Le Pagelle
Dai promossi della scorsa settimana ai bocciati di questa
Si salva solo Briguglio nelle "Pagelle" del prof. Giovanni Ronco
giovedì 5 ottobre 2017
BEPPE CORRADO IN FORZA ITALIA, voto 4,5: veramente il voto sarebbe da dividere con Cassano e Giorgino. Il primo avrebbe dato l'input (di cui già vi parlammo diverse settimane fa), il secondo avrebbe fatto da "trivella" nelle pieghe locali perché l'operazione si potesse materializzare, stando a voci di Palazzo e dati i buoni rapporti. Galeotta sarebbe stata una riunione decisiva a Bari sabato scorso, in cui sarebbe stato sancito il contatto per il rientro alla vecchia casa madre. Ora bisognerà mettere d'accordo la base di FI, specie quella di matrice "riserbatiana", perché venga "ingoiato" il rospo. Che poi baciandolo, pure, il rospo, potrebbe sempre trasformarsi in principe. Infatti sembra che Cassano abbia in mente di far concedere al naturalizzato dubaiano un riconoscimento di carattere regionale, contestualmente ad un ruolo di coordinamento nella BAT. Da signore a vassallo, in pieno neofeudalesimo. Operazioni ad alto tasso adrenalinico, soprattutto pensando ai vari soggetti che giuravano fino a ieri di non voler più prendere un caffè con Corradino pronto ad una nuova tournee. FIGLIUOL PRODIGO.
INIZIO ANNO SCOLASTICO, voto 3: tra consiglieri al ramo e assessori non si trova il bandolo d'una matassa che ogni anno si riempie di nodi a settembre e ottobre, con tutto il tempo che ci sarebbe prima per pianificare: disagi diffusi su mensa che non parte e docenti di potenziamento per studenti disabili che ancora non si vedono. E dalle segnalazioni di alcuni genitori il problema non sarebbe al momento di facile soluzione. Solita solfa tra soldi che mancano e tempi burocratici ad aggrovigliare la matassa di cui sopra. Potevamo tollerare il primo anno di amministrazione. Non dopo due anni e mezzo. L'impreparazione ed il disagio a danno di alunni e genitori non è ammissibile. Al di là della Debora, oberata di deleghe (non ci sembra stata una grande idea quella di darle pure la PI) non vedo con che faccia altri soggetti vadano cercando assessorati alla Pubblica Istruzione, così come fosse una seduta in pizzeria il sabato sera. CATTIVISSIMA SCUOLA.
SINDACO BOTTARO, voto 5: ecco che succede quando uno prende troppo tempo e pensa che il tempo sia galantuomo, ma anche fesso, valutando anche nello stesso modo quelli che gli stanno intorno : nell'ottica politica corrente o gli preparano conferenze stampa "ad orologeria" con timer innescato, o, sentendosi presi per fessi, fanno saltare pure quei minimi accordicchi di cui parlavamo nell'editoriale di martedì. In questo Amedeo sbaglia le valutazioni politiche e non sappiamo chi lo mal consigli in tal senso: dilata troppo i tempi, innervosendo quelli del fuoco amico e nel contempo, demotiva gli attuali collaboratori, vedi assessori, che si sentono troppo a lungo sulla graticola. Un giorno, rilasciando un'intervista al sottoscritto disse testuale: "Al primo ricatto mi dimetto". E' arrivato il primo, poi il secondo, poi il terzo. Si barcamena tra interrogazioni scritte (quella su Amiu sembra particolarmente tosta, per non parlare sul rilancio contro l'esternalizzazione a firma Barresi, ma supportata moralmente dalla maggior parte dei consiglieri) della sua stessa coalizione e rinvii continui, aspettando il gol di Maradona., che però è in pensione da anni. Per non parlare della macchina di Palazzo che fra dirigenti assenti o in fuga fa acqua da tutte le parti. Invece di fare accordicchi d'inizio governo per silenziare questo o quello, forse, come scrivemmo, un buon vice sindaco esperto e dotato di palle d'acciaio, che facesse da cabina di regia, lo avrebbe aiutato a gestire meglio tempi e modi d'una realtà politica che gli sta sfuggendo di mano progressivamente. Tutto ciò anche per via degli appetiti famelici di gran parte della sua coalizione e di qualche assessore imposto dagli stessi consiglieri che ora gli fanno la guerra, che sta facendo danno perché è come se non ci fosse o perché troppo sborone, supponente, sprezzante della realtà cittadina. Si sono commessi errori da entrambe le parti. Ma questo forse non se lo sono mai detto nelle 10mila riunioni inutili fatte. Come cantava Vasco: ORMAI E' TARDI.
MIMMO BRIGUGLIO, voto 6: la conferenza non l'abbiamo ancora vista, quindi è un voto con riserva, ma almeno ha avuto il coraggio di uscire allo scoperto ed esporsi, anche se avrebbe dovuto farlo prima, non nel mare magnum di un rimpasto che non riesce a trovare la quadra. Ma tant'è, ora ci aspettiamo molto da questa conferenza stampa, dalla quale speriamo di capire bene cosa sta succedendo nelle maglie e nelle viscere del governo bottariano e dove sta il vero morbo: nella testa, nella coda, nella base o in tutto il pesce intero. Comunque sempre meglio che nascondersi nelle mille riunioni fra quattro mura, senza cavare un ragno dal buco, o continuare a dire di Bottaro, alle spalle: "Cuss non è capit nient, cuss u mannam a cas", ma poi restare sempre al punto di partenza. E poi non dimentichiamo che al di là dell'ironia o dei commenti, Briguglio, già presidente del Consiglio anni fa, è uno con esperienza là dentro, a differenza di tanti altri pescetti morti. Quindi se convoca una conferenza stampa qualcosa da dire d'interessante lo avrà. Lo aspettiamo. CAPO BRANCO.
CASA BOVIO MURATA, voto 2: è la degna fine d'una storia grottesca. La bandiera bianca simbolo dell'incapacità di far rispettare le regole. Una mostruosità su di un monumento, potenziale meta di turisti, perché non si sa come fermare l'abusivismo o non si sa realizzare un progetto di valorizzazione di quel luogo. Ma con tutti i guru, pagati e non, che girano in questa amministrazione, non ce n'è uno che tiri fuori una soluzione? E' vero che una volta Ninni De Feudis giudicò, parlando col sottoscritto, queste, delle "pagelline di merda", ma il muro davanti alla casa di Bovio, con mattoni a vista non è forse l'emblema di una politica di merda che si sta rappresentando? Ed io non devo dirlo? E le tante intelligenze che gravitano in questa amministrazione accettano questa sconfitta? SIPARIO DI MATTONI.
INIZIO ANNO SCOLASTICO, voto 3: tra consiglieri al ramo e assessori non si trova il bandolo d'una matassa che ogni anno si riempie di nodi a settembre e ottobre, con tutto il tempo che ci sarebbe prima per pianificare: disagi diffusi su mensa che non parte e docenti di potenziamento per studenti disabili che ancora non si vedono. E dalle segnalazioni di alcuni genitori il problema non sarebbe al momento di facile soluzione. Solita solfa tra soldi che mancano e tempi burocratici ad aggrovigliare la matassa di cui sopra. Potevamo tollerare il primo anno di amministrazione. Non dopo due anni e mezzo. L'impreparazione ed il disagio a danno di alunni e genitori non è ammissibile. Al di là della Debora, oberata di deleghe (non ci sembra stata una grande idea quella di darle pure la PI) non vedo con che faccia altri soggetti vadano cercando assessorati alla Pubblica Istruzione, così come fosse una seduta in pizzeria il sabato sera. CATTIVISSIMA SCUOLA.
SINDACO BOTTARO, voto 5: ecco che succede quando uno prende troppo tempo e pensa che il tempo sia galantuomo, ma anche fesso, valutando anche nello stesso modo quelli che gli stanno intorno : nell'ottica politica corrente o gli preparano conferenze stampa "ad orologeria" con timer innescato, o, sentendosi presi per fessi, fanno saltare pure quei minimi accordicchi di cui parlavamo nell'editoriale di martedì. In questo Amedeo sbaglia le valutazioni politiche e non sappiamo chi lo mal consigli in tal senso: dilata troppo i tempi, innervosendo quelli del fuoco amico e nel contempo, demotiva gli attuali collaboratori, vedi assessori, che si sentono troppo a lungo sulla graticola. Un giorno, rilasciando un'intervista al sottoscritto disse testuale: "Al primo ricatto mi dimetto". E' arrivato il primo, poi il secondo, poi il terzo. Si barcamena tra interrogazioni scritte (quella su Amiu sembra particolarmente tosta, per non parlare sul rilancio contro l'esternalizzazione a firma Barresi, ma supportata moralmente dalla maggior parte dei consiglieri) della sua stessa coalizione e rinvii continui, aspettando il gol di Maradona., che però è in pensione da anni. Per non parlare della macchina di Palazzo che fra dirigenti assenti o in fuga fa acqua da tutte le parti. Invece di fare accordicchi d'inizio governo per silenziare questo o quello, forse, come scrivemmo, un buon vice sindaco esperto e dotato di palle d'acciaio, che facesse da cabina di regia, lo avrebbe aiutato a gestire meglio tempi e modi d'una realtà politica che gli sta sfuggendo di mano progressivamente. Tutto ciò anche per via degli appetiti famelici di gran parte della sua coalizione e di qualche assessore imposto dagli stessi consiglieri che ora gli fanno la guerra, che sta facendo danno perché è come se non ci fosse o perché troppo sborone, supponente, sprezzante della realtà cittadina. Si sono commessi errori da entrambe le parti. Ma questo forse non se lo sono mai detto nelle 10mila riunioni inutili fatte. Come cantava Vasco: ORMAI E' TARDI.
MIMMO BRIGUGLIO, voto 6: la conferenza non l'abbiamo ancora vista, quindi è un voto con riserva, ma almeno ha avuto il coraggio di uscire allo scoperto ed esporsi, anche se avrebbe dovuto farlo prima, non nel mare magnum di un rimpasto che non riesce a trovare la quadra. Ma tant'è, ora ci aspettiamo molto da questa conferenza stampa, dalla quale speriamo di capire bene cosa sta succedendo nelle maglie e nelle viscere del governo bottariano e dove sta il vero morbo: nella testa, nella coda, nella base o in tutto il pesce intero. Comunque sempre meglio che nascondersi nelle mille riunioni fra quattro mura, senza cavare un ragno dal buco, o continuare a dire di Bottaro, alle spalle: "Cuss non è capit nient, cuss u mannam a cas", ma poi restare sempre al punto di partenza. E poi non dimentichiamo che al di là dell'ironia o dei commenti, Briguglio, già presidente del Consiglio anni fa, è uno con esperienza là dentro, a differenza di tanti altri pescetti morti. Quindi se convoca una conferenza stampa qualcosa da dire d'interessante lo avrà. Lo aspettiamo. CAPO BRANCO.
CASA BOVIO MURATA, voto 2: è la degna fine d'una storia grottesca. La bandiera bianca simbolo dell'incapacità di far rispettare le regole. Una mostruosità su di un monumento, potenziale meta di turisti, perché non si sa come fermare l'abusivismo o non si sa realizzare un progetto di valorizzazione di quel luogo. Ma con tutti i guru, pagati e non, che girano in questa amministrazione, non ce n'è uno che tiri fuori una soluzione? E' vero che una volta Ninni De Feudis giudicò, parlando col sottoscritto, queste, delle "pagelline di merda", ma il muro davanti alla casa di Bovio, con mattoni a vista non è forse l'emblema di una politica di merda che si sta rappresentando? Ed io non devo dirlo? E le tante intelligenze che gravitano in questa amministrazione accettano questa sconfitta? SIPARIO DI MATTONI.