La NarraVita
La Narravita "privata" di Amedeo Bottaro
Forse lo conoscete già, oggi ve lo presentiamo diversamente
lunedì 29 giugno 2015
7.43
L'abbiamo lasciato libero di rendersi conto della situazione, di operare le sue prime mosse, di farsi conoscere anche da chi non lo conoscesse e adesso ve lo presentiamo diversamente, nel privato: questo è Amedeo Bottaro, il nuovo sindaco di Trani, raccontato da Rossella De Palma.
Conosco l'Avvocato Amedeo Bottaro da molto tempo e rispolverando i ricordi della memoria mi è venuto in mente di quando ancora ragazzina lavoravo in una famosa gelateria tranese dove lui con l'allora fidanzata veniva a comprare il gelato. Ne sono passati di anni e di gelati eppure è rimasto così, quasi che il tempo non sia passato per niente: sempre molto magro, sempre col sorriso e la battuta pronta, disponibile e sereno.
Eppure lo ritrovo nel suo nuovo ufficio, la torre della città di Trani, la città che ha adottato e che deve rimettere in piedi. L'abbiamo visto sporcarsi le mani in prima persona e questo è un fatto assai importante perché come tutti i comandanti scende davvero sul campo di battaglia. Mi ricorda gli antichi comandanti romani, primi sul cavallo a guidare i cavalieri in difesa della patria.
Sono passati molti anni e la sua fidanzata di allora è diventata sua moglie e insieme genitori di due splendidi bimbi ed è questo l'unico "scoop" che sono riuscita a strappargli, perché è chiaro che il mio primo cittadino non sia una persona che parla di se, è come se ci fosse un confine immaginario da non superare. Non si tratta di ritrosia o reticenza, ne sono certa, ma solo voglia di lasciare privati i suoi amori, i suoi sentimenti e la sua famiglia.
Il nuovo sindaco ha un fedele sostenitore, il primo in assoluto, che è suo figlio di quasi sei anni che non solo lo rimprovera se fa tardi, se è troppo stanco, se non torna a casa per il pranzo ma che gioisce con le sue maestre perché il suo papà è il sindaco e allora si fa carico di tutti i problemi che poi a lui riporta per ottenere soluzioni: i bagni della sua scuola sono priorità assoluta, bagni d'oro, nuovi di zecca, per lui e i suoi compagni. Mentre racconta questa cosa, Amedeo Bottaro, sorride e forse dentro scalpita perché sta perdendo del tempo a rispondere alle mie domande e non con i suoi figli ma è un uomo, e questo lo capisci subito, che davvero è mosso da un profondo senso di responsabilità e dovere per Trani e allora anche i ritardi sono legittimi.
Educato, cordiale e disponibile mi stupisce mentre parla, perché più io cerco di farlo parlare di se e più lui mi parla di Trani, come se ormai fosse in atto un processo di identificazione permanente. E allora mi viene da pensare che finalmente non fossero solo sponsor elettorali, non becera oratoria politica. Un uomo che vuole curare Trani, curare una città malata, violentata, portata al degrado e privata della sua dignità, offuscata della sua bellezza.
Ma lui non lo dice dalla torre del primo cittadino, Amedeo lo sta facendo, come un comandante che guida l'esercito, nutrito da valori che sono certa gli sono stati donati dalla sua famiglia e che donerà alla sua.
Conosco l'Avvocato Amedeo Bottaro da molto tempo e rispolverando i ricordi della memoria mi è venuto in mente di quando ancora ragazzina lavoravo in una famosa gelateria tranese dove lui con l'allora fidanzata veniva a comprare il gelato. Ne sono passati di anni e di gelati eppure è rimasto così, quasi che il tempo non sia passato per niente: sempre molto magro, sempre col sorriso e la battuta pronta, disponibile e sereno.
Eppure lo ritrovo nel suo nuovo ufficio, la torre della città di Trani, la città che ha adottato e che deve rimettere in piedi. L'abbiamo visto sporcarsi le mani in prima persona e questo è un fatto assai importante perché come tutti i comandanti scende davvero sul campo di battaglia. Mi ricorda gli antichi comandanti romani, primi sul cavallo a guidare i cavalieri in difesa della patria.
Sono passati molti anni e la sua fidanzata di allora è diventata sua moglie e insieme genitori di due splendidi bimbi ed è questo l'unico "scoop" che sono riuscita a strappargli, perché è chiaro che il mio primo cittadino non sia una persona che parla di se, è come se ci fosse un confine immaginario da non superare. Non si tratta di ritrosia o reticenza, ne sono certa, ma solo voglia di lasciare privati i suoi amori, i suoi sentimenti e la sua famiglia.
Il nuovo sindaco ha un fedele sostenitore, il primo in assoluto, che è suo figlio di quasi sei anni che non solo lo rimprovera se fa tardi, se è troppo stanco, se non torna a casa per il pranzo ma che gioisce con le sue maestre perché il suo papà è il sindaco e allora si fa carico di tutti i problemi che poi a lui riporta per ottenere soluzioni: i bagni della sua scuola sono priorità assoluta, bagni d'oro, nuovi di zecca, per lui e i suoi compagni. Mentre racconta questa cosa, Amedeo Bottaro, sorride e forse dentro scalpita perché sta perdendo del tempo a rispondere alle mie domande e non con i suoi figli ma è un uomo, e questo lo capisci subito, che davvero è mosso da un profondo senso di responsabilità e dovere per Trani e allora anche i ritardi sono legittimi.
Educato, cordiale e disponibile mi stupisce mentre parla, perché più io cerco di farlo parlare di se e più lui mi parla di Trani, come se ormai fosse in atto un processo di identificazione permanente. E allora mi viene da pensare che finalmente non fossero solo sponsor elettorali, non becera oratoria politica. Un uomo che vuole curare Trani, curare una città malata, violentata, portata al degrado e privata della sua dignità, offuscata della sua bellezza.
Ma lui non lo dice dalla torre del primo cittadino, Amedeo lo sta facendo, come un comandante che guida l'esercito, nutrito da valori che sono certa gli sono stati donati dalla sua famiglia e che donerà alla sua.