Mazza e panella

La vera storia dei cani in villa, il park & ride e la chat segreta del centro-destra

Mazza e panella, puntata #1

E' stato, e rischia di esserlo ancora, il tormentone di fine estate. Cani in villa sì, cani in villa no. Alla fine e per ora: cani in villa sì, con tanto di delibera. Ma con tanto di armamentario: museruola, bottiglietta, microchip, paletta, ma anche vaschetta per il bidet al cane, phon portatile, pettine, spazzola, ragazzo! E ancora lima (con la miniscola eh) per le unghie, cartellino di riconoscimento, foto segnaletica, minivideocamera in stile "Iene" alle orecchie e chi più ne ha più ne metta.

La verità è che dopo mille peripezie perché la famosa delibera di sedici anni fa, finita in qualche sottoscala polveroso a Palazzo di Città, fosse rispettata, ora è scattata anche la corsa a prendersi i meriti dell'apertura "storica" della villa ai cani. Siamo però riusciti a scoprire i veri protagonisti meritevoli della storia: ossia, il prof. Nicola Pepe, proprietario di cane che più volte si era battuto perché i cani potessero entrare in villa (e non essendoci un'approvazione vera e propria, con ok dall'amministrazione, s'era dovuto scontrare con i responsabili della villa, a cominciare da Pinuccio Merra che seguivano l'ordine "di cartello" che da tanti anni campeggiava all'ingresso: "Vietato l'ingresso ai cani". Infatti, una delle ultime volte prima della risoluzione della questione, Nicola Pepe aveva dovuto abbandonare la villa col suo amico a 4 zampe. A quel punto il prof. era passato all'azione e ci racconta: "Con l'aiuto di un carissimo amico, il dott. Filisio, studiavamo le carte e tutta la questione nei minimi particolari, finchè – bingo - riuscivamo a trovare la famosa delibera risalente al 2000 (governo Avantario da poco eletto)." Trovata la legge, sono stati " facili" gli ultimi passaggi. Il prof. Pepe decideva di recarsi personalmente dal dirigente comunale addetto al ramo, l'ing. Di Donna, che vista la delibera, non poteva far altro, dopo essersi meravigliato per il fatto che non fosse mai stata messa in pratica, che ordinare il rispetto della stessa . Il prof. Pepe ci riferisce di averci contatto perché voleva che emergesse la verità sulla questione e nessuno, al di fuori delle persone che davvero di sono attivate, si prendesse meriti non suoi, specialmente dopo che, ci dice "anche personaggi che rappresentano le istituzioni non si erano mostrati favorevoli al rispetto della delibera".

Certo, ora resta da lavorare, ed i tempi non si annunciano nemmeno stavolta brevi, perché la villa sia attrezzata con un'area specifica e delimitata perché i cani possano stare lì tranquilli, evitando che ai contestatori vengano offerte occasioni per chiedere il ritiro del provvedimento: urine dei cani un po' ovunque (quelle non si possono raccogliere") e disagi per la compresenza di bambini e cani. Ai posteri la sentenza canina.

Altre lamentele dai cittadini: sono quelle che ci giungono da parte di alcuni di questi che vivono a ridosso del neonato Park & Ride, utilizzato durante questa estate in città. Chi protesta sottolinea come un'area con tale servizio avrebbe dovuto essere posta fuori dal centro abitato e non con camper (vi erano anche quelli) parcheggiati a ridosso del lato oltre il quale vi erano i balconi della abitazioni. Ci dice un cittadino: "Nei mesi di punta, luglio e fino a metà agosto, con i camper praticamente sotto i nostri balconi (poi sono stati spostati dal lato opposto, dopo veementi proteste) sentivamo il chiasso fino a tarda ora di coloro che, posti tavoli tra un camper e l'altro banchettavano fino a tarda ora, facendo casino e recando disagio a chi era lì a due passi. Quando ho protestato mi è stato anche risposto che potevo benissimo starmene chiuso dentro casa" … - conclude il cittadino. "Per non parlare, poi, - ci dice ancora - dei fari del parcheggio puntati verso le abitazioni, altra fonte di disagio". Che dire: quando si programma un servizio per la città, sarebbe bene mettere in conto quelli che potrebbero essere i disagi e le controindicazioni inflitte ad altri cittadini. Si aggiusta una cosa e se ne guasta un'altra. Una miglior programmazione anche qui non farebbe male.

Prove tecniche di ammucchiata in vista delle elezioni provinciali. Il candidato presidente potrebbe essere Giorgino, con a sostegno una lista unica di consiglieri, un misto di rappresentati di destra e sinistra (la sinistra apparirebbe debole più che mai in questo passaggio: Cascella s'è tirato indietro, Bottaro non godrebbe di grande fiducia fuori e da Trani si temerebbero gli sgambetti degli scontenti). Nelle ultime ore sta prendendo piede l'ipotesi d'una seconda lista che potrebbe nascere tra le fila biscegliesi. Che tristezza: per giunta su di un ente che è destinato a sparire, per fortuna (ma con Renzi non si sa mai …).

"Uniti si vince, anzi no", potrebbe essere lo slogan del centro – destra in questo momento. Proprio parafrasando il nome d'una chat ristretta ad alcuni componenti della stessa compagine politica, veniamo a sapere che il consigliere Lapi di Cor avrebbe intenzione di dimettersi perché stanco di un modo di fare che è all'opposto dei suoi ideali, da quanto riferiscono fonti ben informate: in effetti, nell'ultimo comunicato di Cor, il nome di Lapi non compare e questo sarebbe un indizio pesante in tal senso. A Lapi, in caso di dimissioni subentrerà una consigliera, Di Bari, supportata alle ultime elezioni da Gargiuolo. Un consigliere dell'opposizione a tal proposito si lascia andare ad una confidenza: "Dobbiamo cercare di convincere Lapi a non dimettersi perché in caso contrario daremmo la possibilità a Gargiuolo di mettere un piede nel consiglio comunale".

Uniti si vince, appunto, anzi no. Anche nei giorni scorsi s'è consumato uno strappo tra l'opposizione, che continua a non invitare Beppe Corrado alle riunioni (non vi diciamo perché, se no Corrado, sbagliando, ci dice di cambiare informatori, ma ormai credo che se mi seguite saprete bene il perché) e che ha anche preso le distanze da Antonio Loconte, reo di troppo protagonismo e poco incline al lavoro di squadra, secondo le accuse, vedi caso Tolomeo (una questione, quella del risarcimento da parte di Amiu che l'opposizione avrebbe voluto "cavalcare", ma che Antonio ha voluto riprendere individualmente in quanto era un caso trattato in precedenza da lui medesimo). Gli altri gli contestavano una sorta di "conflitto d'interessi" in quanto il caso,a livello giuridico, sarebbe stato seguito dallo studio legale cui egli stesso fa capo; Antonio s'è difeso dicendo di non essersi mai occupato del caso personalmente. Insomma con un pretesto si sarebbe formata una seconda chat con lo stesso nome "Uniti si vince", senza la presenza di Loconte. E con almeno quattro, cinque persone che hanno in mente di candidarsi a sindaco alle prossime elezioni, (faranno di nuovo le scellerate primarie?) il centro – destra può ben declamare il poema: "Uniti si vince". E come recitava un vecchio spot della Nastro Azzurro, una nota birra guarda caso: il centro – destra ti porta lontano, lontano… E nel frattempo entrambe, destra raffazzonata e sinistra anemica dopo 15 mesi di governo, aspettano immote le conseguenze degli interrogatori di Mr De Feudis …

Fiduciosi restiamo anche noi in trepida attesa.
  • Giovanni Ronco
  • Villa comunale
  • Nicola Lapi
  • centrodestra
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