Continente. Un contest mondiale cui si partecipava attraverso la realizzazione di un video di solo quattro minuti. E perché allora non partecipare. Sono solo quattro minuti. Consapevoli o no, Andrea e Antonio hanno realizzato un video che tutti devono vedere. Un video "Le cose da Fare" che fa venire un nodo alla gola e, perché no, anche un pochino d'invidia.
Quando ho chiesto loro di rispondere a qualche mia domanda mi ha stupito la naturalezza del momento in cui mi hanno detto "E niente, poi abbiamo vinto". Una sorta di sorpresa mista però alla consapevolezza che il sacrificio viene spesso, non sempre, premiato. Due giovani che pensano alla prossima estate perché il premio consiste in un biglietto interrail di 22 giorni per entrambi in prima classe, 1400 dollari per il viaggio aereo e 2500 dollari per vivere e divertirsi.
Un video che li ritrae curiosi e spensierati, mentre attraversano strade e librerie, mentre bevono una birra e incontrano persone, un melting pot necessario alla crescita individuale specie se giovani. Il 10 Novembre, giorno della loro vittoria, è stato un giorno bello, uno di quei giorni da ricordare, perché hanno superato mille giovani che come loro hanno partecipato su scala mondiale ma soprattutto hanno superato le aspettative generali. E non le loro, perché sotto sotto, si sente che sentivano di vincere. Due giovani tranesi che hanno trionfato e che vivranno un'esperienza irripetibile e senza eguali.
C'è solo una cosa che mi stupisce mentre si guardano e secondo me sono ancora increduli e riguarda il loro futuro, com'è giusto che sia. «Progetti per il futuro? O Trani o l'Estero». Mi piace sentire che, giovanissimi, pensano che questa nostra città, spesso dormiente, possa offrire loro un futuro. Mi piace sapere che nonostante la grande bellezza che hanno visto in giro per l'Europa e che ha portato loro così grande fortuna siano ancora legati qui.
Mi fa pensare alla fuga del cervelli che il nostro Primo Cittadino sta sottovalutando. Mi piacerebbe che si prestasse attenzione ai giovani talenti, che si creasse una squadra forte e dinamica che punti alla crescita della città partendo dalla grandezza dei talenti che premiati su scala mondiale in questa città passano inosservati. Capelli decolorati a parte. E famiglie, orgogliose, soddisfatte e felici. Mai quanto loro. Si sa.
Si sono conosciuti un anno fa, amici di amici, e sono partiti per un super festival, lo Sziget, uno dei più grandi festival musicali e culturali in Europa. Si tiene ogni agosto a nord di Budapest, in Ungheria, in Óbudai-Sziget che unisce musica a numerose altre attività, tra cui il cinema, la danza, il teatro. Sono tornati con i capelli biondo platino. Quest'anno invece sono partiti per una vacanza dal sapore diverso, avventuroso e insolito rispetto alle consuete vacanze. Hanno scelto di partire per un interrail, dieci giorni low coast attraverso terre disparate e dissimili per costumi ed abitudini. Hanno dormito da amici e zie acquisite. Parenti "improvvisati" e amici ritrovati. Maastricht, Berlino, Hannover, Amsterdam, Bruxelles. Un Europa da scoprire con una macchina fotografica e una grande voglia di camminare, senza programmi. Un viaggio sentito e profondo, di arricchimento e crescita, morale, umana e intellettuale.
Quando sono arrivati i biglietti per il desiderato viaggio ecco il segno del destino che ci mette del suo. Pubblicizzava un concorso: My Euroshorts 2014, indetto dall'Etc, organizzazione no-profit che si occupa della promozione del turismo in tutto il Vecchio Continente. Un contest mondiale cui si partecipava attraverso la realizzazione di un video di solo quattro minuti. E perché allora non partecipare. Sono solo quattro minuti. Consapevoli o no, Andrea e Antonio hanno realizzato un video che tutti devono vedere. Un video "Le cose da Fare" che fa venire un nodo alla gola e, perché no, anche un pochino d'invidia.
Quando ho chiesto loro di rispondere a qualche mia domanda mi ha stupito la naturalezza del momento in cui mi hanno detto "E niente, poi abbiamo vinto". Una sorta di sorpresa mista però alla consapevolezza che il sacrificio viene spesso, non sempre, premiato. Due giovani che pensano alla prossima estate perché il premio consiste in un biglietto interrail di 22 giorni per entrambi in prima classe, 1400 dollari per il viaggio aereo e 2500 dollari per vivere e divertirsi.
Un video che li ritrae curiosi e spensierati, mentre attraversano strade e librerie, mentre bevono una birra e incontrano persone, un melting pot necessario alla crescita individuale specie se giovani. Il 10 Novembre, giorno della loro vittoria, è stato un giorno bello, uno di quei giorni da ricordare, perché hanno superato mille giovani che come loro hanno partecipato su scala mondiale ma soprattutto hanno superato le aspettative generali. E non le loro, perché sotto sotto, si sente che sentivano di vincere. Due giovani tranesi che hanno trionfato e che vivranno un'esperienza irripetibile e senza eguali.
C'è solo una cosa che mi stupisce mentre si guardano e secondo me sono ancora increduli e riguarda il loro futuro, com'è giusto che sia. «Progetti per il futuro? O Trani o l'Estero». Mi piace sentire che, giovanissimi, pensano che questa nostra città, spesso dormiente, possa offrire loro un futuro. Mi piace sapere che nonostante la grande bellezza che hanno visto in giro per l'Europa e che ha portato loro così grande fortuna siano ancora legati qui.
Mi fa pensare alla fuga del cervelli che il nostro Primo Cittadino sta sottovalutando. Mi piacerebbe che si prestasse attenzione ai giovani talenti, che si creasse una squadra forte e dinamica che punti alla crescita della città partendo dalla grandezza dei talenti che premiati su scala mondiale in questa città passano inosservati. Capelli decolorati a parte. E famiglie, orgogliose, soddisfatte e felici. Mai quanto loro. Si sa.