La NarraVita
La NarraVita politica: ecco chi è Amedeo Bottaro
Raccontare l'aspetto più umano, sociale e "cittadino" dei candidati
mercoledì 15 aprile 2015
7.15
Oggi la NarraVita presenta il candidato sindaco Amedeo Bottaro. Anche a lui ho posto le mie domande…
Conosco Amedeo Bottaro da diversi anni. Silenzioso e autorevole, molto posato e riflessivo. Conosco soprattutto sua moglie, una cara amica e i suoi figli, uno dei due che ha solo cinque anni in occasione delle primarie pare gli abbia detto: "Ma papà queste primarie sono veramente terribili, cosa posso fare per aiutarti così finiscono prima?!!". Una famiglia molto bella, di quelle sempre allegre e armoniche. Amedeo Bottaro è un uomo che ha un sogno e cioè riportare i tranesi a Trani, basandosi sulla sua esperienza di uomo che ha scelto di andare via dalla nostra città e che poi è tornato per rimanerci.
Cosa spinge alla scelta di candidarsi come sindaco di una città alla deriva come Trani? Senso di sfida?
"La voglia di fare qualcosa per questa città. L'alternativa è andare via, non è una frase fatta, un modo di dire, realmente questa città non offre nulla ma non solo ai nostri figli ma anche a noi. Io ho 44 anni e per poter lavorare sono stato fuori per lungo tempo. La nascita del mio secondo figlio e la scelta di mio padre di andare in pensione, lasciando uno studio che andava seguito pur non essendo nel mio ambito, mi ha spinto a tornare a Trani. Già dal punto professionale ho visto Trani alla deriva, una città bellissima ma con un grado di vivibilità pessimo. Trani non offre nulla, purtroppo e nonostante ciò io sono innamorato di questa città, lo sono sempre stato e lo sono tuttora".
Non ritiene che sia necessario stabilire quale sia la vocazione di una città come Trani? Siamo un paese turistico senza servizi per il turismo o un paese industriale senza industrie?
"Ritengo che Trani abbia una vera e propria vocazione turistica, perché una città che riesce a fare turismo nonostante stiamo facendo di tutto per mandar tutto a rotoli. Il turista continua a venire a Trani, nonostante non esistano servizi, nonostante le scene tra il paradossale e il patetico di turisti francesi, inglesi, tedeschi disorientati nelle mani di guide turistiche che si vergognano e cercano di nascondere tutto quello che di questa città non funziona e a dispetto della totale assenza di educazione all'accoglienza del turista. Il primo turista è il cittadino tranese".
Occorrono iniziative per i giovani. Quali sono quelle realmente praticabili?
"Io li candido i giovani perché voglio che il mio consiglio comunale sia fatto di giovani, perché solo i giovani conoscono realmente le esigenze dei giovani e voglio che siano i giovani, quelli validi, ad amministrare con me la città. Mi piacerebbe che i giovani siano consiglieri comunali con delega diretta nei vari ambiti, quali turismo, cultura e istruzione. Sto cercando un cambiamento, con candidature giovani ma soprattutto di qualità. I giovani devono avere veri e propri contenitori culturali e spazi. Mi piacerebbe utilizzare spazi inutilizzati del patrimonio della città e affidarli alle cooperative per creare spazi di aggregazione e mobilità cittadina".
Cosa intende fare all'inizio del suo mandato? Vero è che non conta il risultato nel breve periodo ma il risultato a lungo termine, ma in un momento storico come questo credo che tutti i cittadini abbiano diritto e soprattutto bisogno di una risposta immediata.
"La mia idea di amministrazione procede su un doppio binario. Una più ampia fondata sulla necessità di progetti fondamentali con cui agganciare finanziamenti regionali e comunitari, soldi su cui realizzare il futuro. Una più interna, più cittadina, che ha bisogno di dare risposte immediate e quindi gestire le urgenze, tra manutenzioni stradali e le strutture scolastiche. Una città che si fondi sulla segnalazione del cittadino e sulla risposta, rapida e immediata, che l'amministrazione riesce a dare al fine di risolvere il problema".
Conosco Amedeo Bottaro da diversi anni. Silenzioso e autorevole, molto posato e riflessivo. Conosco soprattutto sua moglie, una cara amica e i suoi figli, uno dei due che ha solo cinque anni in occasione delle primarie pare gli abbia detto: "Ma papà queste primarie sono veramente terribili, cosa posso fare per aiutarti così finiscono prima?!!". Una famiglia molto bella, di quelle sempre allegre e armoniche. Amedeo Bottaro è un uomo che ha un sogno e cioè riportare i tranesi a Trani, basandosi sulla sua esperienza di uomo che ha scelto di andare via dalla nostra città e che poi è tornato per rimanerci.
Cosa spinge alla scelta di candidarsi come sindaco di una città alla deriva come Trani? Senso di sfida?
"La voglia di fare qualcosa per questa città. L'alternativa è andare via, non è una frase fatta, un modo di dire, realmente questa città non offre nulla ma non solo ai nostri figli ma anche a noi. Io ho 44 anni e per poter lavorare sono stato fuori per lungo tempo. La nascita del mio secondo figlio e la scelta di mio padre di andare in pensione, lasciando uno studio che andava seguito pur non essendo nel mio ambito, mi ha spinto a tornare a Trani. Già dal punto professionale ho visto Trani alla deriva, una città bellissima ma con un grado di vivibilità pessimo. Trani non offre nulla, purtroppo e nonostante ciò io sono innamorato di questa città, lo sono sempre stato e lo sono tuttora".
Non ritiene che sia necessario stabilire quale sia la vocazione di una città come Trani? Siamo un paese turistico senza servizi per il turismo o un paese industriale senza industrie?
"Ritengo che Trani abbia una vera e propria vocazione turistica, perché una città che riesce a fare turismo nonostante stiamo facendo di tutto per mandar tutto a rotoli. Il turista continua a venire a Trani, nonostante non esistano servizi, nonostante le scene tra il paradossale e il patetico di turisti francesi, inglesi, tedeschi disorientati nelle mani di guide turistiche che si vergognano e cercano di nascondere tutto quello che di questa città non funziona e a dispetto della totale assenza di educazione all'accoglienza del turista. Il primo turista è il cittadino tranese".
Occorrono iniziative per i giovani. Quali sono quelle realmente praticabili?
"Io li candido i giovani perché voglio che il mio consiglio comunale sia fatto di giovani, perché solo i giovani conoscono realmente le esigenze dei giovani e voglio che siano i giovani, quelli validi, ad amministrare con me la città. Mi piacerebbe che i giovani siano consiglieri comunali con delega diretta nei vari ambiti, quali turismo, cultura e istruzione. Sto cercando un cambiamento, con candidature giovani ma soprattutto di qualità. I giovani devono avere veri e propri contenitori culturali e spazi. Mi piacerebbe utilizzare spazi inutilizzati del patrimonio della città e affidarli alle cooperative per creare spazi di aggregazione e mobilità cittadina".
Cosa intende fare all'inizio del suo mandato? Vero è che non conta il risultato nel breve periodo ma il risultato a lungo termine, ma in un momento storico come questo credo che tutti i cittadini abbiano diritto e soprattutto bisogno di una risposta immediata.
"La mia idea di amministrazione procede su un doppio binario. Una più ampia fondata sulla necessità di progetti fondamentali con cui agganciare finanziamenti regionali e comunitari, soldi su cui realizzare il futuro. Una più interna, più cittadina, che ha bisogno di dare risposte immediate e quindi gestire le urgenze, tra manutenzioni stradali e le strutture scolastiche. Una città che si fondi sulla segnalazione del cittadino e sulla risposta, rapida e immediata, che l'amministrazione riesce a dare al fine di risolvere il problema".