Le Pagelle
Anno nuovo, vita vecchia
Le pagelle di Giovanni Ronco
sabato 29 gennaio 2011
Giancarlo Racioppi, voto 8: ce lo ricordiamo per la sua fugace esperienza di consigliere comunale durante la poco entusiasmante "cavalcata" governativa del sindaco Tamborrino; dopo un trasferimento a Milano per ragioni professionali, e la lontananza dai riflettori mediatici locali, ce lo ritroviamo protagonista di un'entusiasmante e prolifica attività commerciale nel capoluogo milanese, con ulteriore lustro donato alla "colonia" di tranesi già da tempo presenti all'ombra della Madonnina. Per la serie: alla larga dalla politica. Reperto storico & piacevole sorpresa.
Alfredo Nolasco, voto 7: viva la faccia di un giornalista- intrattenitore- impresario dello spettacolo (spero non alla Lele Mora) - addetto stampa di politici (Carlucci e dintorni), che non si prende troppo sul serio: il ritorno in tv (Telesveva) col suo talk show de' noaltri ("Alle 23", ma non so perché poi vada in onda molto prima, almeno in un'edizione) è condotto con leggerezza ed ironia semplice, basica, come quella dei ragazzotti del liceo che volevano fare colpo sul prof, sulla prof, o sulla compagna di banco, a seconda delle circostanze. Almeno non dimostra la spocchia o la supponenza di alcuni suoi colleghi di rete o di emittenza locale, che conducono in maniera seriosa, pallesca, cattedratica, pensosa, o scimmiottando pateticamente gli anchorman di Sky o Mediaset, certi talk che portano alla destabilizzazione degli abitanti dello scroto. È abile nel passare dalla vitaccia della politica (ultimamente l'avevo visto a fianco della Poli Bortone) al cazzeggio più assoluto di un programma (che nel titolo mi ricorda un antenato di Colpo grosso, un sexy show chiamato "Il cappello sulle 23", in onda il sabato su Raidue, quando era socialista … corsi e ricorsi), tutto sommato poco utile per la vita reale dei telespettatori, ma molto piacevole per chi vuole distrarsi dopo una giornata passata nel pantano dell'ufficio o della grama esistenza quotidiana, per chi non ha distrazioni "arcoriane", insomma. Poi lui invita la Chiarello che è diventata molto divertente ultimamente. Unica pecca: il buon Alfredo indugia nella vecchia abitudine alla Maurizio Costanzo, di prendere di mira uno degli ospiti più sempliciotti, per paracularlo alquanto. Alfredo, vigliaccone - mulacchione… Non si fa! Mediasettiano.
Lucia Fiore, voto 8: dopo qualche vicissitudine professionale, vissuta proprio a fine carriera e di cui ci ha debitamente informati, ma qui la storia è troppo lunga, non abbiamo spazio, l'ex coordinatrice della biblioteca "Bovio", si prende una bella rivincita, grazie alla nomina di presidente della blasonata associazione cittadina "Trani nostra". Un nuovo "locus", per la nostra ottima professionista, nel quale far valere le sue capacità e conoscenze al servizio della nostra cultura. Rinfrancata.
Francesco Napoletano, voto 7: ogni volta che lo sento parlare in tv mi dico: "Ecco uno che ci vorrebbe alla sinistra tranese, perché questa torni a contare qualcosa, nel panorama politico e locale (ed anche oltre)". Ha tutto ciò che manca ai "sinistri" tranesi: decisione, determinazione, capacità di colpire, almeno a parole, l'uditorio, esperienza da vendere. E mi fermo qui se no mi dicono che sono diventato comunista come Mario Schiralli, che ha fatto stracciare le vesti ai bacchettoni dc. Il Napoletano sa trattare il mezzo tv, come devono saper fare i politici oggi: non fa il fighetto improfumato; non gira intorno all'argomento; non lecca il conduttore; non si inabissa nel politichese; tiene alla larga gli alleati con doppi fini; sa prendere decisioni: sinistra tranese, vai a lavorare, e ad imparare, dall'ex sindaco biscegliese. Cazzuto.
Il Giornale, voto 3: ogni tanto mi diverto a parlare con Pinuccio T. di giornali, autori e giornalisti di destra e sinistra: mi rendo conto che il 1° cittadino apprezza l'intelligenza e lo stile dello scrivere, dei contenuti; lo vedo spesso con "Il Giornale" sotto il braccio e spesso elogia i pezzi di Veneziani (ognuno ha i suoi totem) e lo stesso foglio berlusconiano è anche molto letto a Trani e a proposito: per questo ne parlo. Ma stavolta Pinuccio stesso converrà col sottoscritto che la prima pagina del giornale diretto da zio Tibia Sallusti, quella dell'altro ieri, in cui si va a ripescare la storiella d'amore della Boccassini con un giornalista di sinistra, seppur di Lotta Continua, ma riprendendo un fatto vecchio di 30 anni, quando la Rossa rivendicò la sua privacy (ma attenzione: senza essere né presidente del consiglio né di corte di cassazione), è una scelta da disperati, sfigati che non sanno più che cosa andare a pescare pur di difendere il Vecchio Porco B. /Pinuccio, cambia Giornale, cambia giornale!/ Pinuccio cambia Giornale!... Altro che destra vincente. Sfigato.
Politica del lavoro a Trani, voto 4: non m'inoltro in analisi pensose contro un governo cittadino, che, complice anche la crisi, poco o nulla ha fatto per stimolare la creazione di posti di lavoro, vero dramma sociale, altro che pizza, figa e Ruby. Mi limito a segnalarvi che sono in aumento i ragazzi giovani laureati tranesi, con 110 e lode, che trovano pessimi e precari impieghi presso i call center del circondario, che poi lasciano dopo qualche mesetto, deperiti da tanta magrezza di soddisfazioni. Deprimente.
Ipsia Moda & Giovanni Curci a P. Beltrani, voto 8: la mostra a palazzo Beltrani organizzata per pubblicizzare l'istituto tranese e basato sull'esposizione di abiti modello 800, realizzati dalle ragazze, è uno degli eventi più interessanti, insieme al suggestivo presepe multimediale di Giovanni Curci, dell'ultimo mesetto, nella rivalutata e rivalutante cornice di P. Beltrani, nuovo fiore all'occhiello di Trani, seppur con qualche modernismo di troppo, rispetto alla sua "antiqua" natura. Quando i giovani, anche a Trani dimostrano qualità e… stoffa. Speranzella.
Beppe Corrado, voto 5: ho meditato per settimane su di una sua dichiarazione volta ad esaltare l'operato del governo di Pinuccio T.; sono stato indeciso se intervenire o no, temendo di sembrare un po' pedante. Ma alla fine, anche per deformazione professionale, non ho saputo resistere: ma come gli è venuto in mente di dichiarare alla stampa: " In questi anni il governo Tarantini ha stravolto il volto della città", facendo riferimento a tutti gli interventi su piazze, vie pedonali e marciapiedi? Ma, a parte la cacofonia "Stravolto/volto", nessuno si è premurato di dirgli, prima di pubblicare, che l'accezione della sua frase era negativa? Il senso e la direzione dovrebbe essere quello usato dalle opposizioni: ma queste sono talmente intorpidite, che lasciano a Corrado anche il ruolo, drammaticamente, per lui, involontario, di oppositore, almeno nelle parole. Un lapsus freudiano? Un'involontaria presa di distanza dal PDL, presagendo quello che stava per succedere? Macchè, solo un italiano un po' così… Conoscendo Pinuccio, raffinato cultore della parola e dell'eloquio ad effetto, non vorrei che gli tolga il piccolo scettro di delfino designato come (possibile, anche se meno, rispetto ad un anno fa, a sentire i rumors) suo successore. Beppe, attento alla forma! Rimandato in italiano.
Arbitro Antonio Damato, voto 4: leggo con (dis)piacere che sarà ospite a Trani, ma dopo il clamoroso rigore non concesso alla Juve, in occasione della partita di coppa con la Roma, errore decisivo per l'eliminazione dei bianconeri (Moggi, dove sei? E non è la prima volta che la Signora risulta danneggiata dalla giacchetta nera barlettana), non faccio, da juventino, salti di gioia per la sua venuta. Non gradito anche dagli juventini tranesi, immagino. Insomma, nel mondo rovesciato senza Lucianone, prevedo un sicuro avvenire. Ieri, Moggi, domani.
Vito Cialdella, voto 5: a parte il fatto che la dicitura che ho utilizzato nell'ultimo Chiaro e Tondo, non era a lui riferita, ma ad altri capetti della sinistra, ma anche a destra non si scherza ("comunicati stampa patetitci"…), trovo singolare che proprio lui, di cui tante volte abbiamo letto lo scorno verso il fittizio, falso ed elitario mondo politico berlusconiano, compreso, anzi soprattutto quello locale, ora inveisca contro Gad Lerner, che aveva fatto ricostruzioni giornalistiche legittime, no processi a mio avviso, mortificato in diretta da un intervento telefonico e vigliacco, (poiché si può abbassare la cornetta quando si vuole, senza contraddittorio,) fortemente improprio e contro natura politica del Caimano. A Cialdè, non t'è servita la lezione impartitati dal mondo berlusconiano, seppur locale? Errare è umano, perseverare è diabolico. Dura cervice.
Alfredo Nolasco, voto 7: viva la faccia di un giornalista- intrattenitore- impresario dello spettacolo (spero non alla Lele Mora) - addetto stampa di politici (Carlucci e dintorni), che non si prende troppo sul serio: il ritorno in tv (Telesveva) col suo talk show de' noaltri ("Alle 23", ma non so perché poi vada in onda molto prima, almeno in un'edizione) è condotto con leggerezza ed ironia semplice, basica, come quella dei ragazzotti del liceo che volevano fare colpo sul prof, sulla prof, o sulla compagna di banco, a seconda delle circostanze. Almeno non dimostra la spocchia o la supponenza di alcuni suoi colleghi di rete o di emittenza locale, che conducono in maniera seriosa, pallesca, cattedratica, pensosa, o scimmiottando pateticamente gli anchorman di Sky o Mediaset, certi talk che portano alla destabilizzazione degli abitanti dello scroto. È abile nel passare dalla vitaccia della politica (ultimamente l'avevo visto a fianco della Poli Bortone) al cazzeggio più assoluto di un programma (che nel titolo mi ricorda un antenato di Colpo grosso, un sexy show chiamato "Il cappello sulle 23", in onda il sabato su Raidue, quando era socialista … corsi e ricorsi), tutto sommato poco utile per la vita reale dei telespettatori, ma molto piacevole per chi vuole distrarsi dopo una giornata passata nel pantano dell'ufficio o della grama esistenza quotidiana, per chi non ha distrazioni "arcoriane", insomma. Poi lui invita la Chiarello che è diventata molto divertente ultimamente. Unica pecca: il buon Alfredo indugia nella vecchia abitudine alla Maurizio Costanzo, di prendere di mira uno degli ospiti più sempliciotti, per paracularlo alquanto. Alfredo, vigliaccone - mulacchione… Non si fa! Mediasettiano.
Lucia Fiore, voto 8: dopo qualche vicissitudine professionale, vissuta proprio a fine carriera e di cui ci ha debitamente informati, ma qui la storia è troppo lunga, non abbiamo spazio, l'ex coordinatrice della biblioteca "Bovio", si prende una bella rivincita, grazie alla nomina di presidente della blasonata associazione cittadina "Trani nostra". Un nuovo "locus", per la nostra ottima professionista, nel quale far valere le sue capacità e conoscenze al servizio della nostra cultura. Rinfrancata.
Francesco Napoletano, voto 7: ogni volta che lo sento parlare in tv mi dico: "Ecco uno che ci vorrebbe alla sinistra tranese, perché questa torni a contare qualcosa, nel panorama politico e locale (ed anche oltre)". Ha tutto ciò che manca ai "sinistri" tranesi: decisione, determinazione, capacità di colpire, almeno a parole, l'uditorio, esperienza da vendere. E mi fermo qui se no mi dicono che sono diventato comunista come Mario Schiralli, che ha fatto stracciare le vesti ai bacchettoni dc. Il Napoletano sa trattare il mezzo tv, come devono saper fare i politici oggi: non fa il fighetto improfumato; non gira intorno all'argomento; non lecca il conduttore; non si inabissa nel politichese; tiene alla larga gli alleati con doppi fini; sa prendere decisioni: sinistra tranese, vai a lavorare, e ad imparare, dall'ex sindaco biscegliese. Cazzuto.
Il Giornale, voto 3: ogni tanto mi diverto a parlare con Pinuccio T. di giornali, autori e giornalisti di destra e sinistra: mi rendo conto che il 1° cittadino apprezza l'intelligenza e lo stile dello scrivere, dei contenuti; lo vedo spesso con "Il Giornale" sotto il braccio e spesso elogia i pezzi di Veneziani (ognuno ha i suoi totem) e lo stesso foglio berlusconiano è anche molto letto a Trani e a proposito: per questo ne parlo. Ma stavolta Pinuccio stesso converrà col sottoscritto che la prima pagina del giornale diretto da zio Tibia Sallusti, quella dell'altro ieri, in cui si va a ripescare la storiella d'amore della Boccassini con un giornalista di sinistra, seppur di Lotta Continua, ma riprendendo un fatto vecchio di 30 anni, quando la Rossa rivendicò la sua privacy (ma attenzione: senza essere né presidente del consiglio né di corte di cassazione), è una scelta da disperati, sfigati che non sanno più che cosa andare a pescare pur di difendere il Vecchio Porco B. /Pinuccio, cambia Giornale, cambia giornale!/ Pinuccio cambia Giornale!... Altro che destra vincente. Sfigato.
Politica del lavoro a Trani, voto 4: non m'inoltro in analisi pensose contro un governo cittadino, che, complice anche la crisi, poco o nulla ha fatto per stimolare la creazione di posti di lavoro, vero dramma sociale, altro che pizza, figa e Ruby. Mi limito a segnalarvi che sono in aumento i ragazzi giovani laureati tranesi, con 110 e lode, che trovano pessimi e precari impieghi presso i call center del circondario, che poi lasciano dopo qualche mesetto, deperiti da tanta magrezza di soddisfazioni. Deprimente.
Ipsia Moda & Giovanni Curci a P. Beltrani, voto 8: la mostra a palazzo Beltrani organizzata per pubblicizzare l'istituto tranese e basato sull'esposizione di abiti modello 800, realizzati dalle ragazze, è uno degli eventi più interessanti, insieme al suggestivo presepe multimediale di Giovanni Curci, dell'ultimo mesetto, nella rivalutata e rivalutante cornice di P. Beltrani, nuovo fiore all'occhiello di Trani, seppur con qualche modernismo di troppo, rispetto alla sua "antiqua" natura. Quando i giovani, anche a Trani dimostrano qualità e… stoffa. Speranzella.
Beppe Corrado, voto 5: ho meditato per settimane su di una sua dichiarazione volta ad esaltare l'operato del governo di Pinuccio T.; sono stato indeciso se intervenire o no, temendo di sembrare un po' pedante. Ma alla fine, anche per deformazione professionale, non ho saputo resistere: ma come gli è venuto in mente di dichiarare alla stampa: " In questi anni il governo Tarantini ha stravolto il volto della città", facendo riferimento a tutti gli interventi su piazze, vie pedonali e marciapiedi? Ma, a parte la cacofonia "Stravolto/volto", nessuno si è premurato di dirgli, prima di pubblicare, che l'accezione della sua frase era negativa? Il senso e la direzione dovrebbe essere quello usato dalle opposizioni: ma queste sono talmente intorpidite, che lasciano a Corrado anche il ruolo, drammaticamente, per lui, involontario, di oppositore, almeno nelle parole. Un lapsus freudiano? Un'involontaria presa di distanza dal PDL, presagendo quello che stava per succedere? Macchè, solo un italiano un po' così… Conoscendo Pinuccio, raffinato cultore della parola e dell'eloquio ad effetto, non vorrei che gli tolga il piccolo scettro di delfino designato come (possibile, anche se meno, rispetto ad un anno fa, a sentire i rumors) suo successore. Beppe, attento alla forma! Rimandato in italiano.
Arbitro Antonio Damato, voto 4: leggo con (dis)piacere che sarà ospite a Trani, ma dopo il clamoroso rigore non concesso alla Juve, in occasione della partita di coppa con la Roma, errore decisivo per l'eliminazione dei bianconeri (Moggi, dove sei? E non è la prima volta che la Signora risulta danneggiata dalla giacchetta nera barlettana), non faccio, da juventino, salti di gioia per la sua venuta. Non gradito anche dagli juventini tranesi, immagino. Insomma, nel mondo rovesciato senza Lucianone, prevedo un sicuro avvenire. Ieri, Moggi, domani.
Vito Cialdella, voto 5: a parte il fatto che la dicitura che ho utilizzato nell'ultimo Chiaro e Tondo, non era a lui riferita, ma ad altri capetti della sinistra, ma anche a destra non si scherza ("comunicati stampa patetitci"…), trovo singolare che proprio lui, di cui tante volte abbiamo letto lo scorno verso il fittizio, falso ed elitario mondo politico berlusconiano, compreso, anzi soprattutto quello locale, ora inveisca contro Gad Lerner, che aveva fatto ricostruzioni giornalistiche legittime, no processi a mio avviso, mortificato in diretta da un intervento telefonico e vigliacco, (poiché si può abbassare la cornetta quando si vuole, senza contraddittorio,) fortemente improprio e contro natura politica del Caimano. A Cialdè, non t'è servita la lezione impartitati dal mondo berlusconiano, seppur locale? Errare è umano, perseverare è diabolico. Dura cervice.