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Le Pagelle

A Trani troppi nodi non ancora sciolti, per il sindaco è 4 in pagella

I voti della settimana di Giovanni Ronco

GABRIELE ANTONUCCI, CLAUDIA NENNA, ROBERTA ANCLER ALESSANDRO DE NICOLO, voto 8: sono gli alunni premiati nell'ambito della due giorni dedicata alla disabilità da parte del Giullare al teatro Impero per quanto riguarda la sezione dedicata alla scuola media. Sono stati premiati, insieme ai loro docenti Antonella Pappalettera e Gianluigi Dell'Orco, nell'ambito di un progetto per cui hanno presentato un elaborato intitolato: Il gusto dolce amaro del cioccolato; tra le altre motivazioni che hanno giustificato la premiazione di questi alunni della Baldassarre, i primi tre della I H, il quarto citato della I A, da ricordare "la lucida e diligente riflessione sulla disabilità psichica".

EX DIPENDENTI TRONY, voto 8: più che le strumentalizzazioni e gli interessi pelosi e senza sostanza effettiva dei politici, penso servano referenze per questi lavoratori che hanno come prima esigenza quella di essere riassunti. Il sottoscritto, nel suo piccolo, cliente da 15 anni di questo gruppo di dipendenti, attesta l'alto grado di professionalità e serietà di queste persone, oltre che naturalmente di competenza. Credo che ciò che torni più utile a loro in questo momento, sia questa attestazione disinteressata, non volta a blandire consenso o a raccattare visibilità. Il nostro appello ai tanti lettori di questa testata online e di questa rubrica, fra cui sappiamo esserci anche imprenditori, è quello di assumerli. Se no a che servirebbero le decine di iniziative benefiche sempre degli stessi imprenditori, quando non promuovono la loro maggiore iniziativa: dare lavoro a dipendenti tanto in difficoltà quanto affidabili e professionali?

ASSESSORI TONDOLO E DIGREGORIO, voto 3: l'estate è alle porte e le coste continuano a ripulirle i volontari; di Piano delle Coste ancora nessuna notizia; gli accessi al mare sono sempre pochi e malandati. La schiuma è già arrivata. I fumi periodicamente si sentono ancora. Era meglio il podestà che tutti 'sti assessori.

FABRIZIO FERRANTE, voto 5: ma insomma, dopo la sua candidatura (purtroppo sfumata) al Parlamento ci saremmo aspettati da lui una maggiore intraprendenza nel prendere un minimo di posizione effettiva, non solo a parole, perché il suo partito a Trani, si risvegliasse dal letargo in cui è caduto: una strategia delle sue, una presa in mano delle redini anche da dietro le quinte, come sa fare lui; il partito è come un fantasma in questo momento e secondo noi servirebbe un nuovo accordo di rilancio, anche alla luce del possibile flop al governo centrale dei loro competitor.

M5STELLE, voto 5 /6,5: scusate ma non abbiamo capito qual è la loro posizione circa i movimenti nazionali per un possibile governo. O ci siamo persi qualche passaggio o non si sono ancora espressi ed i tanti elettori, almeno per curiosità, vorrebbero sapere: la Lega gli va bene? Se sì, che hanno in mente per Trani, una volta che questo governo prenda, eventualmente corpo? Hanno intenzione di relazionarsi con Biancofiore, che è il responsabile della Lega a Trani? Il 5 è bilanciato e superato dalla sufficienza piena (6,5) per le giuste richieste di spiegazioni sul futuro dell'ormai ex Casa di Riposo Vittorio Emanuele. Un altro luogo istituzionale della nostra Città bruciato. L'ipotesi di riconvertirla in dimora per famiglie disagiate è più che accettabile. Ma l'amministrazione una volta tanto deve muoversi.

AMEDEO BOTTARO, voto 4: al netto dei finanziamenti intercettati, sono troppi i nodi ancora non sciolti per la Città. E tre anni alle spalle cominciano a farsi pesanti. Sono già tanti. La performance con Emiliano è stata come il suo Napoli: scenografica, attenta alla forma, ma in sostanza ci voleva ben altro per vincere: una marcatura asfissiante nei confronti del Governatore, magari insieme a Santorsola, per evitare di arrivare a maggio 2018, ridicendosi a pregare in ginocchio di non sottrarci "pure" il Pronto Soccorso. Intanto mentre tentiamo di salvare le credenze ed i mobili del tinello, quelli, alla chetichella, con risata beffarda, ci tolgono gli ultimi pezzi di argenteria, ossia gli ultimi reparti. E allora ti accorgi che il 4, come sicuramente mi scriverà qualcuno, è anche generoso, per lui e per chi doveva battere i pugni, sin dall'inizio. L'ambiente mantiene inalterate le sue problematiche e la città appare invasa da un sentimento tra l'indifferenza ed, in certi casi, l'anarchia, nonostante le multe in centro. Altro che conferenze stampa con 7 giornalisti, 4 contestatori veri (il dottor Luigi Di Candido merita un 9 in tal senso) ed un bel po' di leccaculi che invece di mettere "in soggezione" Emiliano, lo avranno fatto rilassare alla fin fine.

COSTI AMET, voto 0: ma lo sapete che abbiamo scoperto che per due trienni l'Amet ha pagato 6000 euro l'anno un "incarico triennale di Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione". In verità il triennio è doppio: il primo dal 2015 al 2017, il secondo dal 2017 al 2020: sono 36,000 euro all'anno, sempre allo stesso soggetto. Poi oltre a questo, andatevi a vedere i costi , in consulenze varie, per altri incarichi per altri soggetti, solo per il 2017, per quasi 45,000 euro. E non conteggiamo 2016 e 2015 dei cui dati siamo già in possesso. Lascio a voi i commenti. Quando eventualmente privatizzeranno il servizio parcheggi, con ausiliari e parcometri annessi, si andranno a perdere altri soldi. Ma che gestioni sono queste? Poi delle altre cose parlerà la consigliera Zitoli in consiglio, come anticipato in Mazza e Panella.

ANNAMARIA BARRESI, voto 8: chiamatelo populismo, chiamatelo come vi pare, però, rispetto a quei consiglieri che stanno lì a riscaldare la sedia ed a raccogliere il gettone di presenza conducendo una carriera politica senza un senso vero, che non fosse accompagnare il sindaco per qualche ricorrenza, o fare capolino nelle conferenze stampa nella sala affollata, come i tifosi del Napoli degli anni 80 dietro la buonanima di Carlo Necco, senza dare nulla alla città, io preferisco chi dà qualcosa. Il completamento dell'illuminazione di piazza Regia Udienza è un esempio lampante.
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