La NarraVita
Massimiliano Di Lauro, l’illustrazione e la necessità di bloccare il tempo
Ecco chi è il giovane illustratore di libri per l'infanzia
domenica 22 novembre 2015
07.00
Massimiliano Di Lauro è un giovane illustratore tranese, che si occupa soprattutto di libri per l'infanzia. È molto riservato e sceglie con cura le parole per raccontare il suo percorso lavorativo. Non ama essere chiamato artista, anche se con il mondo dell'arte ha sempre avuto uno stretto rapporto: musicista, disegnatore e illustratore.
Ha pubblicato molti lavori: Tana libera tutti - Edizioni Corsare - 2015 (testo di Massimiliano Maiucchi); Re Matteuccio I - Progedit - 2014 (testo di Janusz Korczak); Mi piace Spiderman... e allora? - Edizioni Settenove - 2014 (testo di Giorgia Vezzoli) e molti altri e ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi. A ottobre del 2013 vince il Premio speciale della giuria del concorso Lucca Junior e si aggiudica il premio per l'originalità e la sperimentazione iconica con il progetto "Un filo di lana rosso" nel concorso Syria Poletti. Eppure non gli piacciono le interviste.
Come nasce la passione per l'illustrazione?
«Mi sono laureato in Design al Politecnico di Bari e tuttavia ero stanco di usare il computer, di lavorarci. Ero in un momento di forte rigetto e allora ho recuperato la manualità e mi è venuta voglia di disegnare. Un giorno, mentre ero in vacanza a Bologna, sono entrato in una delle più importanti librerie per l'infanzia, Libreria Giannino Stoppani, entrando in contatto per la prima volta con i libri illustrati perché da bambino non ne avevo ricevuto mai alcuno. Ho trascorso tutta la giornata lì dentro e ne sono uscito con una scoperta: nella vita io volevo fare questo mestiere, volevo essere un illustratore. E allora ho iniziato a studiare, a informarmi, a partecipare a workshop con autori importanti e nel giro di qualche tempo ho pubblicato il mio primo lavoro».
Qual è il primo libro che hai pubblicato?
«Il primo libro che ho pubblicato si chiama "Mi Primer Viaje" con un importante editore spagnolo. Non un editore italiano perché gli editori italiani non rispondevano alle mie mail. È successo tutto davvero per caso…Ho partecipato alla fiera a Bologna, lì ci sono stand dove la gente fa chilometriche file per mostrare il proprio portfolio. Io volevo visitare la fiera e allora ho preso un bigliettino da visita e di ritorno a Trani ho mandato una mail con i miei disegni. Mi hanno risposto subito proponendomi di realizzare un libro. Pubblicato è stato poi tradotto in portoghese, francese, galiego, spagnolo e italiano».
In cosa consiste nella totalità il tuo lavoro?
«Oltre che a occuparmi di libri per l'infanzia mi capita di illustrare ogni cosa. Per esempio, ultimamente, ho lavorato per l'animazione realizzando background e sfondi per un corto animato prodotto da Puglia Film Commission , dalla Regione Lazio e da una casa di produzione di Torino. Équasi pronto verrà presentato presto. Il mio parte dalla lettura del testo per poi passare alla ricerca e allo studio per trovare la giusta ispirazione. Con il tempo. Ma c'è soprattutto una grande parte tecnica dedicata alla progettazione, come un architetto di fronte alla pianta di una casa vuota».
Come definisci il tuo rapporto lavorativo con l'Italia?
«In realtà pensavo fosse peggio ma si può lavorare anche in Italia anche se pagano davvero pochissimo al contrario dell'estero dove il lavoro come illustratore viene retribuito decorosamente».
Cosa vorresti per te e il tuo futuro lavorativo?
«Voglio fare sempre di più e vorrei bloccare il tempo. Io non ho mai tempo, vorrei riuscire a dedicare più tempo alle cose però questo non è sempre possibile perché o vivi o lavori alla perfezione. Credo di essere al 5% delle mie possibilità e di avere ancora tanto, troppo, da dare al mio lavoro. Io non voglio essere famoso, voglio vivere facendo quello che mi piace, quello che so fare e farlo bene».
Ha pubblicato molti lavori: Tana libera tutti - Edizioni Corsare - 2015 (testo di Massimiliano Maiucchi); Re Matteuccio I - Progedit - 2014 (testo di Janusz Korczak); Mi piace Spiderman... e allora? - Edizioni Settenove - 2014 (testo di Giorgia Vezzoli) e molti altri e ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi. A ottobre del 2013 vince il Premio speciale della giuria del concorso Lucca Junior e si aggiudica il premio per l'originalità e la sperimentazione iconica con il progetto "Un filo di lana rosso" nel concorso Syria Poletti. Eppure non gli piacciono le interviste.
Come nasce la passione per l'illustrazione?
«Mi sono laureato in Design al Politecnico di Bari e tuttavia ero stanco di usare il computer, di lavorarci. Ero in un momento di forte rigetto e allora ho recuperato la manualità e mi è venuta voglia di disegnare. Un giorno, mentre ero in vacanza a Bologna, sono entrato in una delle più importanti librerie per l'infanzia, Libreria Giannino Stoppani, entrando in contatto per la prima volta con i libri illustrati perché da bambino non ne avevo ricevuto mai alcuno. Ho trascorso tutta la giornata lì dentro e ne sono uscito con una scoperta: nella vita io volevo fare questo mestiere, volevo essere un illustratore. E allora ho iniziato a studiare, a informarmi, a partecipare a workshop con autori importanti e nel giro di qualche tempo ho pubblicato il mio primo lavoro».
Qual è il primo libro che hai pubblicato?
«Il primo libro che ho pubblicato si chiama "Mi Primer Viaje" con un importante editore spagnolo. Non un editore italiano perché gli editori italiani non rispondevano alle mie mail. È successo tutto davvero per caso…Ho partecipato alla fiera a Bologna, lì ci sono stand dove la gente fa chilometriche file per mostrare il proprio portfolio. Io volevo visitare la fiera e allora ho preso un bigliettino da visita e di ritorno a Trani ho mandato una mail con i miei disegni. Mi hanno risposto subito proponendomi di realizzare un libro. Pubblicato è stato poi tradotto in portoghese, francese, galiego, spagnolo e italiano».
In cosa consiste nella totalità il tuo lavoro?
«Oltre che a occuparmi di libri per l'infanzia mi capita di illustrare ogni cosa. Per esempio, ultimamente, ho lavorato per l'animazione realizzando background e sfondi per un corto animato prodotto da Puglia Film Commission , dalla Regione Lazio e da una casa di produzione di Torino. Équasi pronto verrà presentato presto. Il mio parte dalla lettura del testo per poi passare alla ricerca e allo studio per trovare la giusta ispirazione. Con il tempo. Ma c'è soprattutto una grande parte tecnica dedicata alla progettazione, come un architetto di fronte alla pianta di una casa vuota».
Come definisci il tuo rapporto lavorativo con l'Italia?
«In realtà pensavo fosse peggio ma si può lavorare anche in Italia anche se pagano davvero pochissimo al contrario dell'estero dove il lavoro come illustratore viene retribuito decorosamente».
Cosa vorresti per te e il tuo futuro lavorativo?
«Voglio fare sempre di più e vorrei bloccare il tempo. Io non ho mai tempo, vorrei riuscire a dedicare più tempo alle cose però questo non è sempre possibile perché o vivi o lavori alla perfezione. Credo di essere al 5% delle mie possibilità e di avere ancora tanto, troppo, da dare al mio lavoro. Io non voglio essere famoso, voglio vivere facendo quello che mi piace, quello che so fare e farlo bene».