Le Pagelle

Centrosinistra e Pdl: roba da Sos Tata

Le pagelle di Giovanni Ronco

La rotonda di via Istria, voto 4: avrei preferito aspettare che fossero finiti i lavori ma siccome l'assessore Di Savino ha cominciato già a difenderla in via preventiva, anche noi, in modo preliminare, cominciamo col dire che quella grande specie di piscina, degna di un Acquapark, ha qualcosa di ridondante, esagerato e pericolosamente invitante per gli alunni della confinante scuola, nel renderla un bersaglio per un vero e proprio tiro a segno, o canestro acquatico. Cosa ci metteranno? Pesciolini? Trote da pescare? Barchette con luci lampeggianti? Ricci di mare? Vedo un pericoloso revival della vasca di piazza XX settembre, presso stazione. Avevamo chiesto un parco giochi permanente od un Acquapark veri per stimolare l'occupazione. Ci ritroviamo con l'anticipo di piscinetta comunale in luogo trafficatissimo, ma per il momento si annunciano giochi d'acqua, in stile Versailles. Las vegasiana.

Il rattuso in Provincia, voto 3
: ennesimo episodio alla Alvaro Vitali in un contesto istituzionale. A parte la linguetta morbosa dei media, sempre affamati di visioni da buco nella serratura in situazioni del genere, fa davvero tenerezza, in tempi di solenni e spericolate trombate berlusconiane, quell'eventuale manina appoggiata sul sedere della collega di turno. Roba da film di Gianni Morandi contro Rocco Siffredi. Arretrato.

Andrea Moselli, voto 7: lodevole, come ogni anno, l'iniziativa, promossa a cura dell'omonimo comitato, di rievocare, nel Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, l'eccidio delle foibe. L'incontro con le scuole, tenuto presso lo chalet della Villa, luogo finalmente valorizzato, risulta efficace, sintetico (a beneficio dell'attenzione degli studenti) e degno di un evento storico, spesso, e purtroppo, buttato come la polvere, sotto il tappeto della Storia, dai sempre più striminziti manuali scolastici. Andrea Moselli risulta come sempre appassionato in questo genere di eventi e riesce a comunicare bene con gli studenti, con quell'aria da Woody Allen de' noaltri. Stavolta gli diamo una mini-mini laurea ad honorem, nonostante il cappello da pescatore di trote con cui ha accolto gli studenti. Storico Sampei.

Massimo Pillera, voto 8: sfogliando Il Fatto Quotidiano di un paio di settimane fa, scopro una notizia del tutto inaspettata: il nostro Massimo è stato portavoce di uno dei personaggi più esilaranti del panorama politico italiano: quell'onorevole Antonio Razzi, ex dell'Italia dei Valori, uno dei partiti più sfigati, nella scelta dei suoi componenti, alla luce dei fatti (vedi pure il comico Scilipoti), che dopo aver denunciato, mesi addietro, di essere stato tentato di lasciare l'opposizione, dietro lauto compenso più pagamento del mutuo, in occasione della famigerata sfiducia al Berlusca, l'opposizione l'ha lasciata davvero, facendo finire tutti a bocca aperta. Pillera, da ex portavoce, avrebbe potuto raccontarci qualcosa di più di questo singolare e pirandelliano personaggio. Perciò gli diamo un otto d'incoraggiamento, perché ci regali qualche aneddoto sulle offerte da saldi, corteggiamenti e serenate del suo assistito, per farlo passare dall'altra parte del guado. Come da breve dichiarazione appena accennata sul Fatto. Massimo, raccontaci. Siamo tutt'orecchie. Certe esperienze vanno condivise coi tuoi concittadini! Portavoce che non t'aspetti.

Ruggero Carcano, voto 5: una delle pagelle più scontate della storia, ci spingerebbe a chiederci perché torna probabilmente a candidarsi per le primarie un rispettabile professionista ed anche una brava persona, che ho conosciuto, che in questa politica spesso sboccata e truce, sta come un salmone che non va controcorrente, secondo la sua natura, ma va proprio contro uno tsunami, che poi finisce, dopo ogni elezione, per farlo trovare proprio sulla terraferma. Insomma un pesce fuor d'acqua, in fin dei conti. Se poi aggiungiamo che nell'ultima occasione, dopo aver concorso all'elezione a sindaco, dopo aver perso, si è dimesso dal ruolo di consigliere comunale, che avrebbe dovuto onorare in virtù delle migliaia di voti comunque conseguiti e per rispetto verso quelle persone che lo avevano votato, il finale della pagella non può che concludersi sulle nota di una famosa canzone di Marco Masini. Perché lo fai?

Sebastiano De Feudis, voto 6: dopo aver visto come è finita la manifestazione contro la corruzione del sistema politico locale e regionale, con un maggior numero di persone accanto alla tenda della Franzoni e alle mascherine di Carnevale, rispetto al gazebo dell'Italia dei Valori, dove si raccoglievano le firme contro i corrotti, corruttori e raccomandati, (almeno nel momento in cui mi sono trovato a passare, ma anche durante le riprese di un servizio televisivo per Telesveva), con pioggia purificatrice (contro il sistema) di manzoniana memoria, che comunque costringeva anche allo smontaggio del gazebo (e che sfiga della malora!), vorrei evitare d'infierire e sono pronto a dare un sei politico, in ogni occasione, qualsiasi cosa faccia, al coraggioso Sebastiano. Ma io non me la prendo con lui, ma con chi gli suggerisce d'intraprendere certe iniziative in una città come Trani, nella quale non ci si vuol far vedere nemmeno mentre si sta pranzando dai dirimpettai da un balcone all'altro, figuriamoci mentre si firma contro concorsi a forte rischio mannaia della magistratura e con l'ulteriore pericolo di essere visti, mentre si firma, dall'amico consigliere di maggioranza, cui non si potrà più chiedere un favore per tutta la vita. Se aggiungiamo che a questa manifestazione non ha offerto il proprio appoggio nessun altro partito dell'opposizione, ci rendiamo conto che alla fine il commento dello stesso De Feudis risulta il più disarmante e antitranese, una volta contate le firme (immagino pochine) per cui la popolazione tranese è parte integrante di quel sistema. Ma allora perché, se lo sapeva, l'ha organizzata? Mistero buffo.

Notte bianca a Trani, voto 5: come al solito certe idee a Trani cominciano a prendere corpo quando ormai stanno già quasi passando di moda. Comunque meglio tardi che mai. Certo da un città elitaria come la nostra ci si aspetterebbe qualcosa di meno commerciale e ormai scontato, qualcosa di più originale; se aggiungiamo che i soliti vandali imbecilli e microcefali, già ampiamente in azione nelle notti insonni estive e purtroppo nella notte tra il giovedì ed il venerdì Santo, poterebbero avere un'altra ghiotta occasione per esprimersi, l'idea non ci solletica più di tanto. Ma pur di dare una botta di vita all'esangue commercio tranese (e te credo, coi prezzacci che girano) va bene tutto, pure la sputtanatissima notte bianca. Adda passà 'a nuttata.

Coordinamento PDL, voto 4
: dopo il corto circuito, mediatico e politico, delle dichiarazioni incrociate tra Di Marzio, che dava la propria disponibilità alla candidatura a sindaco (in politichese significa: ora tocca a me e non rompete le balle) tramite una succosa intervista al Giornale di Trani del caro Nico Aurora (che sta sempre più assumendo i tratti somatici del grande Pionati) e la nota del consigliere PdL Paolo Paradiso, che auspicava l'epifania d'un giovane candidato virgulto berlusconiano (ci auguriamo meno priapeo del Sire di Arcore), per cui una escludeva l'altra, ecco l'ennesimo sbullonamento tra la ventilata nomina del ticket Corrado - Di Modugno, rispettivamente come coordinatore e vice del locale partito, e la sortita dei supporters di Tarantini, perché fosse quest'ultimo il coordinatore. Tira aria tesa, c'è maretta, c'è vento di tramontana, anzi foriero di grandinata da quelle parti, con vecchie ruggini, già spesso raccontate nel Chiaro e Tondo, che potrebbero portare ad un bel regolamento dei conti finale. C'era una volta il west.

Centrosinistra, primarie e dintorni, voto 4
: a furia, anche stavolta, di sponsorizzare, tramare, auspicare, corteggiare il solito personaggio taumaturgico esterno che facesse da foglia di fico alle incapacità assortite di fare politica del centrosinistra (prima Carlo Laurora, poi il canuto avvocato eterno ventilato e mai candidato, poi domani chissà, si potrebbe provare con Giovanni Di Benedetto di Telenorba o Matteo Di Gennaro, vecchio bomber biancazzurro o Pino il parrucchiere di mia moglie), non solo il Salvatore della patria si stanca e se ne va, ma si rifanno sotto Soldatino, King e D'Artagnan per fare le primarie e dire, come nel film Febbre da cavallo: «Sì signor giudice, per una volta nella vita anch'io ho potuto gridare: ho vintoooo!». Sos Tata.
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