Mazza e panella
La destra e quell'idea di credibilità
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 20 febbraio 2018
Ho avuto modo di seguire uno stralcio del mini comizio tranese "da sottano", tenuto da Sergio Silvestris (mi si passi la licenza poetica in quanto ha parlato in effetti un sottano, presumo sede di un comitato elettorale). Insieme a lui Damiani e Ventola, due fra gli altri candidati della destra battiana alle prossime elezioni. Il politico biscegliese ha toccato, per quel che ho potuto ascoltare, diversi interessanti punti. Facile il gioco della critica al governo regionale e nazionale, a causa dei tanti errori compiuti dalle due compagini e fin qui, tutto normale.
Chi deve opporsi a tali sfaceli, ha certo un compito in discesa. Un trasalimento, da parte di chi scrive, c'è stato però, in un preciso momento: e cioè quando il politico già europarlamentare, ha lasciato cadere con nonchalance sugli uditori il termine "credibilità". Lo riferiva chiaramente alla capacità di un futuro governo di destra di essere "credibile" in Europa, con ricadute positive, sempre grazie alla credibilità, sulla vita quotidiana delle regioni e delle città italiane, Bat compresa chiaramente. Infatti dal 2001 al 2006 la Puglia potrebbe essere diventata la California evocata dal barlettano Tatò, ma mi pare che ciò non sia avvenuto. E al governo c'era la destra.
Sentire però quel termine (credibilità) e, guardando sullo sfondo della parete dinanzi alla quale SS parlava, dava il brivido dell'ossimoro pesante, dello stridore più forte, del pugno degno del miglior Franco Nugnes (noto lottatore tranese) nello stomaco. Alle spalle di SS campeggiava un cognome: "Berlusconi". Come conciliare questo cognome, con tutto il discorso sulla credibilità messo su da un Sergio S. "trasfigurato" nel volto dalla foga dialettica e da un immane tour (mezza Puglia in due giorni), nonché da una forma fisica non certo degna di uno Yuri Chechi? Il discorso poi sfociava verso la conclusione per cui gente come Di Maio e soci, evidentemente uno spauracchio, se no manco avrebbe dovuto citarli, presentandosi da eventuali governanti italiani in Europa, non avrebbero un briciolo di credibilità.
Ma ricordiamo come finì l'ultima esperienza berlusconiana al governo, proprio al cospetto dell'Europa? Berlusconi fu capace di farsi ridere appresso da tutta quell'Europa a suon di Olgettine, Ruby spacciata per nipote di Mubarak, corna in testa ad un collega danese nella famosa foto ricordo, elegie sui ristoranti italiani pieni mentre imperversava la crisi e tanto altro materiale assortito. SS mi ha ricordato quei calciatori che hanno il pallone in piena area di rigore e possono fare tutto quello che vogliono per segnare- pallonetto, dribbling al portiere e tiro in rete, esterno o interno destro o sinistro a rientrare- ed invece, quando parla di "credibilità" col nome "Berlusconi" dietro le spalle, è come se avesse sparato la palla in curva.
Certo che il Nostro di credibilità negli anni passati deve averne mostrata parecchia, rispetto ai politici tranesi sfigati di destra e di sinistra, dal momento che l'ospedale di Bisceglie, sua città d'origine, è intatto e funzionante a pieno regime, mentre quello tranese, tanto per fare un esempio, ma ce ne sarebbero altri, appare depredato e spoglio, carcassa inutile e fantoccio per far vantare per qualche ormai inutile finanziamento qualche altro politico fallito, ma al tempo stesso miracolato, in quanto ricopre ancora incarichi.
Per il resto qui a Trani, per la destra terremotata dopo la sempre più lontana inchiesta sul Sistema, appare un quadro da ex Jugoslavia, poi funestato dalla guerra civile. Già si sente parlare di prossimi candidati sindaco per le prossime amministrative locali: di area destrorsa ho già contato almeno cinque nomi pronti, uno per ogni ex staterello. Si parla addirittura di candidati ad personam, nemmeno ad partitum. C'è pure un ex sindaco che avrebbe organizzato una riunione separata da quella "ufficiale", con circa un ottantina di persone, per "accogliere" ed ufficializzare il proprio appoggio al duo Ventola – Silvestris. E c'è pure qualche "non invitato" alla festa degli 80, che ci sarebbe rimasto male. Quante "isole" sono spuntate in questa destra tranese dopo il ritirarsi delle acque, all'indomani dello tsunami del 20 dicembre 2014? E se a questo quadro aggiungiamo le bordate sui politici della destra tranese, da parte del duo tranese Loconte – Sotero, non certo due marxisti, ma due fanciulli che ormai si sono accreditati come cecchini per demolire la presunta credibilità di questo gruppo politico e che provengono da quello stesso seno, tra Rive Destre e Tif assortiti, il quadro risulta sempre più un campo di battaglia di "tutti contro tutti".
Capponi renziani (tra chi rivendica credibilità o esperienza o raccomandazioni di ex sindaci o capacità di calamitare un centinaio di like a post, per accreditarsi come futura classe dirigente), ma che nel frattempo si dimenticano che ci sarebbe da fare opposizione al governo Bottaro, mai così incapace e immobile, sprofondato in sabbie mobili, ma mai così fortunato nel trovare un'opposizione tanto labile. Sulla tombola di Bottaro esce costantemente il numero 16: o' cul'!
Chi deve opporsi a tali sfaceli, ha certo un compito in discesa. Un trasalimento, da parte di chi scrive, c'è stato però, in un preciso momento: e cioè quando il politico già europarlamentare, ha lasciato cadere con nonchalance sugli uditori il termine "credibilità". Lo riferiva chiaramente alla capacità di un futuro governo di destra di essere "credibile" in Europa, con ricadute positive, sempre grazie alla credibilità, sulla vita quotidiana delle regioni e delle città italiane, Bat compresa chiaramente. Infatti dal 2001 al 2006 la Puglia potrebbe essere diventata la California evocata dal barlettano Tatò, ma mi pare che ciò non sia avvenuto. E al governo c'era la destra.
Sentire però quel termine (credibilità) e, guardando sullo sfondo della parete dinanzi alla quale SS parlava, dava il brivido dell'ossimoro pesante, dello stridore più forte, del pugno degno del miglior Franco Nugnes (noto lottatore tranese) nello stomaco. Alle spalle di SS campeggiava un cognome: "Berlusconi". Come conciliare questo cognome, con tutto il discorso sulla credibilità messo su da un Sergio S. "trasfigurato" nel volto dalla foga dialettica e da un immane tour (mezza Puglia in due giorni), nonché da una forma fisica non certo degna di uno Yuri Chechi? Il discorso poi sfociava verso la conclusione per cui gente come Di Maio e soci, evidentemente uno spauracchio, se no manco avrebbe dovuto citarli, presentandosi da eventuali governanti italiani in Europa, non avrebbero un briciolo di credibilità.
Ma ricordiamo come finì l'ultima esperienza berlusconiana al governo, proprio al cospetto dell'Europa? Berlusconi fu capace di farsi ridere appresso da tutta quell'Europa a suon di Olgettine, Ruby spacciata per nipote di Mubarak, corna in testa ad un collega danese nella famosa foto ricordo, elegie sui ristoranti italiani pieni mentre imperversava la crisi e tanto altro materiale assortito. SS mi ha ricordato quei calciatori che hanno il pallone in piena area di rigore e possono fare tutto quello che vogliono per segnare- pallonetto, dribbling al portiere e tiro in rete, esterno o interno destro o sinistro a rientrare- ed invece, quando parla di "credibilità" col nome "Berlusconi" dietro le spalle, è come se avesse sparato la palla in curva.
Certo che il Nostro di credibilità negli anni passati deve averne mostrata parecchia, rispetto ai politici tranesi sfigati di destra e di sinistra, dal momento che l'ospedale di Bisceglie, sua città d'origine, è intatto e funzionante a pieno regime, mentre quello tranese, tanto per fare un esempio, ma ce ne sarebbero altri, appare depredato e spoglio, carcassa inutile e fantoccio per far vantare per qualche ormai inutile finanziamento qualche altro politico fallito, ma al tempo stesso miracolato, in quanto ricopre ancora incarichi.
Per il resto qui a Trani, per la destra terremotata dopo la sempre più lontana inchiesta sul Sistema, appare un quadro da ex Jugoslavia, poi funestato dalla guerra civile. Già si sente parlare di prossimi candidati sindaco per le prossime amministrative locali: di area destrorsa ho già contato almeno cinque nomi pronti, uno per ogni ex staterello. Si parla addirittura di candidati ad personam, nemmeno ad partitum. C'è pure un ex sindaco che avrebbe organizzato una riunione separata da quella "ufficiale", con circa un ottantina di persone, per "accogliere" ed ufficializzare il proprio appoggio al duo Ventola – Silvestris. E c'è pure qualche "non invitato" alla festa degli 80, che ci sarebbe rimasto male. Quante "isole" sono spuntate in questa destra tranese dopo il ritirarsi delle acque, all'indomani dello tsunami del 20 dicembre 2014? E se a questo quadro aggiungiamo le bordate sui politici della destra tranese, da parte del duo tranese Loconte – Sotero, non certo due marxisti, ma due fanciulli che ormai si sono accreditati come cecchini per demolire la presunta credibilità di questo gruppo politico e che provengono da quello stesso seno, tra Rive Destre e Tif assortiti, il quadro risulta sempre più un campo di battaglia di "tutti contro tutti".
Capponi renziani (tra chi rivendica credibilità o esperienza o raccomandazioni di ex sindaci o capacità di calamitare un centinaio di like a post, per accreditarsi come futura classe dirigente), ma che nel frattempo si dimenticano che ci sarebbe da fare opposizione al governo Bottaro, mai così incapace e immobile, sprofondato in sabbie mobili, ma mai così fortunato nel trovare un'opposizione tanto labile. Sulla tombola di Bottaro esce costantemente il numero 16: o' cul'!