La NarraVita
Luca Palmieri e le passeggiate fotografiche
I centri storici come teatro delle attività di Lost&Found
domenica 15 novembre 2015
11.39
Lost&Found è un'associazione che si occupa della promozione e della diffusione della cultura fotografica nel territorio tranese, di cui Luca Palmieri è presidente ormai da quattro anni. Tra le principali attività "Le passeggiate fotografiche" che si sono svolte durante l'appena trascorsa stagione estiva: vere e proprie passeggiate fotografiche all'interno dei centri storici di Trani (20 giugno, 12 luglio, 9 agosto) e Bisceglie (30 agosto), con l'obiettivo di osservare le città sotto una prospettiva inedita e diversa e consentire a tutti di scoprire e riscoprire le meraviglie della nostra terra. Ancora, il sito tranigram.it interamente dedicato alla città di Trani, fotografata questa volta non tradizionalmente con delle reflex, ma attraverso gli smartphone e l'utilizzo di Instagram, un sito dove tutti possono contribuire alla crescita del progetto, inviando le proprie foto e una mostra fotografica "Portraits" di Daniele Barraco, considerato ad oggi uno dei migliori ritrattisti italiani della contemporaneità.
Com'è nata l'idea dell'associazione Lost&Found?
«È nata da una mia idea e di Nichi Di Corrado, fomentata esclusivamente dalla passione che entrambi avevamo e abbiamo per la fotografia».
Le passeggiate fotografiche hanno avuto un grande successo? Erano solo passeggiate per addetti ai lavori?
«No, non erano passeggiate dedicate ai fotografi ma passeggiate nate con la voglia di riscoprire il nostro territorio e soprattutto quelle parti del nostro territorio che non sono molto conosciute, sia dai tranesi che non come per esempio i centri storici. Noi tranesi, per esempio, abbiamo un bellissimo centro storico che non tutti conoscono bene e soprattutto volevamo stimolare la voglia di guardare Trani con una prospettiva differente. Non abbiamo, in effetti, visitato i luoghi canonici e noti come la Cattedrale e il Castello Svevo ma abbiamo visitato luoghi meno noti, come le corti; abbiamo guardato Trani da alcune terrazze. Un'idea che nasce dalla mia volontà di rendere grazie ad una città che amo molto, la mia città, che forse in questo momento non vive uno dei suoi momenti migliori».
Quali sono in questo momento i progetti che porta avanti Lost&Found?
«Sicuramente i corsi fotografici che ci servono per autofinanziare il progetto, ma preferisco piace porre l'accento sui progetti culturali che porto avanti con l'associazione. Per esempio mi piacerebbe prossimamente, con la collaborazione di un'altra associazione tranese, realizzare un progetto in cui la fotografia e il cinema si fondano proprio perché ci sono dei docu-film bellissimi come "Il Sale della Terra" che meritano di essere guardati, pertanto vorrei creare alcuni appuntamenti dedicati a questo. Porteremo in altre città le passeggiate fotografiche e continuiamo con i momenti di incontro fotografico, come per esempio alle saline di Margherita di Savoia.
L'associazione ha realizzato un'importante mostra fotografica? Ne hai in progetto altre?
«"Portraits" è una mostra a cui io tengo particolarmente perché è stata la mia unica esperienza dal punto di vista di curatela e organizzazione. Per me questa esibizione aveva un grosso valore, la mostra di un artista, Daniele Barraco, che non solo mi piace particolarmente ma che tramette con i suoi scatti un'emozione unica. Oggi Barraco fotografa esclusivamente celebrità e i sui scatti trovano spazio sulle riviste, patinate o meno. Parliamo di un fotografo che oggi è riconosciuto come uno dei migliori ritrattisti italiani. Si tratta di ritratti celebri del mondo dello spettacolo e della musica ma anche personaggi non note al grande pubblico. Per finanziare questa mostra abbiamo realizzato un workshop con l'autore ed è stata una bella esperienza. Mi piacerebbe organizzare una nuova mostra, ho anche un'idea ma te lo racconterò prossimamente».
Per concludere?
«Lost&Found rappresenta pienamente la mia visione delle cose e della fotografia: il mio background è strettamente legato al mondo della comunicazione, non è di tipo artistico. Qualunque attività svolgiamo con la nostra associazione ci piace sia pratica, pregna di voglia di imparare qualcosa, non si tratta di arte. L'arte è più astratta, direi, quasi fumosa e non alla portata di tutti, bisogna avere gli strumenti adatti per comprendere l'arte. In giro ci sono molti pseudo-fotografi che magari sono sprovvisti di capacità tecniche e che per sopperire a questa mancanza si definiscono artisti. La fotografia e la musica viaggiano sulle stesse note: com'è possibile che un chitarrista possa esprimere ciò che ha dentro se non è in grado di suonare una chitarra? Come può un pittore esprimersi senza conoscere i colori e le tecniche? Come può un fotografo fermare un istante in una fotografia se non ha il controllo del mezzo? Si possono rompere le regole solo se si conoscono, parola di Luca Palmieri».
Com'è nata l'idea dell'associazione Lost&Found?
«È nata da una mia idea e di Nichi Di Corrado, fomentata esclusivamente dalla passione che entrambi avevamo e abbiamo per la fotografia».
Le passeggiate fotografiche hanno avuto un grande successo? Erano solo passeggiate per addetti ai lavori?
«No, non erano passeggiate dedicate ai fotografi ma passeggiate nate con la voglia di riscoprire il nostro territorio e soprattutto quelle parti del nostro territorio che non sono molto conosciute, sia dai tranesi che non come per esempio i centri storici. Noi tranesi, per esempio, abbiamo un bellissimo centro storico che non tutti conoscono bene e soprattutto volevamo stimolare la voglia di guardare Trani con una prospettiva differente. Non abbiamo, in effetti, visitato i luoghi canonici e noti come la Cattedrale e il Castello Svevo ma abbiamo visitato luoghi meno noti, come le corti; abbiamo guardato Trani da alcune terrazze. Un'idea che nasce dalla mia volontà di rendere grazie ad una città che amo molto, la mia città, che forse in questo momento non vive uno dei suoi momenti migliori».
Quali sono in questo momento i progetti che porta avanti Lost&Found?
«Sicuramente i corsi fotografici che ci servono per autofinanziare il progetto, ma preferisco piace porre l'accento sui progetti culturali che porto avanti con l'associazione. Per esempio mi piacerebbe prossimamente, con la collaborazione di un'altra associazione tranese, realizzare un progetto in cui la fotografia e il cinema si fondano proprio perché ci sono dei docu-film bellissimi come "Il Sale della Terra" che meritano di essere guardati, pertanto vorrei creare alcuni appuntamenti dedicati a questo. Porteremo in altre città le passeggiate fotografiche e continuiamo con i momenti di incontro fotografico, come per esempio alle saline di Margherita di Savoia.
L'associazione ha realizzato un'importante mostra fotografica? Ne hai in progetto altre?
«"Portraits" è una mostra a cui io tengo particolarmente perché è stata la mia unica esperienza dal punto di vista di curatela e organizzazione. Per me questa esibizione aveva un grosso valore, la mostra di un artista, Daniele Barraco, che non solo mi piace particolarmente ma che tramette con i suoi scatti un'emozione unica. Oggi Barraco fotografa esclusivamente celebrità e i sui scatti trovano spazio sulle riviste, patinate o meno. Parliamo di un fotografo che oggi è riconosciuto come uno dei migliori ritrattisti italiani. Si tratta di ritratti celebri del mondo dello spettacolo e della musica ma anche personaggi non note al grande pubblico. Per finanziare questa mostra abbiamo realizzato un workshop con l'autore ed è stata una bella esperienza. Mi piacerebbe organizzare una nuova mostra, ho anche un'idea ma te lo racconterò prossimamente».
Per concludere?
«Lost&Found rappresenta pienamente la mia visione delle cose e della fotografia: il mio background è strettamente legato al mondo della comunicazione, non è di tipo artistico. Qualunque attività svolgiamo con la nostra associazione ci piace sia pratica, pregna di voglia di imparare qualcosa, non si tratta di arte. L'arte è più astratta, direi, quasi fumosa e non alla portata di tutti, bisogna avere gli strumenti adatti per comprendere l'arte. In giro ci sono molti pseudo-fotografi che magari sono sprovvisti di capacità tecniche e che per sopperire a questa mancanza si definiscono artisti. La fotografia e la musica viaggiano sulle stesse note: com'è possibile che un chitarrista possa esprimere ciò che ha dentro se non è in grado di suonare una chitarra? Come può un pittore esprimersi senza conoscere i colori e le tecniche? Come può un fotografo fermare un istante in una fotografia se non ha il controllo del mezzo? Si possono rompere le regole solo se si conoscono, parola di Luca Palmieri».