La NarraVita
Tu lo conosci Nicola Landriscina?
Nella settiamana del Sanremo nazionale la Narravita parla di lui…Nicola Landriscina in arte CeraLacca
venerdì 13 febbraio 2015
8.41
ridila la tua allegria
cogli la prima mela, ah»
Nicola Landriscina è senza dubbio uno dei personaggi più emblematici della nostra città. Amato e rispettato da quasi tutti, odiato e denigrato da chi non ne ha capito il carattere. Amante della musica, io lo definisco un poeta sul modello dei trovatori siciliani, mi si conceda il riferimento letterario, perché è un vero compositore ma soprattutto uno che, nella sua veste di cantautore, non scrive testi ma vere poesie.
Attualmente impegnato con il gruppo musicale "I Merli" un progetto musicale che riporta in auge la musica degli anni Settanta/Ottanta. Un gruppo che ti fa viaggiare e che esplora in chiave vintage la grande musica italiana, un vero e proprio spettacolo, dedito a raccontare epoche in cui le piste da ballo erano consumate dalle suole della new generation. Ad accompagnarlo in questo spettacolo, ci sono: da Las Vegas, alla chitarra elettrica, il cultore del rock & roll Andrew Swan, al basso Gian Marco Moscatelli e dall'antica Grecia alla batteria Paul Meraviglia.
Un nuovo progetto che nasce dopo il sofferto abbandono da parte di Nicola Landriscina di un famoso gruppo di cui era indiscusso protagonista, I Paipers, progetto musicale che per anni è stato portato in giro non solo in Italia ma anche all'estero, in Egitto e nella grande Londra.
Nicola Landriscina, in arte Cera Lacca accompagnato dalla sua band dal sibillino nome "Animaletti Volanti", ha anche partecipato alla XXV edizione del Festival Musicultura, dove è stato scelto tra i 16 finalisti e si è esibito in un concerto dal vivo in anteprima nazionale al Teatro Persiani di Recanati. Musicultura ha il merito di aver scoperto tanti artisti in passato, tra cui Simone Cristicchi, Renzo Rubino, Mannarino, Pacifico, Gian Maria Testa, Povia, Avion Travel, Patrizia Laquidara, Erica Mou, Paolo Simoni, Momo, Giua, Amalia Grè, L'Orage.
Ma la sua parte migliore, credo, si espliciti nei suoi pezzi, in cui si manifesta non solo la sua bravura musicale ma anche la sua arte di creare testi di amore e politica intensi, come il pezzo "Sarebbe bellissimo amarsi a Venezia, ma io preferisco Milano", un pezzo che racconta una storia d' amore trasversale e anticonvenzionale e gioca su un archetipo amoroso tra due grandi città: Venezia, città dell'eterno amore e Milano, la metropoli lavorativa e spesso poco attenta, nell'immaginario collettivo, al calore e ai sentimenti.
Sempre attento alle problematiche della nostra città in cui si esibisce spesso in concerti che fanno ballare giovani, anziani, tutti senza distinzione di età che si voglia, Nicola Landriscina ha alle sue spalle una grande storia. Una storia che non racconta spesso e che se racconta lo fa scherzando e non capisci mai se è serio o se ti prende in giro.
Riesce a dare appuntamenti a cinque persone contemporaneamente allo stesso bar per una birra e riesce a non presentarsi a nessuno dei cinque appuntamenti se intanto, colto dall'ispirazione, ha preso la chitarra e ha iniziato a suonare. Ma il bello è questo: ti chiede scusa con un pathos eccezionale e ti racconta il suo nuovo progetto musicale con una foga che ti fa passare pure la rabbia di averlo aspettato ore. Chapeau.