Mazza e panella
I tre acquari dei sindaci, dei consiglieri e dei cittadini
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 9 ottobre 2018
9.20
ll nuovo appuntamento politico che si avvicina, le elezioni dell'assise Provinciale, mi hanno fatto venire in mente l'immagine di tre acquari. A fronte delle infertili eterne manovrine dei consiglieri comunali per eleggersi tra loro e scegliersi e votarsi a priori, vedi PD di Trani, sembra che, al contrario di quanto preannunciato nei giorni scorsi, ci dovrebbe essere la lista dei sindaci per tirare fuori gli "Eletti".
In mezzo a queste vecchie e stantie manovrine, che comprendono anche solite voci di misture e ciambotti tra destra e sinistra, ci stanno i cittadini che, al di là della eco nazionale delle prime vicissitudini del governo, guardano ignari e voltandosi ora da una parte, ora dall'altra, le due categorie a perdere: quella dei consiglieri sempre a caccia di visibilità, di una botta alla vita carsica del componente di un Consiglio comunale di provincia, sempre avaro di lussi e lustrini, a parte qualche parente in municipalizzata, il massimo della gloria di questi tristi tempi per la politica. E poi c'è l'altra categoria: quella dei sindaci, che hanno ormai come unico obiettivo quello di sopravvivere a se stessi e alla propria personale carriera politica.
A qualcuno poi va peggio che ad altri, vedi sindaco Mazzilli a Corato, quello con la barba in Techincolor, (ha almeno 4 colori diversi lungo la folta barba per la quale i suoi stessi consiglieri di maggioranza hanno contribuito a che prevalesse il bianco...). Tornando a noi, sembra che vi siano tre acquari diversi dai quali le tre categorie si guardano boccheggiando e cercando ossigeno ognun per se, senza più comunicare tra di loro. A maggior ragione se di mezzo vi è il "guado" dell'ormai inutile carrozzone della Provincia.... i tre acquari sono sempre più il simbolo dell'incomunicabilità. Si guardano, boccheggiano, non comunicano, aprono e chiudono la bocca a vuoto. Nel frattempo le nostre città affondano, quelle sì senza protezioni o acquari, all'insegna di altri esemplari: giovani senza lavoro, eccellenze che si trasferiscono, professionalità non valorizzate: a lavorare sono sempre gli amici dei sindaci e dei consiglieri: categoria di odiosi girini...
In mezzo a queste vecchie e stantie manovrine, che comprendono anche solite voci di misture e ciambotti tra destra e sinistra, ci stanno i cittadini che, al di là della eco nazionale delle prime vicissitudini del governo, guardano ignari e voltandosi ora da una parte, ora dall'altra, le due categorie a perdere: quella dei consiglieri sempre a caccia di visibilità, di una botta alla vita carsica del componente di un Consiglio comunale di provincia, sempre avaro di lussi e lustrini, a parte qualche parente in municipalizzata, il massimo della gloria di questi tristi tempi per la politica. E poi c'è l'altra categoria: quella dei sindaci, che hanno ormai come unico obiettivo quello di sopravvivere a se stessi e alla propria personale carriera politica.
A qualcuno poi va peggio che ad altri, vedi sindaco Mazzilli a Corato, quello con la barba in Techincolor, (ha almeno 4 colori diversi lungo la folta barba per la quale i suoi stessi consiglieri di maggioranza hanno contribuito a che prevalesse il bianco...). Tornando a noi, sembra che vi siano tre acquari diversi dai quali le tre categorie si guardano boccheggiando e cercando ossigeno ognun per se, senza più comunicare tra di loro. A maggior ragione se di mezzo vi è il "guado" dell'ormai inutile carrozzone della Provincia.... i tre acquari sono sempre più il simbolo dell'incomunicabilità. Si guardano, boccheggiano, non comunicano, aprono e chiudono la bocca a vuoto. Nel frattempo le nostre città affondano, quelle sì senza protezioni o acquari, all'insegna di altri esemplari: giovani senza lavoro, eccellenze che si trasferiscono, professionalità non valorizzate: a lavorare sono sempre gli amici dei sindaci e dei consiglieri: categoria di odiosi girini...