Mazza e panella
I dolori del giovane Amedeo
MAZZA E PANELLA di Giovanni Ronco
martedì 8 agosto 2017
Il gruppo di Tommaso Laurora si sta organizzando per l'oggi (indebolendo pian piano, pasito, pasito, Amedeo) e per il domani. Il sistema - anzi diciamo la strategia che è meglio - sembra essere la stessa adottata da Caracciolo a Barletta; il neo signorotto della politica bat, scaricato definitivamente da tempo Ferrante, ha arruolato Tommaso ed il suo gruppo. Spartacus Laurora si è circondato, come fece a suo tempo Caracciolo, di un gruppo di consiglieri che a loro volta faranno da "sentinelle" sul territorio, mentre lui, Tom, ora potrebbe convolare nella Giunta bottariana e domani potrebbe arrivare ad occupare il posto di consigliere regionale, a lungo desiderato. Per arrivare a quel traguardo hai bisogno d'una squadra e lui de facto la sta costruendo. Ha puntato su Emiliano, approfittando della liason di Bottaro con Orlando, che gli ha lasciato "campo libero" in tal senso. Bottaro potrebbe però pure optare per la melina infinita, tenendo tutti in scacco, col rinvio continuo e puntando ad addormentare la partita.
Non sappiamo fino a che punto la melina possa andare avanti (tanto ora non ci sarebbero grandi ostacoli fino a fine anno in fatto di approvazioni e rischio ricatti) ma il rischio è quello dell'immobilismo sempre più deprimente e latente per la città. Ammesso che un rimpasto possa costituire una svolta politica vera, visto l'andazzo. Ed ora, da voci di Palazzo, il gruppo Lauroriano potrebbe arrivare a conquistare la segreteria del PD: potrebbero puntare a sorpresa su un lottatore come Mimmo De Laurentis, quasi sempre "oppositore" contro il modus operandi di Bottaro. Un modo, un domani, per depotenziare AB ed i suoi chierichetti anche in ambiente partitico. Dopo l'abbraccio con Orlando, il gruppo bottariano è un po' solo contro il resto del mondo, come scrivemmo nel titolo dell'edizione straordinaria di questa rubrica, qualche giorno fa. L'essersi accaparrati poi politicamente in STP sia il presidente Fortunato, sia il membro CDA Tortosa, rispettivamente "marchiati" in quota Bottaro – Maiullari / Lovecchio – Di Tondo, ha, sia in seno alla Giunta sia in chiave PD, messo in condizione le altre frange della coalizione, a cominciare dal gruppo Tom, di dire, virtualmente, ma non troppo: "Avete già avuto". E se pensiamo che anche l'assessore Lignola, uomo della cassaforte cittadina, viene ricondotto ai bottariani, dal sindaco stesso al consigliere Ventura, si capisce come il resto dei margini di potere, vengano rivendicati dagli altri. E' sintomatico un episodio dei giorni scorsi: sempre il sindaco, sostenuto dal suo gruppo, ha in modo molto veloce, a quanto raccontano fonti di Palazzo, proposto di approvare il provvedimento del Piano Territoriale Particolareggiato, uno strumento che permette d'intervenire sul piano dell'edilizia, con molti pro e contro, a seconda di come viene gestito.
A tale proposta sembra che l'assessore Capone avrebbe fatto notare che per l'ennesima volta si stava intraprendendo un percorso non condiviso con il resto della coalizione – al contrario delle solenni recenti promesse del sindaco - a cominciare dal maggior partito di governo, lo stesso PD. Inoltre sembra che Capone abbia fatto capire chiaramente che in caso di avvio di questo iter per approvare il suddetto provvedimento, avrebbe messo le sue dimissioni sul tavolo. Grande orticaria, racconta uno dei presenti, da parte del sindaco. Anche lo stesso Tommaso avrebbe rimarcato il fatto che contro questo provvedimento "noi votammo già contro a suo tempo". Anche nel CDA futuro di Amiu si starebbe cercando di raggiungere una "maggioranza" che mettesse Guadagnuolo in modalità "depotenziamento". Il nodo legato all'AD di Amiu è vecchio ed è uno dei motivi di scontro molto spesso, tra sindaco (che continua a renderlo "intoccabile") ed una parte della coalizione che anche in tal senso vorrebbe una discontinuità per evitare "quel perfido, ma sempre più realistico nomignolo: "governo Riserbottaro". Stendiamo un velo pietoso poi, su questa nuova "genialata" del "gruppo misto" con dentro Cormio, Barresi – non d'accordo ad essere inserita - Corrado, Merra. Due indipendenti e due stampelle al prezzo di uno, ma il discount nell'era bottariana non sembra avere appeal, né fra gli addetti ai lavori, né fra i cittadini. Ennesima pagliacciata che si predispone al naufragio, almeno tra l'opinione pubblica, come tutto il resto della navicella sbattuta da marosi del ciclone di ritorno della Prima Repubblica. Sottolineo naufragio tra opinione pubblica, perché se vogliono, anche con consiglieri pronti a perdere la faccia nel gioco delle poltrone che compaiono e scompaiono nel gioco delle tre carte cui sono sottoposti, questi vanno avanti fino alla fine.
Non sappiamo fino a che punto la melina possa andare avanti (tanto ora non ci sarebbero grandi ostacoli fino a fine anno in fatto di approvazioni e rischio ricatti) ma il rischio è quello dell'immobilismo sempre più deprimente e latente per la città. Ammesso che un rimpasto possa costituire una svolta politica vera, visto l'andazzo. Ed ora, da voci di Palazzo, il gruppo Lauroriano potrebbe arrivare a conquistare la segreteria del PD: potrebbero puntare a sorpresa su un lottatore come Mimmo De Laurentis, quasi sempre "oppositore" contro il modus operandi di Bottaro. Un modo, un domani, per depotenziare AB ed i suoi chierichetti anche in ambiente partitico. Dopo l'abbraccio con Orlando, il gruppo bottariano è un po' solo contro il resto del mondo, come scrivemmo nel titolo dell'edizione straordinaria di questa rubrica, qualche giorno fa. L'essersi accaparrati poi politicamente in STP sia il presidente Fortunato, sia il membro CDA Tortosa, rispettivamente "marchiati" in quota Bottaro – Maiullari / Lovecchio – Di Tondo, ha, sia in seno alla Giunta sia in chiave PD, messo in condizione le altre frange della coalizione, a cominciare dal gruppo Tom, di dire, virtualmente, ma non troppo: "Avete già avuto". E se pensiamo che anche l'assessore Lignola, uomo della cassaforte cittadina, viene ricondotto ai bottariani, dal sindaco stesso al consigliere Ventura, si capisce come il resto dei margini di potere, vengano rivendicati dagli altri. E' sintomatico un episodio dei giorni scorsi: sempre il sindaco, sostenuto dal suo gruppo, ha in modo molto veloce, a quanto raccontano fonti di Palazzo, proposto di approvare il provvedimento del Piano Territoriale Particolareggiato, uno strumento che permette d'intervenire sul piano dell'edilizia, con molti pro e contro, a seconda di come viene gestito.
A tale proposta sembra che l'assessore Capone avrebbe fatto notare che per l'ennesima volta si stava intraprendendo un percorso non condiviso con il resto della coalizione – al contrario delle solenni recenti promesse del sindaco - a cominciare dal maggior partito di governo, lo stesso PD. Inoltre sembra che Capone abbia fatto capire chiaramente che in caso di avvio di questo iter per approvare il suddetto provvedimento, avrebbe messo le sue dimissioni sul tavolo. Grande orticaria, racconta uno dei presenti, da parte del sindaco. Anche lo stesso Tommaso avrebbe rimarcato il fatto che contro questo provvedimento "noi votammo già contro a suo tempo". Anche nel CDA futuro di Amiu si starebbe cercando di raggiungere una "maggioranza" che mettesse Guadagnuolo in modalità "depotenziamento". Il nodo legato all'AD di Amiu è vecchio ed è uno dei motivi di scontro molto spesso, tra sindaco (che continua a renderlo "intoccabile") ed una parte della coalizione che anche in tal senso vorrebbe una discontinuità per evitare "quel perfido, ma sempre più realistico nomignolo: "governo Riserbottaro". Stendiamo un velo pietoso poi, su questa nuova "genialata" del "gruppo misto" con dentro Cormio, Barresi – non d'accordo ad essere inserita - Corrado, Merra. Due indipendenti e due stampelle al prezzo di uno, ma il discount nell'era bottariana non sembra avere appeal, né fra gli addetti ai lavori, né fra i cittadini. Ennesima pagliacciata che si predispone al naufragio, almeno tra l'opinione pubblica, come tutto il resto della navicella sbattuta da marosi del ciclone di ritorno della Prima Repubblica. Sottolineo naufragio tra opinione pubblica, perché se vogliono, anche con consiglieri pronti a perdere la faccia nel gioco delle poltrone che compaiono e scompaiono nel gioco delle tre carte cui sono sottoposti, questi vanno avanti fino alla fine.