Le Pagelle
Le pagelle della settimana: vi sveliamo il nome di un consigliere benefattore
Tuttii voti di Giovanni Ronco tra alti e bassi
giovedì 21 settembre 2017
ANNAMARIA BARRESI, voto 8,5: per il ripristino della Torre dell'Orologio vandalizzata a san Donato e per la pulizia del monumento a Cezza, nell'omonima piazza, sarebbe lei la consigliera comunale che aveva scelto l'anonimato e che ha convertito il valore dei gettoni di presenza in bene pubblico. Da nostre lunghe e accurate indagini, con dispiegamento di mezzi, maestranze e cani da caccia (una dedica a De Bortoli, voto 7, primo ospite dei Dialoghi) dal mio piccolo laboratorio di "scooppini" settimanali è venuto fuori il nome della consigliera. Lo so che è politicamente scorretto rivelarlo, ma così non mi fracasseranno la penna dicendo che parlo sempre male di chi è al governo, senza dare risalto alle cose buone. Beh: le cose o si fanno in grande o no. Alla consigliera, con la quale mi scuso fin d'ora e sperando che non scriva smentita finta, un voto e mezzo in meno in quanto, non volendo rivelarlo di persona, ci ha costretto ad un surplus di lavoro e scorze in gola alla ricerca della fonte vincente. CORSO DI AUTOFORMAZIONE GIORNALISTICA CON SCOOP, PIDICCHIELLO CARTALUNGA E SETTANTA.
UCCIO PERSIA, voto 5: il nuovo capo dell'opposizione tranese fa un comunicato a cui si accoda infatti si accoda mezzo centro-destra. Io non concordo con lui, non perché voglia denunciare Uccio re di Persia e del cdx al Prefetto, come da minaccia bottariana, o perché sia contro la denuncia in se, ma perché, come ho scritto recentemente, il problema sta nella mancata convalida degli arresti e nelle leggi troppo morbide contro minorenni in vena delinquenziale. E a queste cose in effetti un sindaco, che si chiami Bottaro o che si chiami Borghezio, non risponde. Uccio, da sindacalista poliziotto scrive e l'opposizione politica in ordine sparso si accoda e parte all'attacco. Ma si sono ribaltate le parti? Una volta la politica dava l'input e le componenti istituzionali, come le forze dell'ordine eseguivano (tra indagini, fermi, prove, arresti, ammesso che li convalidino). Ora si sono ribaltate le parti? Comunque un merito Uccio lo ha: ha ridato vita all'assessore De Michele che sembrava appariva letteralmente eclissato dall'agone mediatico. ASPIRANTE SCERIFFO.
MASSIMO PILLERA, voto 8: l'ho piacevolmente riscoperto nel ruolo di "formatore", in occasione di un corso di formazione per giornalisti, organizzato due giorni fa dalla Legambiente di Corato. Parla a braccio che è una bellezza, coinvolge e tiene viva l'attenzione, è chirurgico e concreto negli esempi. Tutte qualità che nella routine quotidiana non si vedono abbastanza, preso com'è dalle interviste da Palazzo e dal contesto politico locale sempre un po' mortificante. FORMAZIONE MAXIMA.
PGD (piccolo gruppo dissidente), voto 5,5: sfiorano la sufficienza perché, al di là dell'emergenza sicurezza che tiene banco, sono gli unici a tenere vivo il palcoscenico con le loro continue convulsioni, riunioni a gruppetti, proposte da portare al sindaco, minacce alla Fracchia (fuori dall'ufficio del capo minacciava fuoco e fiamme, poi quando entrava – il capo era il grande Gianni Agus di solito - si accartocciava su se stesso e si accapponava sulla poltrona informe su cui lo faceva accomodare il perfido capo). Io voglio bene a questo gruppo. Mitico un alterco tra uno di loro ed un collega, ormai ridotto a sovrintendente del sindaco e suggeritore di vecchie strategie da politcuzza da sopravvivenza. "Stai zitto tu che sei diventato il leccaculo del sindaco", avrebbe poetato il dissidente al sovrintendente, ex aspirante politico. Il tutto in una delle esilaranti riunioni nella sede di un partito di maggioranza. Comunque è tutta vita e tutto lavoro per il sottoscritto, visto che l'era bottariana fa dell'anestesia e delle partite addormentate il suo ingrediente (andreottiano) principale. AVANTI POPOLO.
RENZI A TRANI, voto 4: a proposito di "Avanti" questo è il titolo poco originale (scimmiotta lo slogan francese, già alquanto sfigato, visti i risultati) del (fortunatamente) ex presidente del consiglio. Renziani tranesi in ghingheri, si metteranno in giacchetta e cravatta e staranno con la linguasciutta a due passi dal decisivo selfie, per arricchire un grigio profilo fb, fatto di routine e lecchin. Tutto bellissimo e massimo rispetto. Ma mi preoccupa molto quel dito proteso di Renzi, nella foto locandina del fondamentale evento. Il giallo è nella destinazione finale, come il "Pasquale che chissà dove vuole arrivare" di De Curtisiana memoria. AVANTI UN ALTRO.
AMET E BOLLETTA DOPPIA A SETTEMBRE, senza voto. Avevo rimandato a settembre a suon di insufficienze Antonio Mazzilli, ma proprio a settembre l'Amet ne fa un'altra. Ormai è un complotto, lo so. Stavolta però spezzo una lancia per l'Antonio amico nostro, che mangia, beve e fattura tosto (nel senso di antico avverbio usato anche da Omero e di fatturazione di bollette): lui ci sta mettendo sempre la faccia. Il manager Danisi resta costantemente dietro il cespuglio. SEPTEMBER MORE.
METEO GIUNTA, voto 4: ancora fari spenti? Ora si andrebbe verso una giunta a fritto misto, secondo i tanti segnali dalle tante riunioni degli ultimi giorni: solo assessori piddini (5 elementi tra cui ci sarebbe, pur con molte cautele sul nome, oltre a molte conferme, una possibile novità riguardante Emilia Cosentino in quota Avantario, con un altro nome femminile ancora non ben identificato) più spruzzata di tecnici (un ritorno al primo amore, seppur ridimensionato delle "competenze", termine non molto fortunato, nella campagna di Bottaro, che tra l'altro avrebbe già confidato ai suoi stretti collaboratori di non volersi ricandidare per un eventuale secondo mandato), coi soliti assessori fedelissimi di Bottaro riconfermati, tra tecnici e simil tecnici. Il nodo resta sempre chi dovrebbe avere la maggioranza interna sulla base del numero di assessori: l'ala bottariana o l'ala piddina che fa capo ai simil o veri dissidenti? Nel dubbio non sarebbe meglio azzerare tutto e fare almeno metà del mandato in modo dignitoso con tutte facce nuove? A livello di tutte le cariche, assessori e non? Sarebbe l'ultima spiaggia per AB di tentare di ricucire un rapporto con una città disamorata. ULTIMA FIAMMELLA.
UCCIO PERSIA, voto 5: il nuovo capo dell'opposizione tranese fa un comunicato a cui si accoda infatti si accoda mezzo centro-destra. Io non concordo con lui, non perché voglia denunciare Uccio re di Persia e del cdx al Prefetto, come da minaccia bottariana, o perché sia contro la denuncia in se, ma perché, come ho scritto recentemente, il problema sta nella mancata convalida degli arresti e nelle leggi troppo morbide contro minorenni in vena delinquenziale. E a queste cose in effetti un sindaco, che si chiami Bottaro o che si chiami Borghezio, non risponde. Uccio, da sindacalista poliziotto scrive e l'opposizione politica in ordine sparso si accoda e parte all'attacco. Ma si sono ribaltate le parti? Una volta la politica dava l'input e le componenti istituzionali, come le forze dell'ordine eseguivano (tra indagini, fermi, prove, arresti, ammesso che li convalidino). Ora si sono ribaltate le parti? Comunque un merito Uccio lo ha: ha ridato vita all'assessore De Michele che sembrava appariva letteralmente eclissato dall'agone mediatico. ASPIRANTE SCERIFFO.
MASSIMO PILLERA, voto 8: l'ho piacevolmente riscoperto nel ruolo di "formatore", in occasione di un corso di formazione per giornalisti, organizzato due giorni fa dalla Legambiente di Corato. Parla a braccio che è una bellezza, coinvolge e tiene viva l'attenzione, è chirurgico e concreto negli esempi. Tutte qualità che nella routine quotidiana non si vedono abbastanza, preso com'è dalle interviste da Palazzo e dal contesto politico locale sempre un po' mortificante. FORMAZIONE MAXIMA.
PGD (piccolo gruppo dissidente), voto 5,5: sfiorano la sufficienza perché, al di là dell'emergenza sicurezza che tiene banco, sono gli unici a tenere vivo il palcoscenico con le loro continue convulsioni, riunioni a gruppetti, proposte da portare al sindaco, minacce alla Fracchia (fuori dall'ufficio del capo minacciava fuoco e fiamme, poi quando entrava – il capo era il grande Gianni Agus di solito - si accartocciava su se stesso e si accapponava sulla poltrona informe su cui lo faceva accomodare il perfido capo). Io voglio bene a questo gruppo. Mitico un alterco tra uno di loro ed un collega, ormai ridotto a sovrintendente del sindaco e suggeritore di vecchie strategie da politcuzza da sopravvivenza. "Stai zitto tu che sei diventato il leccaculo del sindaco", avrebbe poetato il dissidente al sovrintendente, ex aspirante politico. Il tutto in una delle esilaranti riunioni nella sede di un partito di maggioranza. Comunque è tutta vita e tutto lavoro per il sottoscritto, visto che l'era bottariana fa dell'anestesia e delle partite addormentate il suo ingrediente (andreottiano) principale. AVANTI POPOLO.
RENZI A TRANI, voto 4: a proposito di "Avanti" questo è il titolo poco originale (scimmiotta lo slogan francese, già alquanto sfigato, visti i risultati) del (fortunatamente) ex presidente del consiglio. Renziani tranesi in ghingheri, si metteranno in giacchetta e cravatta e staranno con la linguasciutta a due passi dal decisivo selfie, per arricchire un grigio profilo fb, fatto di routine e lecchin. Tutto bellissimo e massimo rispetto. Ma mi preoccupa molto quel dito proteso di Renzi, nella foto locandina del fondamentale evento. Il giallo è nella destinazione finale, come il "Pasquale che chissà dove vuole arrivare" di De Curtisiana memoria. AVANTI UN ALTRO.
AMET E BOLLETTA DOPPIA A SETTEMBRE, senza voto. Avevo rimandato a settembre a suon di insufficienze Antonio Mazzilli, ma proprio a settembre l'Amet ne fa un'altra. Ormai è un complotto, lo so. Stavolta però spezzo una lancia per l'Antonio amico nostro, che mangia, beve e fattura tosto (nel senso di antico avverbio usato anche da Omero e di fatturazione di bollette): lui ci sta mettendo sempre la faccia. Il manager Danisi resta costantemente dietro il cespuglio. SEPTEMBER MORE.
METEO GIUNTA, voto 4: ancora fari spenti? Ora si andrebbe verso una giunta a fritto misto, secondo i tanti segnali dalle tante riunioni degli ultimi giorni: solo assessori piddini (5 elementi tra cui ci sarebbe, pur con molte cautele sul nome, oltre a molte conferme, una possibile novità riguardante Emilia Cosentino in quota Avantario, con un altro nome femminile ancora non ben identificato) più spruzzata di tecnici (un ritorno al primo amore, seppur ridimensionato delle "competenze", termine non molto fortunato, nella campagna di Bottaro, che tra l'altro avrebbe già confidato ai suoi stretti collaboratori di non volersi ricandidare per un eventuale secondo mandato), coi soliti assessori fedelissimi di Bottaro riconfermati, tra tecnici e simil tecnici. Il nodo resta sempre chi dovrebbe avere la maggioranza interna sulla base del numero di assessori: l'ala bottariana o l'ala piddina che fa capo ai simil o veri dissidenti? Nel dubbio non sarebbe meglio azzerare tutto e fare almeno metà del mandato in modo dignitoso con tutte facce nuove? A livello di tutte le cariche, assessori e non? Sarebbe l'ultima spiaggia per AB di tentare di ricucire un rapporto con una città disamorata. ULTIMA FIAMMELLA.