Mazza e panella
Bavagli, bavaglini e imbavagliati
La denuncia di Barresi, il centrodestra e il Pd. La rubrica settimanale di Giovanni Ronco
martedì 14 marzo 2017
Mi ha fatto molta impressione la denuncia che la consigliera Anna Maria Barresi ha fatto nell'ultima seduta del Consiglio Comunale e mi fa specie che a quelle parole sia seguita solo qualche reazione di circostanza o stretta di mano di qualche isolato componente dello stesso Consiglio. Hanno fatto "la mossa", come si dice da queste parti. Una famiglia tranese tenuta letteralmente sotto scacco da parecchio tempo, senza che nessuno venga a capo della questione … In tempi di lotta per la legalità e di recrudescenza di episodi di gravità analoga a quelli di una trentina d'anni fa, ci saremmo aspettati una reazione più incisiva da parte delle istituzioni, a cominciare dal Sindaco che, passi per la concitazione del momento, ma almeno il giorno dopo una nota scritta di vicinanza e solidarietà avrebbe potuto vergarla. Ho deciso di capirne di più incontrando personalmente sia la stessa Barresi che suo marito Sergio De Feudis: non mi sembra possibile che, al di là del ruolo istituzionale attualmente ricoperto da questa madre di famiglia e al di là del ruolo d'impiegato comunale ed ex assessore di lui, un'intera famiglia, figli compresi, potesse essere vittima di minacce per un lasso di tempo tanto prolungato. In effetti le informazioni raccolte, che al momento essendo in atto un'indagine non possono essere divulgate, fanno rabbrividire per la sistematicità delle minacce e per il consequenziale stato di tensione di una famiglia che, ripeto, avrebbe potuto essere anche formata da illustri sconosciuti e non da personaggi pubblici: l'inquietudine messa addosso dal racconto della vicenda, che tra l'altro, come sottolineano gli interessati "si protrae da troppo tempo con passaggi giudiziari, in tal caso, troppo lenti, perché si venisse a capo della questione", mette ugualmente i brividi. Un ennesimo tassello di un quadro in cui un'intera Città è tornata ad avere paura. Come ha giustamente sottolineato giorni fa l'assessore Santorsola, l'amministrazione dovrebbe a questo punto raccordarsi in modo più concreto con le Istituzioni preposte (vedi Prefetto): non serve a nulla invocare l'esercito, senza avere un fine preciso: bisogna studiare strategie specifiche per il Caso Trani che sembra stia prendendo sempre più i connotati di un "pasticciaccio brutto" con pericolosi risvolti e riannoda menti tra l'azione malavitosa di ieri e quella di oggi. Una città imbavagliata dalla paura, come la famiglia della consigliera in questione: se l'imbavagliamento non è fisico, in casa, è sicuramente morale, virtuale, ma altrettanto insopportabile.
Meno male che ad alleggerire il clima ci pensano sempre i nostri politici o loro scagnozzi, liberi di parlare, scrivere e regalarci momenti di pura ilarità. Primo caso: veniamo a sapere che un esponente di un partito dello stesso centro – destra, nelle ultime ore si sarebbe espresso in modo sarcastico, circa l'azione del nuovo movimento fondato da Fabrizio Sotero ed in particolare nei confronti di Antonio Loconte, che sta per partire con l'iniziativa della scuola di formazione politica: " A quel Loconte dovreste mettergli un bavaglio … che fareste miglior figura". Questo episodio farebbe il paio con un' altra indiscrezione trapelata nei giorni scorsi, per cui alcuni responsabili di partiti del centro- destra avrebbero "proibito" a loro consiglieri e tesserati di partecipare, sia come pubblico uditore, nè tanto meno come "docenti" alla stessa neonata scuola di formazione politica: brutti gesti d'intolleranza che non fanno certo bene alla salute della Destra ( te credo che poi tutti i possibili leader scappano) e che danno un'idea di centro – destra malaticcio o se preferite colto in un'immagine di sé poco edificante: un cane malato di rabbia che morde la propria coda ed ogni malcapitato che gli passi davanti, suo simile o umano: un Tarantini che corre al mattino a Capirro, un Sotero che sgambetta sul Lungomare con cuffiette d'ordinanza, un Loconte mentre attacca manifesti e si fa il selfie davanti allo stesso come un bimbo felice, una Ferrucci morsa al polpaccio appena si affaccia con qualche pensiero su FB. Mala tempora insomma. Roba da bimbi che fanno i capricci coi bavaglini al collo … O li salva un uomo della Provvidenza, o il nostro duo Ferry Botty, con eventuali possibili successori, manovrerà le sorti della nostra Terra ancora per un po' coi loro burattinai ambiziosi e vogliosi di potere nazionale, da spartire coi loro Vicerè: come ai tempi di Pomicino, Gava e co. (non è cambiato poi tanto). C'è l'imbarazzo della scelta: De Caro, Emiliano o L'Orlando Ammosciato (tutt'altro che Furioso); per non parlare, sempre più lontano e isolato dello "Sparatore di Lingottate", ben lungi da mettere in pratica quanto affermato mesi fa: "A casa in caso di sconfitta al referendum", con Bosh d'ordinanza al fianco. C'è rimasto solo lo slogan col concetto di casa: "Torniamo a casa"… E cosa aspetta?
Meno male che c'è il Pd che favorisce il fitness in città. Beati loro. E comunque è notiziona, visto che in città non ci sono spazi per fare sport. Leggo sulla Gazzetta di ieri l'intervento d'una lettrice che giustamente si spertica di complimenti nei confronti del PD (nelle cui liste si è tra l'altro candidata) perché in Villa stanno per immettere strumenti fitness. Un pistolotto verso i proponenti, i componenti, la commissione, i progettisti, la cronistoria (addirittura! Manco fosse la cittadella dello Sport) perché nessuno "metta cappello" e si prenda meriti non propri. Tranquilli, nessuno mette né metterà alcun cappello: è un intervento di ordinaria amministrazione, normale routine in tanti Comuni. Tanto per dire: nella ridente San Ferdinando, piccolo centro, molto più piccolo di Trani, che frequento da tre anni per motivi di lavoro, e futura piazza di voto per il nostro Big Brig, gli strumenti fissi di fitness stanno tranquillamente lì, nello spiazzo mercatale davanti all'Istituto Dell'Aquila, come normalissimo atto dovuto verso i cittadini, senza scomodare meritocrazia e cappelli e sono sanissimi senza che nessuno faccia appelli contro i vandali (a quando le videocamere nell'era contemporanea, dopo essere usciti da quella medievale da un po'?) A proposito di PD, visto che ci siamo: ci tengo a precisare che il passaggio della pagella in cui si usava un termine volgare nei confronti dei giornalisti e del sottoscritto non è mai stato utilizzato dal segretario Amoruso. Pensavo fosse chiaro, ma mi è sembrato giusto precisare, vista qualche interpretazione errata. E se poi lo riconfermeranno come segretario, meglio ancora: mi ha promesso che farà in modo, come già succede da un po', che nelle riunioni del PD si parli di problemi reali della città e non degli articoli del sottoscritto, con annessi insulti da parte di qualche finto ultrà (nel senso che poi quando m'incontrano di persona sono tutti sorrisi, modi educati, pacche sulle spalle o - addirittura – preghiere per essere intervistati o avere una pagella). Anche loro portano il bavaglio. Pardon, la maschera. Peccato che Carnevale sia finito da un po' …
Meno male che ad alleggerire il clima ci pensano sempre i nostri politici o loro scagnozzi, liberi di parlare, scrivere e regalarci momenti di pura ilarità. Primo caso: veniamo a sapere che un esponente di un partito dello stesso centro – destra, nelle ultime ore si sarebbe espresso in modo sarcastico, circa l'azione del nuovo movimento fondato da Fabrizio Sotero ed in particolare nei confronti di Antonio Loconte, che sta per partire con l'iniziativa della scuola di formazione politica: " A quel Loconte dovreste mettergli un bavaglio … che fareste miglior figura". Questo episodio farebbe il paio con un' altra indiscrezione trapelata nei giorni scorsi, per cui alcuni responsabili di partiti del centro- destra avrebbero "proibito" a loro consiglieri e tesserati di partecipare, sia come pubblico uditore, nè tanto meno come "docenti" alla stessa neonata scuola di formazione politica: brutti gesti d'intolleranza che non fanno certo bene alla salute della Destra ( te credo che poi tutti i possibili leader scappano) e che danno un'idea di centro – destra malaticcio o se preferite colto in un'immagine di sé poco edificante: un cane malato di rabbia che morde la propria coda ed ogni malcapitato che gli passi davanti, suo simile o umano: un Tarantini che corre al mattino a Capirro, un Sotero che sgambetta sul Lungomare con cuffiette d'ordinanza, un Loconte mentre attacca manifesti e si fa il selfie davanti allo stesso come un bimbo felice, una Ferrucci morsa al polpaccio appena si affaccia con qualche pensiero su FB. Mala tempora insomma. Roba da bimbi che fanno i capricci coi bavaglini al collo … O li salva un uomo della Provvidenza, o il nostro duo Ferry Botty, con eventuali possibili successori, manovrerà le sorti della nostra Terra ancora per un po' coi loro burattinai ambiziosi e vogliosi di potere nazionale, da spartire coi loro Vicerè: come ai tempi di Pomicino, Gava e co. (non è cambiato poi tanto). C'è l'imbarazzo della scelta: De Caro, Emiliano o L'Orlando Ammosciato (tutt'altro che Furioso); per non parlare, sempre più lontano e isolato dello "Sparatore di Lingottate", ben lungi da mettere in pratica quanto affermato mesi fa: "A casa in caso di sconfitta al referendum", con Bosh d'ordinanza al fianco. C'è rimasto solo lo slogan col concetto di casa: "Torniamo a casa"… E cosa aspetta?
Meno male che c'è il Pd che favorisce il fitness in città. Beati loro. E comunque è notiziona, visto che in città non ci sono spazi per fare sport. Leggo sulla Gazzetta di ieri l'intervento d'una lettrice che giustamente si spertica di complimenti nei confronti del PD (nelle cui liste si è tra l'altro candidata) perché in Villa stanno per immettere strumenti fitness. Un pistolotto verso i proponenti, i componenti, la commissione, i progettisti, la cronistoria (addirittura! Manco fosse la cittadella dello Sport) perché nessuno "metta cappello" e si prenda meriti non propri. Tranquilli, nessuno mette né metterà alcun cappello: è un intervento di ordinaria amministrazione, normale routine in tanti Comuni. Tanto per dire: nella ridente San Ferdinando, piccolo centro, molto più piccolo di Trani, che frequento da tre anni per motivi di lavoro, e futura piazza di voto per il nostro Big Brig, gli strumenti fissi di fitness stanno tranquillamente lì, nello spiazzo mercatale davanti all'Istituto Dell'Aquila, come normalissimo atto dovuto verso i cittadini, senza scomodare meritocrazia e cappelli e sono sanissimi senza che nessuno faccia appelli contro i vandali (a quando le videocamere nell'era contemporanea, dopo essere usciti da quella medievale da un po'?) A proposito di PD, visto che ci siamo: ci tengo a precisare che il passaggio della pagella in cui si usava un termine volgare nei confronti dei giornalisti e del sottoscritto non è mai stato utilizzato dal segretario Amoruso. Pensavo fosse chiaro, ma mi è sembrato giusto precisare, vista qualche interpretazione errata. E se poi lo riconfermeranno come segretario, meglio ancora: mi ha promesso che farà in modo, come già succede da un po', che nelle riunioni del PD si parli di problemi reali della città e non degli articoli del sottoscritto, con annessi insulti da parte di qualche finto ultrà (nel senso che poi quando m'incontrano di persona sono tutti sorrisi, modi educati, pacche sulle spalle o - addirittura – preghiere per essere intervistati o avere una pagella). Anche loro portano il bavaglio. Pardon, la maschera. Peccato che Carnevale sia finito da un po' …