Mazza e panella
Amedeo, Sancho Panza ed i lavoretti di gruppo.
Un unico dilemma per i tranesi: spritz o chinotto?
martedì 1 agosto 2017
Una volta a scuola (qualcuno li fa ancora) c'erano i lavori di gruppo. La classe si divideva in piccoli drappelli di alunni, ognuno col suo capo o portavoce che alla fine era tenuto a relazionare al prof il contenuto di base del lavoro svolto. Ora si lavora coi computer o con le Lim e questi lavori di gruppo, di solito intorno ad un cartellone o ad una relazione, sono sempre meno gettonati. Come al solito a Trani c'è una contro tendenza. I lavoretti di gruppo della maggioranza politica bottariana si fanno ancora, c'è un supervisore- il capogruppo- (il fido Sancho Panza del sindaco, il Delegato per eccellenza, quello del duo gattovolpesco di cui parlammo la settimana scorsa); l'unico problema è che il prodotto finale stenta ad arrivare : la quadra sull'ormai famigerato azzeramento – rimpasto e sul rimodellamento dei CDA delle municipalizzate, in particolare di Amiu.
Sempre storie di manuale Cencelli handicappato (cosa è tecnico e cosa è politico non si capisce più) sono, sempre storie di accordicchi per poltrone e poltroncine, mentre la Città perde colpi in prestigio politico ed immagine. Ora ci sono le riunioni di maggioranza per piccoli gruppi. Come ieri. Un po' di segretari di partito, un po' di consiglieri (qualche escluso è già su tutte le furie, ora lo saprà pure qualcun altro), il Delegato che da giorni si sbatte di qua e di là per mettere d'accordo i contendenti. Il nodo attualmente sembra sul numero di assessori da confermare, più che su quelli da far entrare. Un primo esame preliminare, quello di ieri. Poi dovrebbe subentrare un secondo gruppetto,a rimpasto fatto, di consiglieri preposti a "controllare" il lavoro di quella che sarà la "nuova" Giunta. Sti' gruppetti mi ricordano i Saggi che Tarnatini nominò quando la nave politica tranese era già abbastanza inclinata verso l'abisso. Ora è quasi tutta affondata. Gruppetti e Saggi. Toppe e panico. Scoregge soft e silenziose quando ormai non si può far a meno di farle. Troppo tempo si sono trattenute. Ora esplodono in questi "lavoretti" politici di mezza estate a frittata fatta. Che differenza tra le grandi manovre di altri politici in città viciniori (ieri leggevo sulla Gazzetta del Nord B. un resoconto da brividi sulle fette di potere che starebbero incamerando i Caracciolo e gli Spina a suon di spartizioni da vecchia che più vecchia DC non si può – con Emiliano a benedire).
Lì progetti romani, incarichi in Acquedotto, ingressi in CDA. Qui, a Trani, accordiccchi per incarichi da quattro soldi, feste per ingressi in assemblee nazionali di partito isterico o incarichi- "pagnotta sicura" a lungo termine (quelli ci sono stati fin dall'inizio per chi vive di politica e deve portare la pagnotta a casa coi soldi nostri), bilancini per vedere chi ha avuto e chi no. Per esempio in frange della maggioranza già si mettono le mani avanti facendo piccoli elenchi (i lavoretti) sui consiglieri già accontentati e che quindi non dovrebbero "avere" più nulla. Un componente di governo sibila: "Ventura ha avuto Muciaccia in STP e Lignola sembra molto "collegato" a lui; Zitoli ha avuto l'approvazione su Palazzo Beltrani (ah non sapevo che fosse la nuova padrona di P. Beltrani, nda)" e via elencando … Ma si diceva del nodo discusso nella riunione "ristretta" di ieri: sembra che il sindaco voglia mantenere almeno una parte di tecnici assessori – da un minimo di due (Di Lernia, Lignola) – sul sottile crinale nel concetto tra tecnico e politico nella testa del sindaco ci vorrebbe un trattato a parte- ad un massimo di 4- con riconferme anche per De Michele – sempre refrattario a rimanere- e Ciliento (frutto del tentativo di "riavvicinamento" ad Emiliano di cui abbiamo parlato?).
Il sindaco, detto più semplicemente, potrebbe tendere in verità a mantenere in Giunta un gruppo di assessori più "fidati" per mantenere una forma di "maggioranza" in quel consesso (con lui sarebbero in 5 sulle votazioni dei provvedimenti, contro 4). Questa ipotesi renderebbe più difficile accontentare gli altri consiglieri che scalpitano, tra chi cerca maggiore visibilità, tra chi vuole l'assessore nuovo, perché quello vecchio non gli va più bene, tra chi vuole per un assessorato alla Pubblica Istruzione sarebbe pronto a dare la vita. Ma a quel punto, poi comunque, "correrebbero" in soccorso i CDA: per Amiu si starebbe pensando di lasciare Guadagnuolo col ruolo di AD (nomina che il sindaco può rivendicare come da accordi) e tornare alla figura di presidente da assegnare ad un politico, con relativo CDA che tra i membri, potrebbe permettere 3 nomine, in caso di numero di 5 componenti, o almeno una, se i membri restassero 3. Ecco perché forse vogliono cambiare le regole del gioco sulle municipalizzate (vedi punto ODG rinviato). Insomma, mentre a Bari, Bisceglie, Andria e soprattutto Barletta si procede con le grandi manovre, i "lavoroni" , a Trani l'impegno e la febbrile corsa dei galoppini, dei consiglieri affamati è la stessa, ma tutto in piccolo. Per i lavoretti, appunto. Ma molti tranesi sembrano avere un unico dilemma, con questo caldo: spritz o chinotto?
Sempre storie di manuale Cencelli handicappato (cosa è tecnico e cosa è politico non si capisce più) sono, sempre storie di accordicchi per poltrone e poltroncine, mentre la Città perde colpi in prestigio politico ed immagine. Ora ci sono le riunioni di maggioranza per piccoli gruppi. Come ieri. Un po' di segretari di partito, un po' di consiglieri (qualche escluso è già su tutte le furie, ora lo saprà pure qualcun altro), il Delegato che da giorni si sbatte di qua e di là per mettere d'accordo i contendenti. Il nodo attualmente sembra sul numero di assessori da confermare, più che su quelli da far entrare. Un primo esame preliminare, quello di ieri. Poi dovrebbe subentrare un secondo gruppetto,a rimpasto fatto, di consiglieri preposti a "controllare" il lavoro di quella che sarà la "nuova" Giunta. Sti' gruppetti mi ricordano i Saggi che Tarnatini nominò quando la nave politica tranese era già abbastanza inclinata verso l'abisso. Ora è quasi tutta affondata. Gruppetti e Saggi. Toppe e panico. Scoregge soft e silenziose quando ormai non si può far a meno di farle. Troppo tempo si sono trattenute. Ora esplodono in questi "lavoretti" politici di mezza estate a frittata fatta. Che differenza tra le grandi manovre di altri politici in città viciniori (ieri leggevo sulla Gazzetta del Nord B. un resoconto da brividi sulle fette di potere che starebbero incamerando i Caracciolo e gli Spina a suon di spartizioni da vecchia che più vecchia DC non si può – con Emiliano a benedire).
Lì progetti romani, incarichi in Acquedotto, ingressi in CDA. Qui, a Trani, accordiccchi per incarichi da quattro soldi, feste per ingressi in assemblee nazionali di partito isterico o incarichi- "pagnotta sicura" a lungo termine (quelli ci sono stati fin dall'inizio per chi vive di politica e deve portare la pagnotta a casa coi soldi nostri), bilancini per vedere chi ha avuto e chi no. Per esempio in frange della maggioranza già si mettono le mani avanti facendo piccoli elenchi (i lavoretti) sui consiglieri già accontentati e che quindi non dovrebbero "avere" più nulla. Un componente di governo sibila: "Ventura ha avuto Muciaccia in STP e Lignola sembra molto "collegato" a lui; Zitoli ha avuto l'approvazione su Palazzo Beltrani (ah non sapevo che fosse la nuova padrona di P. Beltrani, nda)" e via elencando … Ma si diceva del nodo discusso nella riunione "ristretta" di ieri: sembra che il sindaco voglia mantenere almeno una parte di tecnici assessori – da un minimo di due (Di Lernia, Lignola) – sul sottile crinale nel concetto tra tecnico e politico nella testa del sindaco ci vorrebbe un trattato a parte- ad un massimo di 4- con riconferme anche per De Michele – sempre refrattario a rimanere- e Ciliento (frutto del tentativo di "riavvicinamento" ad Emiliano di cui abbiamo parlato?).
Il sindaco, detto più semplicemente, potrebbe tendere in verità a mantenere in Giunta un gruppo di assessori più "fidati" per mantenere una forma di "maggioranza" in quel consesso (con lui sarebbero in 5 sulle votazioni dei provvedimenti, contro 4). Questa ipotesi renderebbe più difficile accontentare gli altri consiglieri che scalpitano, tra chi cerca maggiore visibilità, tra chi vuole l'assessore nuovo, perché quello vecchio non gli va più bene, tra chi vuole per un assessorato alla Pubblica Istruzione sarebbe pronto a dare la vita. Ma a quel punto, poi comunque, "correrebbero" in soccorso i CDA: per Amiu si starebbe pensando di lasciare Guadagnuolo col ruolo di AD (nomina che il sindaco può rivendicare come da accordi) e tornare alla figura di presidente da assegnare ad un politico, con relativo CDA che tra i membri, potrebbe permettere 3 nomine, in caso di numero di 5 componenti, o almeno una, se i membri restassero 3. Ecco perché forse vogliono cambiare le regole del gioco sulle municipalizzate (vedi punto ODG rinviato). Insomma, mentre a Bari, Bisceglie, Andria e soprattutto Barletta si procede con le grandi manovre, i "lavoroni" , a Trani l'impegno e la febbrile corsa dei galoppini, dei consiglieri affamati è la stessa, ma tutto in piccolo. Per i lavoretti, appunto. Ma molti tranesi sembrano avere un unico dilemma, con questo caldo: spritz o chinotto?