Mazza e panella
Cosa resta della seconda estate bottariana?
MAZZA E PANELLA di Giovanni Ronco
martedì 29 agosto 2017
La classe dirigente ha il compito di educare ed orientare le masse. È questa una regola non scritta ma molto importante che ogni persona impegnata in responsabilità di governo o di direzione, dovrebbe sempre tenere a mente. E mettere in pratica. Se volgiamo lo sguardo all'estate della nostra comunità, tanto per prendere un esempio dal carattere temporale limitato e quindi facilmente analizzabile, ci chiediamo cosa abbia trasmesso questa classe dirigente alla comunità tranese, come del resto negli ultimi due anni in cui ha governato.
Non un messaggio educativo sulla questione ambientale, non una volontà o almeno un intento, almeno a parole, d'imbastire un serio progetto di politiche culturali. La prima estate di questa amministrazione, la scorsa, quella del 2016, fu contraddistinta dagli alibi dei problemi finanziari, del rodaggio, dell'analisi dei problemi, della giunta delle competenze che avrebbe dovuto ambientarsi alle regole del Palazzo. Di quel nobile intento, ad esempio, che avrebbe potuto avere una "qualifica" di educazione politica, civica (chiamare i migliori e competenti tecnici, ognuno nel suo campo, svincolati dalle pressioni politiche e dalla finta meritocrazia di partito, quella che porta alla poltrona e all'incarico il più votato o il più scaltro della giungla e non il più bravo nel suo settore) è rimasto ben poco. Una liquefazione totale sotto i colpi del caldo anomalo e delle leggi ormai inamovibili della politica.
E questo penso valga per altre realtà del nostro territorio, come Barletta o Bisceglie. Un consigliere comunale di maggioranza, per dire, confidandosi tempo fa con alcuni suoi collaboratori pare abbia detto, testuale: «Io avrei pure fatto un tipo di politica nuova, ma quando ho visto che tutti si comportavano come prima, tra richieste e pressioni nei confronti del sindaco, mi sono adeguato ed ho fatto lo stesso». Tornando ai tempi degli esordi dell'attuale amministrazione, accettai in via del tutto eccezionale, perché a chiedermelo fu un caro amico come Paolo Tortosa di Pol-etica, l'invito a fare una disamina sulla situazione politica di allora.
Quando ebbi finito di parlare, un ex esponente del centro–sinistra locale mi accusò di essere troppo pessimista e prevenuto; già sapevo che erano partiti gli accordicchi al ribasso per spartire sottopotere e stipendiucci. Il sindaco già da allora cominciò a dimostrare modi spicci volti a togliersi dalle palle i rompico… ossia quelli che avrebbero potuto fargli mancare i numeri. Altro che volare alto. I fatti, poi, a distanza di tempo, fino ad oggi, fino ad arrivare alla fine di questa estate arida sotto tutti i punti di vista, mi hanno dato ragione.
Quando comincio un corso di studi nella mia scuola, ogni anno dico a me stesso, alla dirigente, ai colleghi e poi soprattutto ai genitori e agli studenti: «L'unico obiettivo sarà quello di ritrovarci "migliori" alla fine di questi mesi. Ci riusciremo? Se sì, il lavoro di tutti sarà servito a qualcosa». Se commutassimo questo intento, questo obiettivo minimo alla politica dovremmo dire: «Con questa amministrazione siamo diventati migliori rispetto a quando ha cominciato il suo percorso, ovvero noi cittadini abbiamo assorbito e recepito qualcosa di buono ed educativo da questa amministrazione?». Dalla risposta viene il bilancio di questi primi due anni.
P.S. Per quanto concerne il meteo rimpasto si segnala forte "depressione" nei giorni scorsi per l'assessore Ciliento. Ci era giunta notizia di un forte "scoramento" da parte della stessa per il poco sostegno avuto dal suo partito, il Pd, nelle baruffe da rimpasto e nella faida piddina in atto. Uno scoramento che a nostro avviso sarebbe stato amplificato dalla mancanza di appoggio anche dal gruppetto tranese di riferimento facente capo ad Emiliano, per cui lei stessa aveva collaborato in ottica primarie. Uno scoramento che avrebbe legittimato, fossimo nei suoi panni, le dimissioni irrevocabili. Il tutto anche contestualmente alle voci di " ripensamento" da parte di Avantario, a rilevare la delega assessorile in questione, come da noi raccontato la scorsa settimana. Sembra che ora l ' ex sindaco preferisca la presidenza Amiu, come preventivato in un primo momento.
Il rischio fregatura di cui parlammo deve averlo fatto riflettere. A questo punto è stato direttamente il sindaco, secondo voci di Palazzo, a ravvivare la fiamma della fiducia nei confronti di Debora, anche se non si può parlare di una presa in carico vera e propria, è comunque una mossa del sindaco che temerebbe, nello eventuale cambio, di rimetterci in peggio, in un settore delicato come i servizi sociali, nel quale ormai la Debora si è ambientata ed ha "bene o male operato in modo tale da togliere diverse rogne ai vertici di governo", (come ci confida un esponente della maggioranza). Per cui meglio lei che qualche salto nel buio " peggiorativo". Per lo meno la fine dell' estate sembra salvare il posto a Debora nostra. Per il resto si vedrà.
Non un messaggio educativo sulla questione ambientale, non una volontà o almeno un intento, almeno a parole, d'imbastire un serio progetto di politiche culturali. La prima estate di questa amministrazione, la scorsa, quella del 2016, fu contraddistinta dagli alibi dei problemi finanziari, del rodaggio, dell'analisi dei problemi, della giunta delle competenze che avrebbe dovuto ambientarsi alle regole del Palazzo. Di quel nobile intento, ad esempio, che avrebbe potuto avere una "qualifica" di educazione politica, civica (chiamare i migliori e competenti tecnici, ognuno nel suo campo, svincolati dalle pressioni politiche e dalla finta meritocrazia di partito, quella che porta alla poltrona e all'incarico il più votato o il più scaltro della giungla e non il più bravo nel suo settore) è rimasto ben poco. Una liquefazione totale sotto i colpi del caldo anomalo e delle leggi ormai inamovibili della politica.
E questo penso valga per altre realtà del nostro territorio, come Barletta o Bisceglie. Un consigliere comunale di maggioranza, per dire, confidandosi tempo fa con alcuni suoi collaboratori pare abbia detto, testuale: «Io avrei pure fatto un tipo di politica nuova, ma quando ho visto che tutti si comportavano come prima, tra richieste e pressioni nei confronti del sindaco, mi sono adeguato ed ho fatto lo stesso». Tornando ai tempi degli esordi dell'attuale amministrazione, accettai in via del tutto eccezionale, perché a chiedermelo fu un caro amico come Paolo Tortosa di Pol-etica, l'invito a fare una disamina sulla situazione politica di allora.
Quando ebbi finito di parlare, un ex esponente del centro–sinistra locale mi accusò di essere troppo pessimista e prevenuto; già sapevo che erano partiti gli accordicchi al ribasso per spartire sottopotere e stipendiucci. Il sindaco già da allora cominciò a dimostrare modi spicci volti a togliersi dalle palle i rompico… ossia quelli che avrebbero potuto fargli mancare i numeri. Altro che volare alto. I fatti, poi, a distanza di tempo, fino ad oggi, fino ad arrivare alla fine di questa estate arida sotto tutti i punti di vista, mi hanno dato ragione.
Quando comincio un corso di studi nella mia scuola, ogni anno dico a me stesso, alla dirigente, ai colleghi e poi soprattutto ai genitori e agli studenti: «L'unico obiettivo sarà quello di ritrovarci "migliori" alla fine di questi mesi. Ci riusciremo? Se sì, il lavoro di tutti sarà servito a qualcosa». Se commutassimo questo intento, questo obiettivo minimo alla politica dovremmo dire: «Con questa amministrazione siamo diventati migliori rispetto a quando ha cominciato il suo percorso, ovvero noi cittadini abbiamo assorbito e recepito qualcosa di buono ed educativo da questa amministrazione?». Dalla risposta viene il bilancio di questi primi due anni.
P.S. Per quanto concerne il meteo rimpasto si segnala forte "depressione" nei giorni scorsi per l'assessore Ciliento. Ci era giunta notizia di un forte "scoramento" da parte della stessa per il poco sostegno avuto dal suo partito, il Pd, nelle baruffe da rimpasto e nella faida piddina in atto. Uno scoramento che a nostro avviso sarebbe stato amplificato dalla mancanza di appoggio anche dal gruppetto tranese di riferimento facente capo ad Emiliano, per cui lei stessa aveva collaborato in ottica primarie. Uno scoramento che avrebbe legittimato, fossimo nei suoi panni, le dimissioni irrevocabili. Il tutto anche contestualmente alle voci di " ripensamento" da parte di Avantario, a rilevare la delega assessorile in questione, come da noi raccontato la scorsa settimana. Sembra che ora l ' ex sindaco preferisca la presidenza Amiu, come preventivato in un primo momento.
Il rischio fregatura di cui parlammo deve averlo fatto riflettere. A questo punto è stato direttamente il sindaco, secondo voci di Palazzo, a ravvivare la fiamma della fiducia nei confronti di Debora, anche se non si può parlare di una presa in carico vera e propria, è comunque una mossa del sindaco che temerebbe, nello eventuale cambio, di rimetterci in peggio, in un settore delicato come i servizi sociali, nel quale ormai la Debora si è ambientata ed ha "bene o male operato in modo tale da togliere diverse rogne ai vertici di governo", (come ci confida un esponente della maggioranza). Per cui meglio lei che qualche salto nel buio " peggiorativo". Per lo meno la fine dell' estate sembra salvare il posto a Debora nostra. Per il resto si vedrà.