Mazza e panella
Camion tranese e manici di scopa
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 18 settembre 2018
9.48
Vabbè che oggi con l'avvento delle Lim (Lavagne elettroniche), ad uno che sbaglia, che la fa fuori dal vaso, non puoi nemmeno più dirgli: "Ora vai dietro la lavagna", perché quest'ultima è attaccata alla parete o, se trasportabile, piena di fili e "ciabatte" per le prese. All'assessore di Gregorio ormai guardo con la benevolenza che si deve ad un proprio studente. Non ho più intenzione di valutarne l'operato come assessore, ma come un bravo ragazzo che magari non eccelle, ma che se preso con le buone, può arrivare almeno a dire la verità, anche se dopo un "richiamo". Poi penseremo allo studio. Non fa niente che non ha perso occasione per insultare il sottoscritto con la seconda nota che ci ha inviato, riguardante la questione del camion Amiu. Anche a scuola, ai primi richiami, l'alunno nervoso e che non sa cosa sia l'autocontrollo, arriva ad insultare il docente che lo sta richiamando. Poi, col tempo, se ben indirizzato, intraprende anche lui la strada giusta. Qui non si trattava di fare una gara su chi avesse ragione tra Ronco e Di Gregorio, ma di cooperare insieme per dare informazioni alla città.
Infatti, dal suo primo comunicato nel quale affermava che i camion dei rifiuti fermati appartenevano solo ad Amiu Taranto e non ad Amiu Trani, è passato ad ammettere, (anche se dopo la rivelazione della consigliera Cinquepalmi -che avete letto tutti- e dopo il volontario silenzio del sottoscritto) che vi era un camion di Amiu Trani fermato in quel di Massafra, per valori radioattivi al di sopra della norma. Il livello alto aveva spinto noi stessi e la cittadinanza a temere l'esistenza di rifiuti contaminati, quindi radioattivi: il primo sospetto cadde su materiale o farmaci derivati dai trattamenti chemioterapici. Non volevamo accusare nessuno, ma cercavamo chiarezza, perché non potevamo andare oltre, verso informazioni più dettagliate. Chiedevamo chiarezza, non ghigliottine per nessuno. Ma nel primo caso la "negazione" circa l'esistenza di camion tranesi, da parte dell'assessore Di Gregorio, aveva fermato ogni possibilità di chiarimento. Dopo la ricerca della consigliera Cinquepalmi, la svolta, come detto.
A quel punto Di Gregorio è stato tanto disponibile nei confronti nostri e dei cittadini, che, non solo ha ammesso l'esistenza del camion, ma ha elargito dati, dettagli, particolari ("per i più audaci" -. Lo vedi che quando vuoi sai essere anche simpatico?), volti a tranquillizzare la piazza. MdG ha parlato in tutti e due i casi a nome dei vertici Amiu e qui mi chiedo perché questi ultimi lo abbiano utilizzato come "segretario" e non si siano pronunciati essi stessi, in prima persona. Ma vabbè, non si può avere tutto dalla vita. L'anno scorso alla Juve fu annullato un gol a Bergamo dal Var, segnato da Mandzukic. La moviola di bordo campo rivelò però un fallo a centrocampo di Dybala, che poi finì per inficiare tutta l'azione, portando all'annullamento del gol.
Ecco, qui è successa un po' la stessa cosa: negare dall'inizio un fatto reale (che c'era il camion Amiu Trani) aveva inficiato un po' tutte le altre cose dette dopo, in quanto si partiva da una premessa che negava un dato reale. E se non fosse stato per la caparbia della consigliera Cinquepalmi, l'assessore Di Gregorio, non sarebbe certo tornato sull'argomento, da noi lanciato. Anche se più disponibile ad informare, ma ancora in vena d'insulti verso il sottoscritto, non solo confermava, ma dava finalmente le dovute spiegazioni. Cari cittadini, anche stavolta, come in altri casi, una notizia data dal sottoscritto e smentita, è stata poi confermata dalla realtà: vedi dimissioni di assessori o loro nomine e altre variegate informazioni. Prima di sparare, pensa, cantava Fabrizio Moro, anni fa. Noi parafrasiamo con "prima di smentire, pensa (e conta fino a 100)".
"Se hanno scopato e spazzato nelle scuole, potrebbero venire pure a casa mia a fare due servizi?"; oppure: "Abbiamo impiegato anni per dare della donna un'immagine emancipata e queste si fanno fotografare con la scopa in mano?". Queste sono solo due frasi, tratte dal florilegio di astio e livore che si è scatenato contro il trio Di Lernia, Ciliento, Cormio, rispettivamente assessore le prime due e consigliere la terza. E poi ancora abbiamo letto autentiche masturbazioni mentali con accostamenti alle foto di Mussolini con l'aratro in mano, demansionamento (parole e pensieri orrendi), retorica piccolo borghese su chi deve fare cosa ed ognuno deve fare il suo mestiere. Ma, scusate, ma alla fine mi viene da dire che questa è una città di "folli".
Non ci si scompone per fatti ben più gravi, su responsabilità ben più gravi di una classe politica che divide incarichi ad amici e parenti, rilancia cause milionarie per far soldi, in processi già persi, è immobile sulle gravi problematiche ambientali, perde tutto ciò che si poteva perdere in ambito sanitario, e questi mi vengono a fare una polemica del cacchio, un deprimente "processetto" social in stile Barbara D'Urso, a tre persone, che una volta tanto, anche se da rappresentanti politiche, (pur con quel peccato veniale di vanità, se così vogliamo chiamarlo, della foto pubblicata che le immortala all'opera mentre si danno da fare per pulire una scuola) avevano deciso di fare una buona azione, una forma di volontariato. Rubo due frasi che di solito leggo da parte delle ragazzine su Fb e le faccio mie: "Ma che problemi avete?"; oppure : "Voi avete bisogno di uno bravo. Ma veramente bravo (psicologo)".
Infatti, dal suo primo comunicato nel quale affermava che i camion dei rifiuti fermati appartenevano solo ad Amiu Taranto e non ad Amiu Trani, è passato ad ammettere, (anche se dopo la rivelazione della consigliera Cinquepalmi -che avete letto tutti- e dopo il volontario silenzio del sottoscritto) che vi era un camion di Amiu Trani fermato in quel di Massafra, per valori radioattivi al di sopra della norma. Il livello alto aveva spinto noi stessi e la cittadinanza a temere l'esistenza di rifiuti contaminati, quindi radioattivi: il primo sospetto cadde su materiale o farmaci derivati dai trattamenti chemioterapici. Non volevamo accusare nessuno, ma cercavamo chiarezza, perché non potevamo andare oltre, verso informazioni più dettagliate. Chiedevamo chiarezza, non ghigliottine per nessuno. Ma nel primo caso la "negazione" circa l'esistenza di camion tranesi, da parte dell'assessore Di Gregorio, aveva fermato ogni possibilità di chiarimento. Dopo la ricerca della consigliera Cinquepalmi, la svolta, come detto.
A quel punto Di Gregorio è stato tanto disponibile nei confronti nostri e dei cittadini, che, non solo ha ammesso l'esistenza del camion, ma ha elargito dati, dettagli, particolari ("per i più audaci" -. Lo vedi che quando vuoi sai essere anche simpatico?), volti a tranquillizzare la piazza. MdG ha parlato in tutti e due i casi a nome dei vertici Amiu e qui mi chiedo perché questi ultimi lo abbiano utilizzato come "segretario" e non si siano pronunciati essi stessi, in prima persona. Ma vabbè, non si può avere tutto dalla vita. L'anno scorso alla Juve fu annullato un gol a Bergamo dal Var, segnato da Mandzukic. La moviola di bordo campo rivelò però un fallo a centrocampo di Dybala, che poi finì per inficiare tutta l'azione, portando all'annullamento del gol.
Ecco, qui è successa un po' la stessa cosa: negare dall'inizio un fatto reale (che c'era il camion Amiu Trani) aveva inficiato un po' tutte le altre cose dette dopo, in quanto si partiva da una premessa che negava un dato reale. E se non fosse stato per la caparbia della consigliera Cinquepalmi, l'assessore Di Gregorio, non sarebbe certo tornato sull'argomento, da noi lanciato. Anche se più disponibile ad informare, ma ancora in vena d'insulti verso il sottoscritto, non solo confermava, ma dava finalmente le dovute spiegazioni. Cari cittadini, anche stavolta, come in altri casi, una notizia data dal sottoscritto e smentita, è stata poi confermata dalla realtà: vedi dimissioni di assessori o loro nomine e altre variegate informazioni. Prima di sparare, pensa, cantava Fabrizio Moro, anni fa. Noi parafrasiamo con "prima di smentire, pensa (e conta fino a 100)".
"Se hanno scopato e spazzato nelle scuole, potrebbero venire pure a casa mia a fare due servizi?"; oppure: "Abbiamo impiegato anni per dare della donna un'immagine emancipata e queste si fanno fotografare con la scopa in mano?". Queste sono solo due frasi, tratte dal florilegio di astio e livore che si è scatenato contro il trio Di Lernia, Ciliento, Cormio, rispettivamente assessore le prime due e consigliere la terza. E poi ancora abbiamo letto autentiche masturbazioni mentali con accostamenti alle foto di Mussolini con l'aratro in mano, demansionamento (parole e pensieri orrendi), retorica piccolo borghese su chi deve fare cosa ed ognuno deve fare il suo mestiere. Ma, scusate, ma alla fine mi viene da dire che questa è una città di "folli".
Non ci si scompone per fatti ben più gravi, su responsabilità ben più gravi di una classe politica che divide incarichi ad amici e parenti, rilancia cause milionarie per far soldi, in processi già persi, è immobile sulle gravi problematiche ambientali, perde tutto ciò che si poteva perdere in ambito sanitario, e questi mi vengono a fare una polemica del cacchio, un deprimente "processetto" social in stile Barbara D'Urso, a tre persone, che una volta tanto, anche se da rappresentanti politiche, (pur con quel peccato veniale di vanità, se così vogliamo chiamarlo, della foto pubblicata che le immortala all'opera mentre si danno da fare per pulire una scuola) avevano deciso di fare una buona azione, una forma di volontariato. Rubo due frasi che di solito leggo da parte delle ragazzine su Fb e le faccio mie: "Ma che problemi avete?"; oppure : "Voi avete bisogno di uno bravo. Ma veramente bravo (psicologo)".