Mazza e panella
La politica delle pallottole
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 25 dicembre 2018
2.09
Era già successo in passato. La mia memoria di cronista mi ricorda una busta con pallottole a Sergio De Feudis, allora assessore alle finanze in uno dei due governi Tarantini.
Ora ci risiamo: pallottole a Bottaro. È una politica che fa dell'infamia e della vigliaccheria, tramite azioni come queste, il suo sporco lievito, il suo veleno gettato a piccole dosi, ma periodicamente, in un circuito fatto di cattiveria e cattivi pensieri, mancanza di fiducia reciproca. È un clima avvelenato da anni. Le difficoltà di agibilità politica, tra limitato peso specifico, burocrazia, errori, si mescolano agli atteggiamenti vili e malmostosi di chi si diletta con l'invio della pallottola.
E non sta in piedi nemmeno la frase malevola del tranese medio: "Se le mandano da soli", che fu pronunciata ai tempi delle pallottole a De Feudis e qualcuno pronuncerà anche oggi: nessuno rischia una cavolata del genere, in quanto, in occasioni del genere , partono indagini immediate che facilmente risalirebbero alla fonte. È una brutta sensazione che sale dallo stomaco ed arriva fino in gola: goliardata o gesto effettivo, voluto che sia, é un colpo all'immagine della città che sta cercando di risollevarsi, che resta alla costante ricerca di una identità rinnovata,di un percorso nuovo ( le iniziative dei comnercianti e dell'associazione Incanto con il volenteroso Cristoforo Todisco sono lì a dimostrarlo).
Amedeo Bottaro avrà dimostrato tanti difetti nella gestione amministrativa e noi li abbiamo sempre stigmatizzati, ora sta cercando effettivamente di imprimere una svolta, come promise, almeno nella parte finale della sua amministrazione, i tentativi di far rispettare le regole sono tanti e difficoltosi, ma nessuno ha il diritto di agire contro chichessia, che si tratti del sindaco o l'ultimo dei rappresentanti istituzionali, ricorrendo ad una tale mole di scorrettezza e viltà. Va bene la critica (e noi da queste colonne esercitiamo un diritto trasparente e leale, obiettivo in tal senso), vanno bene la dialettica e la contrapposizione. Ma il ricorso a questi metodi ambigui ed intimidatori non lo accettiamo e contestualmente pertanto, rivolgiamo la nostra solidarietà al sindaco Bottaro.
Ora ci risiamo: pallottole a Bottaro. È una politica che fa dell'infamia e della vigliaccheria, tramite azioni come queste, il suo sporco lievito, il suo veleno gettato a piccole dosi, ma periodicamente, in un circuito fatto di cattiveria e cattivi pensieri, mancanza di fiducia reciproca. È un clima avvelenato da anni. Le difficoltà di agibilità politica, tra limitato peso specifico, burocrazia, errori, si mescolano agli atteggiamenti vili e malmostosi di chi si diletta con l'invio della pallottola.
E non sta in piedi nemmeno la frase malevola del tranese medio: "Se le mandano da soli", che fu pronunciata ai tempi delle pallottole a De Feudis e qualcuno pronuncerà anche oggi: nessuno rischia una cavolata del genere, in quanto, in occasioni del genere , partono indagini immediate che facilmente risalirebbero alla fonte. È una brutta sensazione che sale dallo stomaco ed arriva fino in gola: goliardata o gesto effettivo, voluto che sia, é un colpo all'immagine della città che sta cercando di risollevarsi, che resta alla costante ricerca di una identità rinnovata,di un percorso nuovo ( le iniziative dei comnercianti e dell'associazione Incanto con il volenteroso Cristoforo Todisco sono lì a dimostrarlo).
Amedeo Bottaro avrà dimostrato tanti difetti nella gestione amministrativa e noi li abbiamo sempre stigmatizzati, ora sta cercando effettivamente di imprimere una svolta, come promise, almeno nella parte finale della sua amministrazione, i tentativi di far rispettare le regole sono tanti e difficoltosi, ma nessuno ha il diritto di agire contro chichessia, che si tratti del sindaco o l'ultimo dei rappresentanti istituzionali, ricorrendo ad una tale mole di scorrettezza e viltà. Va bene la critica (e noi da queste colonne esercitiamo un diritto trasparente e leale, obiettivo in tal senso), vanno bene la dialettica e la contrapposizione. Ma il ricorso a questi metodi ambigui ed intimidatori non lo accettiamo e contestualmente pertanto, rivolgiamo la nostra solidarietà al sindaco Bottaro.