Bottaro
Bottaro
Mazza e panella

Chiavi arrugginite e pasticciotti tranesi

Mazza e panella di Giovanni Ronco

Nonostante i componenti del CB, Corus bottarianus, s'impegnino strenuamente nell'intonare melodie e canti di lode nei confronti del loro dominus, non mi sembra che la situazione politica effettiva sia cosi' rosea.
Basti dire ad esempio, che ancor prima di arrivare alla meta che la barcaiola botrarianasi prefigge di raggiungere, c'e' un consigliere comunale del " barchino " piddino che (ora, a poco piu' di tre mesi dalle elezioni) chiede la convocazione di una riunione di partito nella quale rileggere e controllare tutti gli atti prodotti, compreso quello di non tenere le Primarie, a fronte della decisione di candidare lo stesso Bottaro per la seconda volta. Una richiesta quanto meno fuori tempo massimo, da parte di un consigliere che presumibilmente si ricandidera' a sua volta, dopo che Amadeus B, aveva gia' da tempo annunciato la sua ricandidatura a sindaco, con tanto di presentazione in pompa magna.

Con quale "testa" e strutturazione, quale clima interno e livello di affidabilita', si accosta, l'attuale partito di maggioranza relativa, ossia il PD, alla nuova scommessa elettorale di supporto a Bottaro?

Altre nuvole che si addensano, mentre il coro dei "kamikaze" bottariani gorgheggia sui social le prodezze del proprio dominus: quelle Chiavi della Citta' che ora "fanno molto rumore brutto", per dirla alla Diodato, e stridono forte con la presentazione della candidatura di Trani a capitale della cultura.

Il rapporto della DIA di ieri ( leggi nostro articolo) torna a "sovrapporre" Trani alle pericolose aderenze baresi, i clan, quelle relazioni pericolose che si profilerebbero dall'inchiesta che rischia d'infilare nella porta di casa della nostra citta', un paio di chiavi arrugginite.

Da una parte il richiamo a Dante e Federico II per l'impostazione ideologica della candidatura di Trani a capitale, in un suggestivo accostamento. Anzi, un onorevole accostamento. Dall'altra l'inquietante accostamento sull'ipotesi della DIA. Con l'ulteriore suggestione di un altro richiamo ideologico per la candidatura di Trani a capitale: don Tonino Bello. E qui, tornando ai riferimenti della DIA, lo stridore si tramuta in imbarazzo conclamato. Trani che da una parte riconduce la sua immagine a quella di un Santo, un contest immacolato; ma dall'altra si rivede accostata, in quel rapporto pubblicato ieri, ad un "contest- contesto", quanto meno inquietante. Quer pasticciotto brutto de "via Bari".
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