Mazza e panella
Difendete il diritto alla salute per i tranesi indifesi
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 12 febbraio 2019
Davvero noi cittadini non riusciamo a comprendere la rassegnazione e l'immobilismo con cui le istituzioni e le amministrazioni di Trani hanno reagito alla negazione del diritto alla salute per i tranesi. A Canosa di Puglia, ridente cittadina a venti minuti da Trani, non mi sembra che si siano fatti prendere da analoga rassegnazione. A Molfetta in questi giorni sta per aprire il reparto di senologia. Mentre a Trani, capoluogo di provincia con 60000 abitanti d'inverno e quasi 90000 d'estate, si chiude e si nega il diritto alla salute, altrove o si lotta o si aprono nuovi reparti. Vorrei ricordare che solo qualche anno fa il reparto di senologia a Trani era divenuto un fiore all'occhiello sotto la cura e la professionalità di un medico tranese che fino all'ultimo c' ha provato a non mollare, il dott. Domenico Palmieri.
Ed i soldi spesi per nuovi macchinari, sale operatorie, rinnovo del Pronto Soccorso quando era ancora tale, dove li mettiamo? È chiaro che nessuno chiedeva l'ospedale con 20 reparti e strutture all'avanguardia in stile San Giovanni Rotondo. Ma non è nemmeno accettabile e pensabile che non si organizzino ricorsi e strategie istituzionali, proposte di alternative dignitose, per ricostituire un minimo nucleo di servizi sanitari, almeno con alcuni reparti di base a Trani, non perché dovessimo fare i gradassi o chiedere la luna, ma perché c'è una comunità numerosa e che non merita la discriminazione subita ( perché questo é, senza lo snob di turno che arricciando naso, occhi e bocca mi venga a parlare di " campanilismo" ).
C'è una comunità di persone che non era e non é capace di difendersi da sola ed era comunque meritevole, legge alla mano, di veder garantito non l'ospedale in se, ma lo ripeto con forza: la garanzia del diritto alla salute.
La prossima amministrazione, quella che eleggeremo nel 2020, magari sfruttando qualche nuovo scenario a livello regionale, si ponga questo , prioritario, obiettivo: cercare di sedersi ad un tavolo e chiedere di riavvolgere completamente il nastro sul capitolo della Sanità. E ben venga il supporto dei cittadini, come quello organizzato in piazza Plebiscito, domenica 17 febbraio prossimo alle 10. Un supporto che deve preparare l'azione politica di chi è votato per rappresentarci e difenderci. I tranesi che manifesteranno non saranno mai in tanti per indole. Ma di tutti quelli che soffrono in silenzio o si troveranno in situazioni d'emergenza, anche se non manifesteranno mai, chi si deve prendere l'impegno di rappresentarli e tutelarli se non i rappresentanti delle istituzioni eletti da quei tranesi stessi indifesi?
Ed i soldi spesi per nuovi macchinari, sale operatorie, rinnovo del Pronto Soccorso quando era ancora tale, dove li mettiamo? È chiaro che nessuno chiedeva l'ospedale con 20 reparti e strutture all'avanguardia in stile San Giovanni Rotondo. Ma non è nemmeno accettabile e pensabile che non si organizzino ricorsi e strategie istituzionali, proposte di alternative dignitose, per ricostituire un minimo nucleo di servizi sanitari, almeno con alcuni reparti di base a Trani, non perché dovessimo fare i gradassi o chiedere la luna, ma perché c'è una comunità numerosa e che non merita la discriminazione subita ( perché questo é, senza lo snob di turno che arricciando naso, occhi e bocca mi venga a parlare di " campanilismo" ).
C'è una comunità di persone che non era e non é capace di difendersi da sola ed era comunque meritevole, legge alla mano, di veder garantito non l'ospedale in se, ma lo ripeto con forza: la garanzia del diritto alla salute.
La prossima amministrazione, quella che eleggeremo nel 2020, magari sfruttando qualche nuovo scenario a livello regionale, si ponga questo , prioritario, obiettivo: cercare di sedersi ad un tavolo e chiedere di riavvolgere completamente il nastro sul capitolo della Sanità. E ben venga il supporto dei cittadini, come quello organizzato in piazza Plebiscito, domenica 17 febbraio prossimo alle 10. Un supporto che deve preparare l'azione politica di chi è votato per rappresentarci e difenderci. I tranesi che manifesteranno non saranno mai in tanti per indole. Ma di tutti quelli che soffrono in silenzio o si troveranno in situazioni d'emergenza, anche se non manifesteranno mai, chi si deve prendere l'impegno di rappresentarli e tutelarli se non i rappresentanti delle istituzioni eletti da quei tranesi stessi indifesi?