Mazza e panella
Le ombre della politica: sogni sbandierati in faccia ai cittadini
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 1 maggio 2018
C'è un'amara costante nella politica tranese di questi anni. Annunciare e promettere la risoluzione di un problema, la realizzazione di un'opera pubblica, l'intervento in un contesto di emergenza e poi il vuoto, il nulla, la stasi. Sembra che i cittadini, o almeno gran parte di questi, siano ormai anestetizzati. E ciò è un male grave. Ditemi quante volte è stata promessa, negli ultimi venti, venticinque anni, l'eliminazione del passaggio a livello di via Corato, ora via Sant'Annibale. Ostacolo alla viabilità, all'economia cittadina di quel quartiere Stadio,- puntualmente turlupinato nelle ultime quattro, cinque campagne elettorali-, il passaggio a livello, fonte d'incidenti, traffico in tilt e caos, resta inespugnabile nella sua pesantezza e problematicità.
Ogni elemento che per i cittadini costituisca un disagio deve essere rimosso dalle amministrazioni con interventi decisi e veloci. Vedi la strettoia di via Pozzopiano: ancora nulla si è mosso ed un'altra estate è alle porte: altro giro ed altro disagio per cittadini e commercianti. Ora sono curioso di vedere quanto tempo ci metteranno a ristrutturare, anzi ci sarebbe proprio da ricostruire, piazza Gradenigo. Inserita all'ultimo, in corsa, nell'elenco delle opere pubbliche sulle quali intervenire, con forti pressioni del consigliere Cirillo- almeno una richiesta l'ha fatta, rispetto a chi vegeta letteralmente- sarà costretta a vivere lo stesso destino delle zone sopra citate? La porta del centro storico avrebbe bisogno di un restyling lungo da come è messa: pavimentazione completamente distrutta, radici ovunque, e al terzo anno di amministrazione Bottaro, quella piazza, tanto importante come biglietto da visita, viene immessa ora, solo ora nel famoso elenco.
E villa Telesio? Nonostante la momentanea riapertura, presenta varie criticità che svariati nostri concittadini e lettori hanno messo in evidenza con foto sui social. Non c'è bisogno nemmeno di essere un giurista, un giornalista od un consigliere per capire che l'operazione sbandierata come svolta per il verde in città o forse come preziosa mossa a metà di marketing politico, potrebbe rivelarsi un mezzo flop, come accaduto per villa Bini: prima pompa magna, poi zona degradata e senza servizi annessi.
Questo ci addolora: una politica fatta da individui che, in tanti casi, pensano solo al proprio ritorno personale: un po' di pubblicità nel quartiere, un posto di lavoro per il figlio o il nipote da chiedere a chi capita, anche a politici di destra, anche se si milita in una maggioranza di centro – sinistra, senza ritegno e credibilità. Un "franza o spagna purchè se magna" permanente e sempre più strisciante, sempre attivo. Ho vissuto nella destra, ma poi chiedo visibilità e voti alla sinistra; lavoro con la sinistra, ma poi l'imprenditore di destra può tornare sempre utile per un posto al sole a mio figlio o a mio nipote. Lancio un sasso contro la maggioranza, ma ritiro la mano non facendo seguire alcun atto concreto.
Faccio una conferenza stampa per ottenere un assessore che permetta un rilancio dell'attivismo politico e della democrazia e poi dico che è meglio non fare parcometri perché poi non arrivano multe. Un panorama variegato di piccineria, opportunismo e ricerca dell'interesse "particolare" che ha già da tempo rinsecchito ogni ambizione di possibili ampie vedute del sindaco che ha da tempo optato per la navigazione a vista.
Figuriamoci se, questo contesto politico, pensa veramente ai disagi dei cittadini che non arrivano a fine mese, non lavorano, vivono in quartieri ghetto, vedi sopra, o sono umiliati da piazze distrutte e zone degradate. "Figuurt", come diceva Marisa Laurito.
Ogni elemento che per i cittadini costituisca un disagio deve essere rimosso dalle amministrazioni con interventi decisi e veloci. Vedi la strettoia di via Pozzopiano: ancora nulla si è mosso ed un'altra estate è alle porte: altro giro ed altro disagio per cittadini e commercianti. Ora sono curioso di vedere quanto tempo ci metteranno a ristrutturare, anzi ci sarebbe proprio da ricostruire, piazza Gradenigo. Inserita all'ultimo, in corsa, nell'elenco delle opere pubbliche sulle quali intervenire, con forti pressioni del consigliere Cirillo- almeno una richiesta l'ha fatta, rispetto a chi vegeta letteralmente- sarà costretta a vivere lo stesso destino delle zone sopra citate? La porta del centro storico avrebbe bisogno di un restyling lungo da come è messa: pavimentazione completamente distrutta, radici ovunque, e al terzo anno di amministrazione Bottaro, quella piazza, tanto importante come biglietto da visita, viene immessa ora, solo ora nel famoso elenco.
E villa Telesio? Nonostante la momentanea riapertura, presenta varie criticità che svariati nostri concittadini e lettori hanno messo in evidenza con foto sui social. Non c'è bisogno nemmeno di essere un giurista, un giornalista od un consigliere per capire che l'operazione sbandierata come svolta per il verde in città o forse come preziosa mossa a metà di marketing politico, potrebbe rivelarsi un mezzo flop, come accaduto per villa Bini: prima pompa magna, poi zona degradata e senza servizi annessi.
Questo ci addolora: una politica fatta da individui che, in tanti casi, pensano solo al proprio ritorno personale: un po' di pubblicità nel quartiere, un posto di lavoro per il figlio o il nipote da chiedere a chi capita, anche a politici di destra, anche se si milita in una maggioranza di centro – sinistra, senza ritegno e credibilità. Un "franza o spagna purchè se magna" permanente e sempre più strisciante, sempre attivo. Ho vissuto nella destra, ma poi chiedo visibilità e voti alla sinistra; lavoro con la sinistra, ma poi l'imprenditore di destra può tornare sempre utile per un posto al sole a mio figlio o a mio nipote. Lancio un sasso contro la maggioranza, ma ritiro la mano non facendo seguire alcun atto concreto.
Faccio una conferenza stampa per ottenere un assessore che permetta un rilancio dell'attivismo politico e della democrazia e poi dico che è meglio non fare parcometri perché poi non arrivano multe. Un panorama variegato di piccineria, opportunismo e ricerca dell'interesse "particolare" che ha già da tempo rinsecchito ogni ambizione di possibili ampie vedute del sindaco che ha da tempo optato per la navigazione a vista.
Figuriamoci se, questo contesto politico, pensa veramente ai disagi dei cittadini che non arrivano a fine mese, non lavorano, vivono in quartieri ghetto, vedi sopra, o sono umiliati da piazze distrutte e zone degradate. "Figuurt", come diceva Marisa Laurito.