Mazza e panella
La macchina del tempo che torna sempre indietro
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 23 giugno 2020
C'è disorientamento tra gli elettori "medi", specie quelli non necessariamente schierati. Si trovano dinanzi ad una politica munita di una "macchina"- sistema con le lancette costantemente rivolte all'indietro, al passato.
Il tranese medio guarda ad Emiliano ormai con scetticismo. La questione sanitaria è ormai un "già detto" su cui non vale la pena ritornare. Anche chi non si espone più di tanto, ed ha accettato in silenzio determinate operazioni (ad esempio la scelta un "principe" barese del Centro Destra a capo dell'Acquedotto Pugliese o le mosse inerenti il già citato ambito sanitario), nutre e alimenta, in cuor suo, quello scetticismo su Emiliano.
Con Fitto (ieri ufficializzata la candidatura per la presidenza dopo mesi di tira e molla con la Lega, che non lo voleva) siamo ad un "già visto", che rimette le lancette indietro di oltre quindici anni. E rimanendo a riferimenti "sanitari", agli albori dei primi tagli. Un "già visto" che ha visto Trani protagonista indiretta, con tanti politici locali, specie del passato, che a Fitto hanno fatto capo.
A livello locale, con Bottaro che ripropone se stesso, saremmo dunque allo spostamento indietro di quelle lancette ad oltre cinque anni. Se poi sentiamo Filiberto Palumbo, candidato del cdx tranese, avere nostalgia della Democrazia Cristiana, quelle lancette andrebbero spostate, materialmente, e, stando ai pensieri dell'avvocato tranese, ancora più indietro. (Oltre alla agognata e sognata rifondazione della DC, ha ultimamente detto di voler riaprire le cave a Trani- avevo un pro zio impegnato nel settore che mi aveva più volte detto che non c'è più Pietra di Trani e infatti aveva acquistato cave all'estero".
Per le Regionali ora assisteremo ad ulteriori riposizionamenti: da sinistra a destra e viceversa, con ripercussioni sulle "piazze" locali. È la fase finale dello "studio": su che carro posso saltare per ottenere il più possibile. Se il salto all'indietro nel tempo potrebbe nuocere all'elettore medio, per i nostri politici appare come azione salutare, foriera di benessere e se c'è da accompagnare qualche salto carpiato, oltre che all'indietro, anche da una coalizione all'altra, chi se ne frega. L'importante è che l'acrobazia porti il benessere del politico. Poi potrà andare in letargo per, almeno, altri 4 anni. Tanto "sta' tutto pagat' ".
Il tranese medio guarda ad Emiliano ormai con scetticismo. La questione sanitaria è ormai un "già detto" su cui non vale la pena ritornare. Anche chi non si espone più di tanto, ed ha accettato in silenzio determinate operazioni (ad esempio la scelta un "principe" barese del Centro Destra a capo dell'Acquedotto Pugliese o le mosse inerenti il già citato ambito sanitario), nutre e alimenta, in cuor suo, quello scetticismo su Emiliano.
Con Fitto (ieri ufficializzata la candidatura per la presidenza dopo mesi di tira e molla con la Lega, che non lo voleva) siamo ad un "già visto", che rimette le lancette indietro di oltre quindici anni. E rimanendo a riferimenti "sanitari", agli albori dei primi tagli. Un "già visto" che ha visto Trani protagonista indiretta, con tanti politici locali, specie del passato, che a Fitto hanno fatto capo.
A livello locale, con Bottaro che ripropone se stesso, saremmo dunque allo spostamento indietro di quelle lancette ad oltre cinque anni. Se poi sentiamo Filiberto Palumbo, candidato del cdx tranese, avere nostalgia della Democrazia Cristiana, quelle lancette andrebbero spostate, materialmente, e, stando ai pensieri dell'avvocato tranese, ancora più indietro. (Oltre alla agognata e sognata rifondazione della DC, ha ultimamente detto di voler riaprire le cave a Trani- avevo un pro zio impegnato nel settore che mi aveva più volte detto che non c'è più Pietra di Trani e infatti aveva acquistato cave all'estero".
Per le Regionali ora assisteremo ad ulteriori riposizionamenti: da sinistra a destra e viceversa, con ripercussioni sulle "piazze" locali. È la fase finale dello "studio": su che carro posso saltare per ottenere il più possibile. Se il salto all'indietro nel tempo potrebbe nuocere all'elettore medio, per i nostri politici appare come azione salutare, foriera di benessere e se c'è da accompagnare qualche salto carpiato, oltre che all'indietro, anche da una coalizione all'altra, chi se ne frega. L'importante è che l'acrobazia porti il benessere del politico. Poi potrà andare in letargo per, almeno, altri 4 anni. Tanto "sta' tutto pagat' ".