Mazza e panella
Bulli fuori controllo e impuniti: adesso basta!
MAZZA E PANELLA - di Giovanni Ronco
martedì 19 settembre 2017
Iniziamo col dire che stavolta mai titolo (di rubrica, "Mazza e Panella") fu più adeguato al tema trattato. Ma le Istituzioni sembrano non recepire questa esigenza, questo disagio, che sta divenendo enorme, da parte della cittadinanza, man mano che i mesi e gli anni passano. L'ultimo episodio di aggressione avvenuta al porto dimostra che l'omicidio Zanni, a differenza di quanto noi tutti pensavamo, non ha portato alcuna "lezione" di ravvedimento e che inoltre tante belle parole e appelli non servono a nulla.
Si richiede un "giro di vite" come suol dirsi in gergo giornalistico su ampie zone della nostra Città, laddove tutti sanno ormai dove sono soliti bazzicare determinati gruppi di minori a rischio, bulli spesso "fatti" e ubriachi. Sui "bracci" del porto le forze dell'ordine dovrebbero fare ad esempio maggiori controlli. Ma non ci riferiamo solo alle forze dell'ordine che fanno il loro dovere e poi vengono "esautorate" da decisioni postume eventuali "fermi". E qui veniamo al punto. Una mamma, nostra lettrice, si rivolge a noi per un interrogativo che penso attanaglierà la mente ed il cuore dei genitori del ragazzo biscegliese aggredito due giorni fa: "Perché, dinanzi a testimonianze, immagini di telecamere ed un atto tanto grave, non vengono convalidati gli arresti"?
Dal canto nostro, dal nostro piccolo ma efficiente osservatorio possiamo riferire che molti ragazzini, compresi in un'età tra i tredici ed i diciassette anni, stanno rinunciando ad uscire coi propri amici, tanto sono spaventati da queste "presenze ingombranti" che girano indisturbate anche all'indomani di reati tanto gravi. Perché i delinquenti devono godersi la città indisturbati ed impuniti, uscire, farsi i fatti propri, spesso e volentieri con consumo di droghe e alcol, ingredienti decisivi in aggressioni folli e immotivate e i ragazzi "onesti" devono rinunciare all'uscita? Magari alimentando la solitudine e la dedizione al telefonino e a tutti gli optional tecnologici oggi in auge.
E' una società rovesciata: tutela massima per ed iper garantismo per i bulli e disinteresse ed indifferenza per i bravi ragazzi. Non va bene e bisogna darsi una mossa: dalle scuole, alla magistratura, alla politica, passando anche per i mezzi d'informazione, per finire ai genitori spesso troppo assenti e menefreghisti sul futuro e sul presente precario dei figli. Più mazza e panella dei bei tempi andati
Si richiede un "giro di vite" come suol dirsi in gergo giornalistico su ampie zone della nostra Città, laddove tutti sanno ormai dove sono soliti bazzicare determinati gruppi di minori a rischio, bulli spesso "fatti" e ubriachi. Sui "bracci" del porto le forze dell'ordine dovrebbero fare ad esempio maggiori controlli. Ma non ci riferiamo solo alle forze dell'ordine che fanno il loro dovere e poi vengono "esautorate" da decisioni postume eventuali "fermi". E qui veniamo al punto. Una mamma, nostra lettrice, si rivolge a noi per un interrogativo che penso attanaglierà la mente ed il cuore dei genitori del ragazzo biscegliese aggredito due giorni fa: "Perché, dinanzi a testimonianze, immagini di telecamere ed un atto tanto grave, non vengono convalidati gli arresti"?
Dal canto nostro, dal nostro piccolo ma efficiente osservatorio possiamo riferire che molti ragazzini, compresi in un'età tra i tredici ed i diciassette anni, stanno rinunciando ad uscire coi propri amici, tanto sono spaventati da queste "presenze ingombranti" che girano indisturbate anche all'indomani di reati tanto gravi. Perché i delinquenti devono godersi la città indisturbati ed impuniti, uscire, farsi i fatti propri, spesso e volentieri con consumo di droghe e alcol, ingredienti decisivi in aggressioni folli e immotivate e i ragazzi "onesti" devono rinunciare all'uscita? Magari alimentando la solitudine e la dedizione al telefonino e a tutti gli optional tecnologici oggi in auge.
E' una società rovesciata: tutela massima per ed iper garantismo per i bulli e disinteresse ed indifferenza per i bravi ragazzi. Non va bene e bisogna darsi una mossa: dalle scuole, alla magistratura, alla politica, passando anche per i mezzi d'informazione, per finire ai genitori spesso troppo assenti e menefreghisti sul futuro e sul presente precario dei figli. Più mazza e panella dei bei tempi andati