Mazza e panella
Casa del Parto, ci avevate creduto?
Sorridete, eravate (e siete) su Scherzi a parte…
martedì 10 aprile 2018
7.31
Di tanto in tanto si torna a parlare di sanità tranese, ormai solo in occasione di sospensioni di servizi, tagli ai reparti o pie illusioni che muoiono all'alba. La reazione suscitata nell'opinione pubblica e fra i partiti, a cominciare da quelli d'opposizione, da quanto vedo, è l'indifferenza e la mancanza assoluta d'interventi.
E' il caso dell'ultimo annuncio, stavolta negativo, ad handicap, del tramonto, uso un termine poetico vista l'ambiguità delle parti politiche: la Casa del Parto. Una delle tante occasioni del "poteva essere ma così non è stato", della politica tranese snobbata dalla politica dei vertici.
Si fece l' inaugurazione, mi ricordo, con la famosa frase ad effetto: "Torneranno a nascere bambini tranesi", i politici si fecero riprendere dalle telecamere, coi corridoi affollati con due ali di lecchini in mezzo all'allora presidente della Regione, Niki (ei fu, -per fortuna-) Vendola e varie comparse "ingaggiate" per l'occasione. Ora c'è ambiguità: Emiliano parla di stop al progetto (ricordo sempre che questo avrebbe dovuto essere il presidente amico di Trani, con sindaco, consiglieri di maggioranza e consigliere - assessore a rimorchio), Santorsola, ora solo consigliere ultimamente iper presente sui social (ora, non quando è stato assessore) di "congelamento" della casa del parto.
A furia di congelare a Trani stiamo diventando una città ibernata. Nel dubbio ho usato il termine "tramonto". Anche se le illusioni, come ricordavo prima, muoiono all'alba. "Torneranno a nascere bambini tranesi". Già, come no. Me lo ero pure segnato. Pure i colleghi giornalisti si dovettero bere questa panzana (la frase ad effetto divenne titolo procace e tonante). Sull'operazione ci misero la faccia vari politici di centro- sinistra, con quelli di centro-destra che già rosicavano perché temevano il raffronto da parte dell'opinione pubblica tra chi aveva avviato il declino (governo Fitto) e chi rischiava di dare una parvenza di rinascita. Tranquilli tutti. Ci hanno trombato tutti.
Non sono nemmeno d'accordo con chi dice: "Ci si lamenta ora dell'ospedale di Trani (si fa per dire ormai, perché l'unico che ne sta di nuovo parlando è il sottoscritto) che praticamente non esiste più, mentre prima, quando era operativo molti tranesi giuravano che non si sarebbero fatti curare nemmeno un unghia incarnita" (Pinuccio Tarantini dixit). Non concordo: a parte che era diventata una leggenda metropolitana (i cosiddetti "errori" sono fioccati anche in altri blasonati ospedali, con tanto di faldoni d'inchieste); il sottoscritto si è più volte servito dell'ospedale tranese, compreso un ricovero, ed eccomi vivo e vegeto (ricordo che guarì in tre giorni). E poi diciamolo: cosa hanno fatto le istituzioni, dopo l'era Pastore (qui parlo ai più attempati) perché l'ospedale di Trani non intraprendesse quella inesorabile deriva, con i vari avvoltoi (specie politici) dei paesi limitrofi pronti a fare incetta di reparti? E con molti di questi avevamo pure amministrazioni amiche … del centro destra regionale, poi per fortuna auto-dilaniatosi per eccesso di fame atavica, boria ed eccesso di protagonismo. C'è pure chi è finito con Verdini. Ed ho detto tutto.
Superata la fase del decadimento post Pastore, è subentrata quella dell'incuria (cdx) o dei teatrini del cacchio (mi ricordo ancora una grassa risata del consiglio comunale coi camici bianchi) poi è giunta l'era del tranello istituzionalizzato: politici che in Regione facevano credere ai loro "amici" consiglieri e sindaci (stavolta più csx che cdx) che l'appoggio dall'alto avrebbe rilanciato il nostro ospedale; dopo Vendola che non riceveva Tarantini, avremmo avuto aiuti, nuovi reparti e sala del Parto, riveduta e corretta per far tornare a nascere i bambini a Trani. Questa frase, nel suo paradosso e nell'aura da propaganda politica, suonava un po' come quella dei comunisti che mangiavano i bambini. Immagine del bambino strumentalizzata ed usata per far sorridere le mamme massaie. Frasi buone per fare un po' di reclame, esaltare un po' le masse, poi trasferitesi sui forum tristanzuoli e insomma per far credere ciò che non era, ciò che non sarebbe stato.
Il comunicato di Emiliano sulla sfigata casa del parto, se interpretato con realismo e non con la speranza da fanciulli da sabato del villaggio, che cenano con cibi surgelati, pardon congelati, credo che debba andare in una direzione pessimista. Infatti, ne discutevo con alcuni miei collaboratori e amici medici, ci si chiedeva all'unisono, ridendo sarcasticamente: "Come cacchio si fa a dare vita ad una casa del Parto, senza una "sfaccimma" (omaggio ai napoletani) di camera operatoria attiva, senza rianimazione e senza reparti pronti all'intervento in caso di complicanze?" Chiudiamo dunque parafrasando Dante e subito dopo il pensiero di tanti tranesi, che avrebbero voluto un ospedale bello e funzionale ieri, oggi e domani, senza essere trattati come cittadini di serie B, altro che unghia incarnita. "Congelate ogni speranza voi che entrate (a Trani)". Il popolo chiude: "Più che casa del parto … a casa e basta".
E' il caso dell'ultimo annuncio, stavolta negativo, ad handicap, del tramonto, uso un termine poetico vista l'ambiguità delle parti politiche: la Casa del Parto. Una delle tante occasioni del "poteva essere ma così non è stato", della politica tranese snobbata dalla politica dei vertici.
Si fece l' inaugurazione, mi ricordo, con la famosa frase ad effetto: "Torneranno a nascere bambini tranesi", i politici si fecero riprendere dalle telecamere, coi corridoi affollati con due ali di lecchini in mezzo all'allora presidente della Regione, Niki (ei fu, -per fortuna-) Vendola e varie comparse "ingaggiate" per l'occasione. Ora c'è ambiguità: Emiliano parla di stop al progetto (ricordo sempre che questo avrebbe dovuto essere il presidente amico di Trani, con sindaco, consiglieri di maggioranza e consigliere - assessore a rimorchio), Santorsola, ora solo consigliere ultimamente iper presente sui social (ora, non quando è stato assessore) di "congelamento" della casa del parto.
A furia di congelare a Trani stiamo diventando una città ibernata. Nel dubbio ho usato il termine "tramonto". Anche se le illusioni, come ricordavo prima, muoiono all'alba. "Torneranno a nascere bambini tranesi". Già, come no. Me lo ero pure segnato. Pure i colleghi giornalisti si dovettero bere questa panzana (la frase ad effetto divenne titolo procace e tonante). Sull'operazione ci misero la faccia vari politici di centro- sinistra, con quelli di centro-destra che già rosicavano perché temevano il raffronto da parte dell'opinione pubblica tra chi aveva avviato il declino (governo Fitto) e chi rischiava di dare una parvenza di rinascita. Tranquilli tutti. Ci hanno trombato tutti.
Non sono nemmeno d'accordo con chi dice: "Ci si lamenta ora dell'ospedale di Trani (si fa per dire ormai, perché l'unico che ne sta di nuovo parlando è il sottoscritto) che praticamente non esiste più, mentre prima, quando era operativo molti tranesi giuravano che non si sarebbero fatti curare nemmeno un unghia incarnita" (Pinuccio Tarantini dixit). Non concordo: a parte che era diventata una leggenda metropolitana (i cosiddetti "errori" sono fioccati anche in altri blasonati ospedali, con tanto di faldoni d'inchieste); il sottoscritto si è più volte servito dell'ospedale tranese, compreso un ricovero, ed eccomi vivo e vegeto (ricordo che guarì in tre giorni). E poi diciamolo: cosa hanno fatto le istituzioni, dopo l'era Pastore (qui parlo ai più attempati) perché l'ospedale di Trani non intraprendesse quella inesorabile deriva, con i vari avvoltoi (specie politici) dei paesi limitrofi pronti a fare incetta di reparti? E con molti di questi avevamo pure amministrazioni amiche … del centro destra regionale, poi per fortuna auto-dilaniatosi per eccesso di fame atavica, boria ed eccesso di protagonismo. C'è pure chi è finito con Verdini. Ed ho detto tutto.
Superata la fase del decadimento post Pastore, è subentrata quella dell'incuria (cdx) o dei teatrini del cacchio (mi ricordo ancora una grassa risata del consiglio comunale coi camici bianchi) poi è giunta l'era del tranello istituzionalizzato: politici che in Regione facevano credere ai loro "amici" consiglieri e sindaci (stavolta più csx che cdx) che l'appoggio dall'alto avrebbe rilanciato il nostro ospedale; dopo Vendola che non riceveva Tarantini, avremmo avuto aiuti, nuovi reparti e sala del Parto, riveduta e corretta per far tornare a nascere i bambini a Trani. Questa frase, nel suo paradosso e nell'aura da propaganda politica, suonava un po' come quella dei comunisti che mangiavano i bambini. Immagine del bambino strumentalizzata ed usata per far sorridere le mamme massaie. Frasi buone per fare un po' di reclame, esaltare un po' le masse, poi trasferitesi sui forum tristanzuoli e insomma per far credere ciò che non era, ciò che non sarebbe stato.
Il comunicato di Emiliano sulla sfigata casa del parto, se interpretato con realismo e non con la speranza da fanciulli da sabato del villaggio, che cenano con cibi surgelati, pardon congelati, credo che debba andare in una direzione pessimista. Infatti, ne discutevo con alcuni miei collaboratori e amici medici, ci si chiedeva all'unisono, ridendo sarcasticamente: "Come cacchio si fa a dare vita ad una casa del Parto, senza una "sfaccimma" (omaggio ai napoletani) di camera operatoria attiva, senza rianimazione e senza reparti pronti all'intervento in caso di complicanze?" Chiudiamo dunque parafrasando Dante e subito dopo il pensiero di tanti tranesi, che avrebbero voluto un ospedale bello e funzionale ieri, oggi e domani, senza essere trattati come cittadini di serie B, altro che unghia incarnita. "Congelate ogni speranza voi che entrate (a Trani)". Il popolo chiude: "Più che casa del parto … a casa e basta".