Le Pagelle
Tutti promossi (o quasi): ecco le pagelle di questa settimana
Straniero, Ventura, Tomasicchio, Zitoli & Di Gregorio, Merra e Pace
giovedì 20 aprile 2017
Roberto Straniero, voto 8: anche il maestro Straniero si è dovuto interessare con una puntata intera del suo programma di approfondimento alla baruffa chiozzotta tranese sui supposti o reali dissidenti intorno al bilancio e nei dintorni d'una politica che si taglia con un grissino, come recitava lo spot d'un famoso tonno. Lui, Straniero, che migliora con gli anni, resta uno dei migliori su piazza, uno dei giornalisti più sottovalutati del nostro territorio (nel senso che, oltre che meritare palcoscenici mediatici più ampi di quelli locali, è costretto ancora ad avere a che fare con molte mezze calzette della nostra politica). Ugual bravura ho visto solo da parte di alcuni colleghi di Telerama, in fatto di approfondimento e interviste. Ma infatti, dove lo trovi uno su piazza che, come ha fatto Bob Straniero col nostro Tommaso Laurora, ad un certo punto, gli dice chiaro e tondo: "Ma lei pensa che io creda a quello che sta dicendo con 40 anni di giornalismo alle spalle?". CRUDELTA' E DISTINTIVO.
Nicola Ventura, voto 5,5: stavolta, sempre rimanendo alla tribuna di Straniero, mandano lui a difendere la baracca. Lui lo fa con piglio impiegatizio, quasi da sgobbone primo della classe, che prende pure un mare d'appunti sul bracciolo delle nuove poltrone di Telesveva, mentre gli altri parlano. Si applica, fa il suo compitino. Ma alla fine difendere un'amministrazione che non porta casa nemmeno il minimo sindacale è davvero impresa buona per vecchi consumati democristiani adusi al politichese, vecchie volpi quale lui non è. Lui non usa manco quello, il politichese, ma cerca con la buona volontà di mostrare dignitosamente la poca mercanzia che il "convento" gli passa. Già lo paragonammo ad un buon Mastrota del gruppo Bottorlando. Conferma quella dimensione. RIGA E COMPASSO.
Emanuele Tomasicchio, voto 6,5: anche lui a Telesveva. Si presenta con una pila di carte e documenti televisivamente inguardabile, come un amministratore di condominio che debba rispondere ad una squadra di revisori dei conti. L'ultima volta che vidi uno presentarsi con un faldone di carte fantozziano fu Michele Di Gregorio da Francesco Rossi. Ma Emanuele è un vecchio cavallo di razza della Prima Repubblica, un liberale vecchia maniera che forse ha raccolto dalla politica in fatto di successi meno di quanto avrebbe potuto prendere e quando va in tv il divario coi puledri della Terza Repubblica si nota. Morde il giusto con preparazione e attrezzatura a posto. Deve coordinarsi meglio col resto dell'opposizione e l'ingresso in FDI può aiutarlo in tal senso. Ma per il lavoraccio che c'è da fare in quel cantiere politico, il cds tranese, non può certo bastare il preparato Tom. SECONDA GIOVINEZZA.
Francesca Zitoli e Angela Di Gregorio, (docenti) voto 8: il progetto "Eppur si muove" che permette al Liceo classico di Trani di ottenere un finanziamento di 100 mila euro, con la collaborazione di Liliana Serrone e Stefano Parente e l'attivismo dell'ottima dirigente Grazia Ruggiero, è un bell'esempio di scuola che si rapporta col territorio e sfrutta al massimo le risorse interne per un investimento nel futuro, tra riqualificazione del quartiere che ospita l'istituto e salvaguardia del patrimonio della stessa istituzione. Un plauso a queste docenti ed al personale del Liceo che non poteva celebrare meglio l'anniversario desanctisiano. SCIA LUMINOSA.
Raffaella Merra, voto 6: dopo tutta la morale che viene dal centro – sinistra in fatto di coerenza di valori e lezioni di moralità impartita agli altri, la Nostra è un bell'esempio di tostaggine, nonostante molti l'accusino del contrario visti alcuni interventi quanto meno, almeno apparentemente, discordanti negli ultimi tempi. La tostaggine dunque è consistita nel rispedire in malo modo al mittente, l'ennesimo invito di entrare in un partito di maggioranza. Il suo ingresso sarebbe stato funzionale alle solite penose manovrine che tutti ci auguriamo non avvengano in futuro con chi governerà la città. Mandare un'ambasciata alla Merra per scongiurarla di cambiare casacca è mossa da disperati e tipica di chi usa la politica per fare i propri porci comodi e perpetrare quel mercato delle vacche che è di fatto forma di prostituzione mascherata. MERRANOVA AVANTI.
Gabriele Pace, voto 7: un forza d'incoraggiamento a questo nostro concittadino che ha deciso d'impegnarsi per una nuova missione: salvare e valorizzare il patrimonio della famiglia Sifola, ricco di oggetti e testimonianze della cultura contadina. Un museo, un domani, sarebbe l'ideale. Primo atto già visto al Fai, tre domeniche fa. PACE AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA'.
Nicola Ventura, voto 5,5: stavolta, sempre rimanendo alla tribuna di Straniero, mandano lui a difendere la baracca. Lui lo fa con piglio impiegatizio, quasi da sgobbone primo della classe, che prende pure un mare d'appunti sul bracciolo delle nuove poltrone di Telesveva, mentre gli altri parlano. Si applica, fa il suo compitino. Ma alla fine difendere un'amministrazione che non porta casa nemmeno il minimo sindacale è davvero impresa buona per vecchi consumati democristiani adusi al politichese, vecchie volpi quale lui non è. Lui non usa manco quello, il politichese, ma cerca con la buona volontà di mostrare dignitosamente la poca mercanzia che il "convento" gli passa. Già lo paragonammo ad un buon Mastrota del gruppo Bottorlando. Conferma quella dimensione. RIGA E COMPASSO.
Emanuele Tomasicchio, voto 6,5: anche lui a Telesveva. Si presenta con una pila di carte e documenti televisivamente inguardabile, come un amministratore di condominio che debba rispondere ad una squadra di revisori dei conti. L'ultima volta che vidi uno presentarsi con un faldone di carte fantozziano fu Michele Di Gregorio da Francesco Rossi. Ma Emanuele è un vecchio cavallo di razza della Prima Repubblica, un liberale vecchia maniera che forse ha raccolto dalla politica in fatto di successi meno di quanto avrebbe potuto prendere e quando va in tv il divario coi puledri della Terza Repubblica si nota. Morde il giusto con preparazione e attrezzatura a posto. Deve coordinarsi meglio col resto dell'opposizione e l'ingresso in FDI può aiutarlo in tal senso. Ma per il lavoraccio che c'è da fare in quel cantiere politico, il cds tranese, non può certo bastare il preparato Tom. SECONDA GIOVINEZZA.
Francesca Zitoli e Angela Di Gregorio, (docenti) voto 8: il progetto "Eppur si muove" che permette al Liceo classico di Trani di ottenere un finanziamento di 100 mila euro, con la collaborazione di Liliana Serrone e Stefano Parente e l'attivismo dell'ottima dirigente Grazia Ruggiero, è un bell'esempio di scuola che si rapporta col territorio e sfrutta al massimo le risorse interne per un investimento nel futuro, tra riqualificazione del quartiere che ospita l'istituto e salvaguardia del patrimonio della stessa istituzione. Un plauso a queste docenti ed al personale del Liceo che non poteva celebrare meglio l'anniversario desanctisiano. SCIA LUMINOSA.
Raffaella Merra, voto 6: dopo tutta la morale che viene dal centro – sinistra in fatto di coerenza di valori e lezioni di moralità impartita agli altri, la Nostra è un bell'esempio di tostaggine, nonostante molti l'accusino del contrario visti alcuni interventi quanto meno, almeno apparentemente, discordanti negli ultimi tempi. La tostaggine dunque è consistita nel rispedire in malo modo al mittente, l'ennesimo invito di entrare in un partito di maggioranza. Il suo ingresso sarebbe stato funzionale alle solite penose manovrine che tutti ci auguriamo non avvengano in futuro con chi governerà la città. Mandare un'ambasciata alla Merra per scongiurarla di cambiare casacca è mossa da disperati e tipica di chi usa la politica per fare i propri porci comodi e perpetrare quel mercato delle vacche che è di fatto forma di prostituzione mascherata. MERRANOVA AVANTI.
Gabriele Pace, voto 7: un forza d'incoraggiamento a questo nostro concittadino che ha deciso d'impegnarsi per una nuova missione: salvare e valorizzare il patrimonio della famiglia Sifola, ricco di oggetti e testimonianze della cultura contadina. Un museo, un domani, sarebbe l'ideale. Primo atto già visto al Fai, tre domeniche fa. PACE AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA'.