Le Pagelle

Da Lucia baluardo all’Andrea rampante

Le pagelle di Giovanni Ronco

Andrea Ferri, voto 8: nella nidiata di giovani politici tranesi del primo decennio 2000, dimostra di sapersi distinguere rispetto ad una certa "calma piatta" che ha caratterizzato svariati suoi colleghi coetanei, portati ultimamente alla semplice alzata di mano in Consiglio. Ha cominciato una certa scalata dalla "culla" di Forza Italia, fino a sedersi sulla poltroncina di consigliere nazionale del Club della libertà, oltre ad essere presidente di un nuovo club tranese, sempre in quota PDL. Riesce a dialogare coi colleghi d'opposizione, ma soprattutto, spulciando tra le ultime notizie, si rende promotore d'una lodevole iniziativa dedicata alla valorizzazione del vino locale, in primis il moscato di Trani, attraverso una manifestazione in programma il prossimo 19 ottobre, a San Luigi, in collaborazione con Franco Nugnes. In ascesa.

Lucia Fiore, voto 9: tra gli interventi in occasione del ricordo di Benedetto Ronchi, quello di Lucia Fiore risulta particolarmente toccante dal punto di vista umano. Una rievocazione degna del grande uomo di cultura tranese, da parte di una donna che ha sacrificato gran parte della sua vita alla dedizione per quel glorioso e discusso ente, la biblioteca comunale, che per tanti anni ha rischiato l'oblio e l'abbandono definitivo. Se questo non è avvenuto, ora che finalmente è tornata, almeno parzialmente "a riveder le stelle", lo si deve anche all'abnegazione di persone come lei, che ha continuato a sorvegliare, sovrintendere, consigliare gli studenti in cerca dei pochi, possibili testi consultabili, nel periodo nero, soprattutto per le tesi di laurea, costituendo in ogni caso un punto di riferimento, un baluardo, contro il degrado del passato. Onorevole ad honorem.

Tommaso Laurora, voto 8: viva la faccia di chi ha il coraggio di cantare e portare la croce in un contesto non facile come quello tranese per l'opposizione di centro – sinistra, perennemente sotto esame, a dispetto del serpeggiante declino berlusconiano (vedi sondaggi) e delle bufere nazionali che stanno scalfendo l'immagine granitica del Berlusca (occhio, per giunta, agli agganci Montezemolo – Fini- Casini, col beneplacito di ampi quartieri , ma non quelli alti, di un potere forte come la Chiesa, evidentemente disgustati dalle ultime uscite del premier.) Nonostante questo quadro, anche per colpa di media, soprattutto tv, poco disposti a dare spazio alle forze della sinistra, nell'ambito locale la figura di Laurora, segretario tranese PD, sembra sempre quella dello studente di politica che s'impegna, fa tutti i compiti, si ripassa la lezione fino a mezzanotte, ma, anche a causa di una squadra locale PD deboluccia, non sfonda in modo totale, netto, in grado cioè di far discutere, di provocare scossoni veri (fine ultimo dell'opposizione). Dai discorsi anche un po' aulici dell'ex segretario Attivissimo, non per niente un prof., si è passati alle volenterose interrogazioni del tenace Laurora. Non saranno da 8, ma per l'impegno, come si dice a scuola, e per incoraggiamento, quel voto glielo diamo lo stesso. Anche per le fronde interne che deve affrontare. Ostinato.

Bartolo Maiullari, voto 6: forse perché ex alunno di mio padre alla fine degli anni 80 presso l'ITC "Aldo Moro", è uno dei più presenti in questa rubrica (per deformazione professionale). Associa ancora una volta il suo nome all'Informagiovani, suo vecchio cavallo di battaglia. Ricordo che alla vigilia dell'esperienza nel governo Avantario, preconizzava la creazione di una trentina di posti di lavoro grazie all'Informagiovani, utilizzando il tutto come grimaldello personale.. Pazienza se lo stesso ente, chissà perché, a Trani non è mai decollato, né tanto meno ha fornito i posti di lavoro ipotizzati. Per cui ogni volta che Bartolo ricaccia fuori le proposte sull'Informagiovani, mi dà l'idea di quei vecchi cantanti che rispolverano il repertorio, cercando di animare la serata: come quando Fred Buongusto tira fuori "Una rotonda sul mare" o Bruno Martino attacca con "Odio l'estate". Quando il panorama tranese offre, per lui, pochi spunti, lui tira fuori l'Informagiovani. Bandiera gialla.

Felice Di Lernia (Sel), voto 5: il suo ritorno di fiamma nella politica tranese, in occasione dell'ultima tornata elettorale per le provinciali, ci aveva fatto prefigurare, al di là della mancata elezione, l'affermazione in città di un punto di riferimento per un centro – sinistra in cerca d'autore, pardon di leader vero. Va bene la delusione per l'obiettivo Provincia solo sfiorato, ma anche se fuori da un contesto istituzionale, ci saremmo aspettati una maggior presenza sui vari problemi della città: mentre il suo ultimo intervento che vedo in archivio Traniweb, risale alla fine di marzo scorso. Sono quasi sicuro di rivederlo protagonista nella prossima tornata elettorale, ma, che io sappia, tra un voto e l'altro, la politica con le sue tematiche ed aspetti, gap compresi, continua ad essere parte viva della città. Non metto in dubbio che si stia muovendo sottotraccia, per nuove future strategie in seno al movimento di Nichi, ma date le sue competenze, lo vorremmo al di sopra del livello del mare nostrum. Talento sotterrato.

Assessore Giuseppe Paolillo, voto 5: la segnalazione, ma soprattutto, la replica di Roberto Visibelli, riguardo la questione delle multe notificate fuori tempo massimo, con interconnessa risposta (evidentemente con lacune, secondo lo stesso capo di FT) dell'assessore Paolillo, rappresentano una chiave di lettura abbastanza impietosa: in politica l'esperienza conta per il 90 per cento, ai fini della buona amministrazione e perché non si verifichino disservizi per la comunità. L'errore in questione non è grave per il numero (mille o cento che siano le multe sotto esame), ma per quella cronica incapacità della macchina comunale, già spesso denunciata dal sottoscritto, di fornire ai cittadini un servizio impeccabile. La burocrazia a Trani è come una brutta bestia che già troppe volte, anche a causa di errori umani, esce dalla sua tana per accoppare i cittadini e indirettamente l'amministrazione stessa, che non rimedia certo belle figure in questi frangenti. Le cartelle pazze, così come le comunicazioni su ICI e dintorni, sono piaghe periodiche per Trani. Se non le dimissioni, almeno esami di riparazione. Rimandato.

Verdi, voto 4: sostengo a priori tutte le loro campagne, in nome di una questione ambientale che ormai è fondamentale per la nostra vita. Il voto basso non va dunque al merito della richiesta: che l'amministrazione receda dall'accordo per la cementeria, una cosa ormai comunque impossibile, ma ai tempi. Perché si parla a nome degli agricoltori fuori tempo massimo, o dopo che dal '99 in poi per tre anni e mezzo, i Verdi stessi avrebbero avuto un interlocutore attivo (un'amministrazione) per fare qualcosa per l'agricoltura. Come essi stessi ammettono "anche al di là degli ultimi sette anni". Non ricordo provvedimenti pro agricoltura negli ultimi vent'anni. Mamma il latte è scaduto.
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