La NarraVita
La "NarraVita": Ecco Rachele Lomolino ed Emilia Pignataro
Oltre le gambe c’è molto di più: Oggi due storie dedicate alle donne
Trani - venerdì 28 novembre 2014
16.57
In questa che è la settimana dedicata alla violenza sulle donne mi sembra doveroso dedicare la mia rubrica a due donne. Due grandi donne.
Quando le incontro in un bar del centro mi immagino un romanzo di Gabriele D'annunzio del 1888 in cui il protagonista, Andrea Sperelli, è infinitamente in bilico tra due donne: Elena Muti, la femme fatale, bruna e spigolosa e Maria Ferres, bionda e angelica.
Recupero tutta la mia concentrazione perché, non fosse altro che per l'apparenza fisica, queste due donne con la letteratura c'entrano ben poco. Sono giovani, sono belle ma soprattutto sono due donne che si sono create, "fatte" da sole, con l'appoggio certo di amici e parenti. Rachele Lomolino, classe 1982 dal 2006 è l'amministratore di un'azienda nel settore calzaturiero, OndePiane mentre Emilia Pignataro, classe '80 è titolare di Emilia Acconciature, salone di parrucchiere dal 2009.
Cosa centrano due ambiti lavorativi così distanti tra loro? Forse nulla, se non il fatto che in entrambi i casi queste due giovani donne sono diventate imprenditrici del proprio lavoro, con sacrificio e fatica, con indipendenza e preoccupazione e che fortunatamente possono dire di avercela fatta.
Rachele Lomolino ha acquisito un'azienda di famiglia con una storia di oltre quarant'anni alle spalle. Racconta con molta emozione di essersi sempre sentita appassionata da questo lavoro, di aver sempre sentito forte quest'amore per un lavoro che la legava a suo nonno, cui deve questa grandissima fortuna. OndePiane è un'azienda che ha superato la crisi che il settore calzaturiero ha dovuto affrontare negli scorsi anni nella nostra città, ha barcollato, ha rischiato ma grazie ad un cambio gestionale e ad innumerevoli sacrifici è riuscita a superare il tracollo e ad affermarsi nel mondo di settore e può contare oggi una grande produttività e la partecipazione alle maggiori fiere del territorio nazionale.
Emilia Pignataro ha creato tutto ex novo. Ha iniziato come molti giovani la scuola tecnica per poi scoprire sempre più forte la passione per il mondo dei parrucchieri e ha convinto la sua famiglia a sostenerla nella scuola professionale Cesvim, che ha un costo elevato e poco accessibile. Diplomatasi ha iniziato a lavorare come dipendente in alcuni saloni molto famosi a Trani, sperando di riuscire ad affermarsi. Ma quando la passione è forte e il lavoro è l'unico mezzo che hai per affermarti sempre di più decidi che il passo verso l'indipendenza è breve. Decide allora di prendersi la responsabilità del proprio lavoro e di aprire, non con pochi sacrifici il suo salone, famoso adesso, come i saloni in cui ha prestato servizio senza che nessuno ne riconoscesse il genio.
Affermate e felici, trascorrono le loro giornate immerse nel lavoro e non sentono la stanchezza perchè sia in un caso che nell'altro stanno ottenendo giorno dopo giorno gratificazione e successo. I sorrisi delle clienti, gli ordini che si moltiplicano, le ore che passano veloci. Non importa se le loro professioni così distanti tra loro le hanno portate ad essere differenti da amici e coetanei che trascorrono le serate a far tardi. Per loro la sveglia suona.
Sono molto sicure e fiere, sono arrabbiate con uno Stato che le obbliga a versare importi inadeguati e contributi per una pensione che come tutti i giovani non vedranno mai, ma sono felici, soddisfatte e soprattutto appagate. Appagate dal lavoro, appagate dalla fatica, appagate dal sacrificio e molto di più dal poter dire oggi a distanza di anni "Io non ho sbagliato".
Quando le incontro in un bar del centro mi immagino un romanzo di Gabriele D'annunzio del 1888 in cui il protagonista, Andrea Sperelli, è infinitamente in bilico tra due donne: Elena Muti, la femme fatale, bruna e spigolosa e Maria Ferres, bionda e angelica.
Recupero tutta la mia concentrazione perché, non fosse altro che per l'apparenza fisica, queste due donne con la letteratura c'entrano ben poco. Sono giovani, sono belle ma soprattutto sono due donne che si sono create, "fatte" da sole, con l'appoggio certo di amici e parenti. Rachele Lomolino, classe 1982 dal 2006 è l'amministratore di un'azienda nel settore calzaturiero, OndePiane mentre Emilia Pignataro, classe '80 è titolare di Emilia Acconciature, salone di parrucchiere dal 2009.
Cosa centrano due ambiti lavorativi così distanti tra loro? Forse nulla, se non il fatto che in entrambi i casi queste due giovani donne sono diventate imprenditrici del proprio lavoro, con sacrificio e fatica, con indipendenza e preoccupazione e che fortunatamente possono dire di avercela fatta.
Rachele Lomolino ha acquisito un'azienda di famiglia con una storia di oltre quarant'anni alle spalle. Racconta con molta emozione di essersi sempre sentita appassionata da questo lavoro, di aver sempre sentito forte quest'amore per un lavoro che la legava a suo nonno, cui deve questa grandissima fortuna. OndePiane è un'azienda che ha superato la crisi che il settore calzaturiero ha dovuto affrontare negli scorsi anni nella nostra città, ha barcollato, ha rischiato ma grazie ad un cambio gestionale e ad innumerevoli sacrifici è riuscita a superare il tracollo e ad affermarsi nel mondo di settore e può contare oggi una grande produttività e la partecipazione alle maggiori fiere del territorio nazionale.
Emilia Pignataro ha creato tutto ex novo. Ha iniziato come molti giovani la scuola tecnica per poi scoprire sempre più forte la passione per il mondo dei parrucchieri e ha convinto la sua famiglia a sostenerla nella scuola professionale Cesvim, che ha un costo elevato e poco accessibile. Diplomatasi ha iniziato a lavorare come dipendente in alcuni saloni molto famosi a Trani, sperando di riuscire ad affermarsi. Ma quando la passione è forte e il lavoro è l'unico mezzo che hai per affermarti sempre di più decidi che il passo verso l'indipendenza è breve. Decide allora di prendersi la responsabilità del proprio lavoro e di aprire, non con pochi sacrifici il suo salone, famoso adesso, come i saloni in cui ha prestato servizio senza che nessuno ne riconoscesse il genio.
Affermate e felici, trascorrono le loro giornate immerse nel lavoro e non sentono la stanchezza perchè sia in un caso che nell'altro stanno ottenendo giorno dopo giorno gratificazione e successo. I sorrisi delle clienti, gli ordini che si moltiplicano, le ore che passano veloci. Non importa se le loro professioni così distanti tra loro le hanno portate ad essere differenti da amici e coetanei che trascorrono le serate a far tardi. Per loro la sveglia suona.
Sono molto sicure e fiere, sono arrabbiate con uno Stato che le obbliga a versare importi inadeguati e contributi per una pensione che come tutti i giovani non vedranno mai, ma sono felici, soddisfatte e soprattutto appagate. Appagate dal lavoro, appagate dalla fatica, appagate dal sacrificio e molto di più dal poter dire oggi a distanza di anni "Io non ho sbagliato".