Mazza e panella
Lo sapevamo, lo sapevamo…
L'instancabile "morticino" che cammina, me lo voglio ricordare così
martedì 6 marzo 2018
6.51
Me lo voglio ricordare così, perciò ieri non ho voluto nemmeno guardare la conferenza stampa del morticino che camminava (ma continua a straparlare: "Mi dimetto, ma resto fino al nuovo governo" – ma perché mai? – c'è un numero per il morto che straparla?). Me lo voglio ricordare l'ultima volta che venne a Trani a presentare il suo libro. Col piccolo codazzo che fa a gara per stargli vicino, l'abbigliamento casual dei giorni di primavera, le signore mature alle soglie della menopausa che gli si aggrappano per un selfie col morto. Con le foto su FB e la voglia di rottamare ancora, comprese le pudenda degli italiani e dei tranesi. Me lo voglio ricordare prima di ieri sera, quando riunito con i suoi sussurra la fatidica frase che sancisce la sconfitta ed il distacco dal suo stesso partito: "Per segare me , hanno segato tutto il PD". E qualche ora dopo infatti, il vecchio Zanda, non l'ultimo dei peones, ha gridato nelle orecchie del morticino che straparla: "Basta strategie!". Tradotto in parigino: "Te n'ada scè!".
Ieri ha fatto in tempo a prendersela pure col l'inerme ed inoffensivo "Matta e sto" (il presidente al borotalco Mattarella), ricordando che la parabola discendente, l'agonia "è cominciata dall'ultimo referendum, per cui "Matta e sto" non permise di votare prima". Che dire: era il morticino che delirava. Con l'aggravante del famoso mancato impegno: "Se perdo vado a casa". Con una tale mole di strappi alla pazienza degli italiani e del suo stesso partito, non potevamo sapere che i 5 Stelle avrebbero vinto? Nell'ultimo passaggio di questa triste storia di un uomo qualunque è come se rivedessi la scena di don Pietro Savastano che urla nelle orecchie del figlio Genny: " O' sapev' ca' nun si' bun". E' come se il Paese, ed il suo stesso partito, glielo gridasse da un po', fino a l'altra sera.
Lo sapevamo, lo sapevamo che in Puglia finiva così: coi 5 Stelle trionfanti in tutti i collegi. L'improvvisazione ed il menefreghismo verso le esigenze del territorio di cdx e cdx non potevano che portare a questo. E' inutile che Mangiafuoco di Puglia cerca di smarcarsi ancora una volta giocando su più ruote ed offendo appoggi ai 5 Stelle. Vorrei ricordare che il Nostro sta operando per completare l'opera di distruzione della Sanità in Puglia, cominciata anni fa da Buio Fitto, giustamente tornato nel buio della Caverna politica nella quale si era infilato dopo aver fatto la guerra al lucidissimo Silvio, salvo poi riunirsi a lui nella fittizia coalizione (ognuno dice una cosa diversa dagli altri), ennesima presa per i fondelli per l'elettorato immemore.
Lo sappiamo, lo sappiamo che a Trani andrà a finire male per la classe dirigente dei partiti asfaltati: se non se ne vanno, dopo la barbina figura di ieri, la gente sta andando già in palestra perché per portare in trionfo Procacci o la Papagni ci vuole il fisico. Che credibilità ha una classe politica nella quale c'è gente che chiede al sindaco di cambiargli l'assessore perché non fa quello che dice lui, inserendo un altro assessore silurato poche settimane fa? Che credibilità ha una classe politica che pensa solo al tornaconto personale: nella destra la patetica corsa a tornare, senza avere né sostanza, né idee, né contenuti, né personalità di spicco, ma sperando solo nelle disgrazie dell'attuale governo (come avvenne per questa sinistra graziata dalle sventure giudiziarie e dalla perdita del controllo della situazione da parte di quel gruppo dirigente). Un governo attuale di csx che, a sua volta, ha credibilità zero quando ogni consigliere ricatta volendosi far nominare l'assessore in capo a lui, il revisore dei conti in capo a lui, il consigliere della municipalizzata in capo a lui, il figlio o il nipote alla STP, a momenti anche il guardiano dei servizi igienici del Comune in capo. Magari qualche monetina nel cestino si può arraffare. Che credibilità c'è a voler far cambiare ogni mese un assessore, in una girandola che in verità ha interessato, negli anni, anche le amministrazioni Avantario, Tarantini, Riserbato, fino ad oggi, in cui continuiamo ad assistere a girandole da giunta con staffette, veleni, colleghi di studio a la carte, e ricorrenti rose di nomi puntualmente impresentabili. Lo sapremo, lo sapremo come va a finire…
Ieri ha fatto in tempo a prendersela pure col l'inerme ed inoffensivo "Matta e sto" (il presidente al borotalco Mattarella), ricordando che la parabola discendente, l'agonia "è cominciata dall'ultimo referendum, per cui "Matta e sto" non permise di votare prima". Che dire: era il morticino che delirava. Con l'aggravante del famoso mancato impegno: "Se perdo vado a casa". Con una tale mole di strappi alla pazienza degli italiani e del suo stesso partito, non potevamo sapere che i 5 Stelle avrebbero vinto? Nell'ultimo passaggio di questa triste storia di un uomo qualunque è come se rivedessi la scena di don Pietro Savastano che urla nelle orecchie del figlio Genny: " O' sapev' ca' nun si' bun". E' come se il Paese, ed il suo stesso partito, glielo gridasse da un po', fino a l'altra sera.
Lo sapevamo, lo sapevamo che in Puglia finiva così: coi 5 Stelle trionfanti in tutti i collegi. L'improvvisazione ed il menefreghismo verso le esigenze del territorio di cdx e cdx non potevano che portare a questo. E' inutile che Mangiafuoco di Puglia cerca di smarcarsi ancora una volta giocando su più ruote ed offendo appoggi ai 5 Stelle. Vorrei ricordare che il Nostro sta operando per completare l'opera di distruzione della Sanità in Puglia, cominciata anni fa da Buio Fitto, giustamente tornato nel buio della Caverna politica nella quale si era infilato dopo aver fatto la guerra al lucidissimo Silvio, salvo poi riunirsi a lui nella fittizia coalizione (ognuno dice una cosa diversa dagli altri), ennesima presa per i fondelli per l'elettorato immemore.
Lo sappiamo, lo sappiamo che a Trani andrà a finire male per la classe dirigente dei partiti asfaltati: se non se ne vanno, dopo la barbina figura di ieri, la gente sta andando già in palestra perché per portare in trionfo Procacci o la Papagni ci vuole il fisico. Che credibilità ha una classe politica nella quale c'è gente che chiede al sindaco di cambiargli l'assessore perché non fa quello che dice lui, inserendo un altro assessore silurato poche settimane fa? Che credibilità ha una classe politica che pensa solo al tornaconto personale: nella destra la patetica corsa a tornare, senza avere né sostanza, né idee, né contenuti, né personalità di spicco, ma sperando solo nelle disgrazie dell'attuale governo (come avvenne per questa sinistra graziata dalle sventure giudiziarie e dalla perdita del controllo della situazione da parte di quel gruppo dirigente). Un governo attuale di csx che, a sua volta, ha credibilità zero quando ogni consigliere ricatta volendosi far nominare l'assessore in capo a lui, il revisore dei conti in capo a lui, il consigliere della municipalizzata in capo a lui, il figlio o il nipote alla STP, a momenti anche il guardiano dei servizi igienici del Comune in capo. Magari qualche monetina nel cestino si può arraffare. Che credibilità c'è a voler far cambiare ogni mese un assessore, in una girandola che in verità ha interessato, negli anni, anche le amministrazioni Avantario, Tarantini, Riserbato, fino ad oggi, in cui continuiamo ad assistere a girandole da giunta con staffette, veleni, colleghi di studio a la carte, e ricorrenti rose di nomi puntualmente impresentabili. Lo sapremo, lo sapremo come va a finire…