La NarraVita
Sempre e per sempre. Marina Laurora e Luca Mastrapasqua
Giovani, carini e molto occupati, oggi la NarraVita parla di loro
venerdì 23 gennaio 2015
14.22
Se vuoi mangiare e se vuoi bere bene sono una certezza. Se vuoi ridere e chiacchierare, rilassarti dopo una giornata di lavoro ci sono sempre e sono quasi sempre allegri. Dico quasi perché a 29 e 31 anni dovresti essere spensierato ma se ti ritrovi a gestire un locale con tutte le responsabilità che questo comporta certe volte è davvero difficile. Marina Laurora e Luca Mastrapasqua sono una coppia a tutti gli effetti. Nella vita privata, nella vita lavorativa nel sempre e per sempre. E sono davvero un esempio per tutti i giovani della loro età che nella nostra città ancora arrancano alla ricerca di un posto nel mondo.
Marina è nata a Trani ma per diciassette anni ha vissuto ad Ancona per seguire il lavoro di suo padre. È tornata a Trani nel 1999 ha studiato e si è guadagnata il titolo di dottore. Poi, quasi come le piú banali commedia d'amore di mocciana memoria, incontra lui. Luca Mastrapasqua, tranese Dok, ha sin da subito invece deciso che la sua vita doveva essere incentrata sulla musica, per i locali e così subito, a quindici anni, lascia la scuola e comincia a lavorare per comprare la strumentazione da DJ. Primo passo d'apertura verso il mondo imprenditoriale, a diciotto anni, quando apre una stireria industriale. Solo che il sogno é un altro e con Marina diventa possibile.
Nel 2007 insieme rilevano il New Tipple per avere qualcosa che sia esclusivamente loro, decidono allora di specializzarsi nel settore dell'American Bar e frequentano assieme un corso come bar tender. Ma non basta e allora nel 2010 dopo una gestione poco fortunata, con la loro esperienza ormai salda e con il supporto di Cosimo Martinelli decidono di riaprire uno dei locali più famosi dello stupendo porto tranese: il Tortuga e qui che con mille sacrifici e con tanto entusiasmo trascorrono il loro tempo appassionandosi sempre più al mondo del food e della birra artigianale. Per questo Luca, mentre Marina inspiegabilmente e instancabilmente decide di ricominciare a studiare presso l'Università di Teologia a Trani, acquisisce il titolo di degustatore professionista diplomandosi presso l'Associazione dei Degustatori di birra.
Ora a chi mi chiede perché raccontare di loro, rispondo che è bello guardarli. Guardare come nonostante le responsabilità che la gestione di un'attivitá di siffatta portata comporta, nonostante la giovane età e nonostante la rinomata «crisi» questi ragazzi restano in piedi e lo fanno con stile e caparbietà.
Nel 2013 si sono sposati e alla loro festa hanno partecipato tutti, tutti gli amici che con loro hanno festeggiato e brindato alla gioia di un incontro fortunato. Un incontro suggellato dall'amore per la vita insieme nonostante le difficoltà perché è dura per una donna conciliare tutto, perché oggi Marina è moglie e donna ed è una lavoratrice instancabile. Ed è difficile per un uomo che deve garantire la sicurezza alla propria donna e alla sua famiglia. Perché non sono più in due, adesso hanno anche un cane, un «figlio» di cui sono fieri e orgogliosi: Pantha.
Ed è difficile per gli orari, per il rapporto con i clienti, perché i problemi devono restare fuori dal lavoro, perché spesso cercare gente che lavori è ancora più difficile del lavoro stesso ma soprattutto perché lavorano qui, in una città che non ha ben compreso che il turismo è fondamentale e che i ristoratori sono supporto primario. Mi ricordo le mattine che hanno trascorso al Comune perché qualcuno ascoltasse le loro richieste. Ma loro ce l'hanno fatta. Sono nati con le loro forze e con il supporto delle loro famiglie, splendide.
Mentre sono qui a bere una birra come al solito con loro Marina dice a Luca con l'indifferenza tipica delle donne che domani preparerà un risotto salsiccia e funghi e che forse tra un anno gli darà anche un figlio. E io sono certa che sarà un bambino fortunato. E bello. Bello come loro.
Marina è nata a Trani ma per diciassette anni ha vissuto ad Ancona per seguire il lavoro di suo padre. È tornata a Trani nel 1999 ha studiato e si è guadagnata il titolo di dottore. Poi, quasi come le piú banali commedia d'amore di mocciana memoria, incontra lui. Luca Mastrapasqua, tranese Dok, ha sin da subito invece deciso che la sua vita doveva essere incentrata sulla musica, per i locali e così subito, a quindici anni, lascia la scuola e comincia a lavorare per comprare la strumentazione da DJ. Primo passo d'apertura verso il mondo imprenditoriale, a diciotto anni, quando apre una stireria industriale. Solo che il sogno é un altro e con Marina diventa possibile.
Nel 2007 insieme rilevano il New Tipple per avere qualcosa che sia esclusivamente loro, decidono allora di specializzarsi nel settore dell'American Bar e frequentano assieme un corso come bar tender. Ma non basta e allora nel 2010 dopo una gestione poco fortunata, con la loro esperienza ormai salda e con il supporto di Cosimo Martinelli decidono di riaprire uno dei locali più famosi dello stupendo porto tranese: il Tortuga e qui che con mille sacrifici e con tanto entusiasmo trascorrono il loro tempo appassionandosi sempre più al mondo del food e della birra artigianale. Per questo Luca, mentre Marina inspiegabilmente e instancabilmente decide di ricominciare a studiare presso l'Università di Teologia a Trani, acquisisce il titolo di degustatore professionista diplomandosi presso l'Associazione dei Degustatori di birra.
Ora a chi mi chiede perché raccontare di loro, rispondo che è bello guardarli. Guardare come nonostante le responsabilità che la gestione di un'attivitá di siffatta portata comporta, nonostante la giovane età e nonostante la rinomata «crisi» questi ragazzi restano in piedi e lo fanno con stile e caparbietà.
Nel 2013 si sono sposati e alla loro festa hanno partecipato tutti, tutti gli amici che con loro hanno festeggiato e brindato alla gioia di un incontro fortunato. Un incontro suggellato dall'amore per la vita insieme nonostante le difficoltà perché è dura per una donna conciliare tutto, perché oggi Marina è moglie e donna ed è una lavoratrice instancabile. Ed è difficile per un uomo che deve garantire la sicurezza alla propria donna e alla sua famiglia. Perché non sono più in due, adesso hanno anche un cane, un «figlio» di cui sono fieri e orgogliosi: Pantha.
Ed è difficile per gli orari, per il rapporto con i clienti, perché i problemi devono restare fuori dal lavoro, perché spesso cercare gente che lavori è ancora più difficile del lavoro stesso ma soprattutto perché lavorano qui, in una città che non ha ben compreso che il turismo è fondamentale e che i ristoratori sono supporto primario. Mi ricordo le mattine che hanno trascorso al Comune perché qualcuno ascoltasse le loro richieste. Ma loro ce l'hanno fatta. Sono nati con le loro forze e con il supporto delle loro famiglie, splendide.
Mentre sono qui a bere una birra come al solito con loro Marina dice a Luca con l'indifferenza tipica delle donne che domani preparerà un risotto salsiccia e funghi e che forse tra un anno gli darà anche un figlio. E io sono certa che sarà un bambino fortunato. E bello. Bello come loro.