Amedeo Bottaro
Amedeo Bottaro
Mazza e panella

Amedeo e diversamente fedeli, la tempesta non è finita

Mazza e panella, #37 di Giovanni Ronco

Avete presente un certo tipo di film thriller, anche un po'scontati, in cui nel finale, spesso e volentieri, l'assassino o il serial killer, quando sembra abbattuto o messo in condizione di non nuocere, si rialza improvvisamente e cerca nuovamente e definitivamente d'infilzare la vittima, che sia il protagonista o qualche fanciulla finita nel mirino? Vi ricordate il finale de "La tempesta perfetta" nel quale George Clooney e la sua squadra di pescatori, quando credevano di avercela fatta, si ritrovavano all'orizzonte la stessa nuvolaglia tempestosa di prima e conseguente ondata finale? Sto davanti al 6 per 3 firmato dai diversamente fedeli (alla linea del sindaco, s'intende, perché non ne condividono gli atteggiamenti politici) e vedere quel comunicato stampato e solenne, minaccioso e insolito nel suo confezionamento politico, mi fa tornare in mente le immagini sopra rievocate. Da voci di Palazzo sembra che i diversamente fedeli non abbiano gradito la mancanza di comunicazione istituzionale, un "nero su bianco" meglio definito, ben messo in grassetto, da parte dello stesso sindaco, circa il loro intervento decisivo nel non far aumentare la famigerata Tari (che poi tornerà come debito nelle future stagioni, ma una ramazzata sotto il tappeto di 'sti tempi val bene un po' di casino).

Sullo sfondo però comparirebbero la sagome ancora un po' annebbiate delle due aziende municipalizzate. Un punto sul quale si rischia, nel futuro imminente, di riaprire baruffe non da poco. Il gruppo dei consiglieri che da mesi rivendica un trattamento più inclusivo, più "di squadra", da parte di AB, sembra non condivida la riconferma dei CDA di Amet e di Amiu, "sfumatura" politica, condivisa però, guarda caso, da ciò che rimane della vera opposizione. Mi chiedo spesso se AB avrebbe preferito una lotta con un'opposizione cazzuta e determinata, al di là di qualche singolo e isolato elemento, o se gli piaccia confrontarsi periodicamente coi diversamente fedeli (alla linea, ribadisco). Io azzarderei la prima, soprattutto stando ai retroscena venuti come sempre in nostro possesso: alle prime avvisaglie di nuova tempesta (vedi 6x3) culminate anche con una lettera di "diffida", una "riservata" in gergo burocratico, da parte di un consigliere di maggioranza, sulla questione della riconferma (non gradita) dei Cda di Amet e Amiu, a cominciare dai manager attuali (Danisi e Guadagnuolo), pare che Bottaro sia saltato sulla sedia, smoccolando, si dice, per la prima volta nella sua storia politica, in vernacolo tranese: "Ma chiss' prima dicn' che volen rientree' e poi essen for n'alta volt" (traduzione: ma questi prima dicono: "Ok rientriamo, rientriamo, (abbiamo chiarito nda) e poi escono di nuovo?" A maggior ragione la puzza di bruciato dai freni e dal carburatore del governo è stata avvertita da AB in quanto la lettera di cui sopra verrebbe da un consigliere fino a poco tempo fa vicino all'area politica che avrebbe favorito la nomina di uno degli interessati (il presidente Amet Mazzilli).

A questo punto la puzza di "destabilizzazione" annusata dal sindaco sarebbe stata forte e sembra che abbia telefonato allo stesso Mazzilli, per informarlo dell'accaduto e dell'inaspettata lettera. (Ouh, ma che è sto casino che ha combinato? – il consigliere) A questo punto non sappiamo la reazione ufficiale quale sia stata da parte del Mazzilli, immaginiamo che sia dimagrito altri cinque chili. Presidente tieniti in forma per la finale di Cardiff … La nuvolaglia da tempesta rischia di infittirsi dopo che, arrivata la notifica della diffida del Prefetto per la mancata approvazione del Consuntivo, già dal 3 maggio, come ci riferiscono fonti certe di palazzo, questa, ovvero la notifica, non sarebbe stata ancora resa nota ai consiglieri. Nell'ultima riunione di maggioranza, il sindaco, oltre a sbroccare per il 6 per tre, ha fatto un appello ai consiglieri perché tutte le note scritte pubblicate per le strade e sulle testate giornalistiche, vengano concordate con lui. Venuto a conoscenza di questo "appello" pare che un consigliere, lo stesso della "riservata" si sia confidato con alcuni suoi collaboratori: "Ava dic grazie ca u manifest nun so' firmat pur io (il famoso 6X3) e cus ve dicenn c'ama concordè: e c'ama concordè se Amet e Amiu è fatt tutti id?" (traduzione con ausilio dello Zanichelli: "(il sindaco, soggetto sottinteso) dovrebbe rendermi omaggio dal momento che il manifesto non l'ha firmato anche il sottoscritto; e poi va dicendo che dobbiamo concordare … ma cosa dobbiamo concordare se su Amet e Amiu agisce capoticamente". Come se non bastasse arrivano anche gli appelli e i mea culpa all'interno del PD dopo le spaccature e gli sbrigogni degli ultimi tempi: appelli alla concordia, all'unità da parte di chi già parla da futuro segretario (lo so ma non ve lo dico, perché l'ho già anticipato mesi fa e vediamo se, almeno voi non siete diversamente fedeli e ve lo ricordate – qua è a puntate il fatto, le dovete seguire tutte, se no … ciao!). Nemmeno il tempo di finire la frase d'incoraggiamento ed il pingue (e pelato) aspirante seg. Dem., - vi regalo un paio d'indizi va- veniva smentito da uno dei tesserati che, degno uomo del capetto locale di riferimento, divisivo per eccellenza, lo stroncava dicendo che le unioni di facciata,anche se auspicabili, prima o poi sfocerebbero inevitabilmente nei soliti contrasti … che i capi dovrebbero saper accomodare nelle sedi opportune … Ma sì, pensiamo noi, meglio sempre i doppi giochi e gli accordi sotto banco che fruttano di più. L'eventuale "botta" al segretario attuale ci sarebbe e si sentirebbe tutta: lui avrebbe dovuto sanare i contrasti? Ribadisco di non voler essere nei panni (e nelle mutande) del prossimo seg dem…

Lo so, il quadro è sempre triste. La politica è questa, ad oggi. E vi risparmio il continuo litigio tra pezzi d'opposizione (quella che, funzionante a dovere, forse il sindaco avrebbe preferito). Ora ad AB tocca tornare a trattare con tutti, (diffidenti compresi), oltre alle variabili e incognite che potrebbero presentarsi sul suo cammino. Lui sta studiando da democristiano doc però, mi sembra di capire. Penso che abbia letto per intero la biografia di Massimo Franco su Andreotti. Un manuale politico buono anche per lui. E infatti taglia in queste settimane il traguardo dei due anni, con a fianco suo gruppetto di riferimento entrato nel PD (ne parlo nelle pagelle di giovedì), diversamente fedeli e opposizione variegata al caffè. Si va avanti.

PS: un forte in bocca al lupo a Pinuccio Merra, vecchio combattente che, abituato alla lotta, anche stavolta dimostrerà di che pasta è fatto. Qualche settimana fa parlavamo al telefono sull'opportunità di riorganizzare un bellissimo evento come Villa in Fiore (grande successo degli anni scorsi): forza Pinuccio, che come ha scritto in un bel post tua figlia quella discola di tua figlia Raffaella, ci sono ancora tante cose da fare, a cominciare da Villa in fiore che chiedo ufficialmente all'amministrazione di riorganizzare, magari anche un po' in sordina, ma in modo tale da dare una gioia alla città e allo stesso Pinuccio che ne fu l'ideatore.
  • Giovanni Ronco
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