Mazza e panella
Invettiva (semiseria) contro il tranese mai contento
Mazza e pagella di Giovanni Ronco
martedì 11 dicembre 2018
Tutti sanno, ed i miei articoli sono lì in archivio a certificarlo, quanto mi sia impegnato in questi anni, a tenere desto o comunque ad alimentare o avviare nel caso dei più giovani lettori, lo spirito critico, fra la cittadinanza. Compito non facile in tempi di mordacchie varie imposte alla stampa, conflitti d'interesse variegati e sparsi nel mare magnum della politica e comunicati stampa precotti, o cotti e mangiati. Nel peggior caso i comunicati vengono pubblicati così come vengono mandati dagli estensori. Con un rapporto tra giornalisti e politica ancor più incattivito dalla canea dei social, laddove spesso i lacchè attaccano e insultano anche in modo velato e mafiosetto, onde evitare querele.
E qui veniamo al primo punto: il tranese che si straccia le vesti e indica quanto sia basso il livello é il primo ad andare nei "bassi malfamati" dell'informazione, tra forum e social, per ridere e leggere morbosamente i commenti. Col suo morboso click, ha già premiato il sistema di chi affianca all'informazione, il commento becero. E la frittata è fatta.
Stesso discorso per i commenti sulla Città: senza luminarie era una città "mortorio"; ora che le luminarie ci sono, ci si lamenta del troppo spreco. Stesso discorso per i fuochi pirotecnici, di cui abbiamo parlato in altre occasioni. Stesso discorso quando si organizzano manifestazioni con estensioni "rumorose", di solito un po' di musica: eh, ma manca il rispetto delle regole. Se si fanno manifestazioni per tutti é una landa cafona. Se d'elites, troppo di nicchia. Se si coinvolgono i bambini o altre categorie, li si strumentalizza, se non li si chiama, ci si lamenta per la mancanza di un'impostazione inclusiva. Arrivano molti turisti per una giornata particolare: eh ma non si capisce nulla! Non viene nessuno: fallimento, mortorio, addio movida d'una volta. E potremmo continuare all'infinito. Quasi quasi ci pensiamo per una nuova rubrica: "Non dire al cittadino, quanto é buona la pera col pecorino". Perché se trattasi di tranese, non gli andrà mai bene.
E qui veniamo al primo punto: il tranese che si straccia le vesti e indica quanto sia basso il livello é il primo ad andare nei "bassi malfamati" dell'informazione, tra forum e social, per ridere e leggere morbosamente i commenti. Col suo morboso click, ha già premiato il sistema di chi affianca all'informazione, il commento becero. E la frittata è fatta.
Stesso discorso per i commenti sulla Città: senza luminarie era una città "mortorio"; ora che le luminarie ci sono, ci si lamenta del troppo spreco. Stesso discorso per i fuochi pirotecnici, di cui abbiamo parlato in altre occasioni. Stesso discorso quando si organizzano manifestazioni con estensioni "rumorose", di solito un po' di musica: eh, ma manca il rispetto delle regole. Se si fanno manifestazioni per tutti é una landa cafona. Se d'elites, troppo di nicchia. Se si coinvolgono i bambini o altre categorie, li si strumentalizza, se non li si chiama, ci si lamenta per la mancanza di un'impostazione inclusiva. Arrivano molti turisti per una giornata particolare: eh ma non si capisce nulla! Non viene nessuno: fallimento, mortorio, addio movida d'una volta. E potremmo continuare all'infinito. Quasi quasi ci pensiamo per una nuova rubrica: "Non dire al cittadino, quanto é buona la pera col pecorino". Perché se trattasi di tranese, non gli andrà mai bene.