Mazza e panella
Il tira e molla finale della Giunta mordi e fuggi
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 7 maggio 2019
Come per ogni Giunta balneare, quale questa ultima si prospetta, si profila una fioritura di aneddoti, sempre in linea col livello cui siamo ormai abituati. Dall'assessore reclutato all'ultimo momento che alla chiamata impaziente del consigliere " padrino", risponde trafelata: "Sto salendo", mentre raggiungeva il piano alto.
Al consigliere che finge di non essere d'accordo col sindaco per una nomina assessorile, per non far arrabbiare l'ex assessore tradito a sua volta dai dissidenti anelanti poltrone; una pantomima organizzata e studiata a tavolino che non fa altro che ridicolizzare l'immagine della politica, ma indirettamente rafforza sempre più il sindaco, nella marea miserevole che gli gira intorno.
La fregola degli ultimi momenti di quella formazione di giunta è emblematica della fine ingloriosa di svariati soggetti: gente che cerca di piazzare assessori in capo a, ma con veti incrociati tra chi vuole l'uno e chi vuole l'altro, consiglieri che cercano di ripiazzare, come batterie di pentole, assessori che avevano fatto di tutto per mettersi fuori gioco e che avavano il coraggio di riproporsi. Uno sprofondo tragico tra dissidenti, finti dissidenti, gente in cerca di lavoro, facce di bronzo, simulatori, doppio giochisti, anime prave di dantesca memoria. Bottaro li ha caricati (quasi) tutti sulla giostra. E Trani continua a girare. Ai tranesi continuano a girare.
Al consigliere che finge di non essere d'accordo col sindaco per una nomina assessorile, per non far arrabbiare l'ex assessore tradito a sua volta dai dissidenti anelanti poltrone; una pantomima organizzata e studiata a tavolino che non fa altro che ridicolizzare l'immagine della politica, ma indirettamente rafforza sempre più il sindaco, nella marea miserevole che gli gira intorno.
La fregola degli ultimi momenti di quella formazione di giunta è emblematica della fine ingloriosa di svariati soggetti: gente che cerca di piazzare assessori in capo a, ma con veti incrociati tra chi vuole l'uno e chi vuole l'altro, consiglieri che cercano di ripiazzare, come batterie di pentole, assessori che avevano fatto di tutto per mettersi fuori gioco e che avavano il coraggio di riproporsi. Uno sprofondo tragico tra dissidenti, finti dissidenti, gente in cerca di lavoro, facce di bronzo, simulatori, doppio giochisti, anime prave di dantesca memoria. Bottaro li ha caricati (quasi) tutti sulla giostra. E Trani continua a girare. Ai tranesi continuano a girare.