Mazza e panella
Non aprite quella porta (dell'ufficio ragioneria)
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 22 maggio 2018
L'aneddotica sull'Ufficio Ragioneria del Comune di Trani sta montando di mese in mese, di settimana in settimana. Solo circa tre mesi fa raccontammo di una giornata di ordinarie peripezie con consiglieri comunali che non riuscivano ad accedere e spolette tra presidente del consiglio, sindaco e segretario generale, con allerta carabinieri: un "tutti insieme appassionatamente" che ricordava i finali dei film con Lino Banfi e Pamela Prati (memorabile "L'amante al pepe, la moglie in bianco", girato a Trani) dove tutti i protagonisti si ritrovavano in un groviglio di scontri e incontri, paradossi ed equivoci.
Allora, a febbraio, il finale convulso a Palazzo di Città dell'episodio, si chiuse con le rassicurazioni del Dirigente dell'Ufficio, dott. Nigro, che scrisse alla consigliera (similgrillina per forza) Barresi (figurava anche lei nel cast del primo episodio e se non ricordo male c'era anche Pamela F.Zitoli "Pratoli") assicurando che, fatta salva la disponibilità dell'Ufficio a ricevere l'utenza, previa richiesta scritta al Segretario Generale, per gestire al meglio le richieste e contemperare il lavoro degli impiegati, si sarebbe giunti ad una regolamentazione all'accesso. Tre mesi dopo però ci risiamo. Stavolta la consigliera Merra - secondo quanto quest'ultima ha denunciato nell'ultimo consiglio comunale - e non sappiamo se abbia fatto richiesta scritta per prenotare l'incontro, denuncia in ogni modo un disagio che pensiamo si possa benissimo evitare. Perché non si può accedere con facilità e regolamentando, appunto, l'ingresso all'ufficio di ragioneria? In particolare da parte dei consiglieri, rappresentanti dei cittadini e simbolo della democrazia rappresentativa ? Cosa sta succedendo?
Fioccano le segnalazioni di consiglieri comunali o semplici impiegati che trovano una specie di cordone invisibile, ma mica tanto, tra avvisi posti sulla porta (ultima testimonianza) e impiegati in veste "Barzagli Chiellini", che in un modo o nell'altro, fanno da "baluardo" all'Ufficio, "scoraggiandone l'accesso", secondo quanto ci riferisce un altro consigliere comunale. Da quanto ci raccontano fonti di Palazzo, il sindaco, più volte allertato riguardo a quello che sta diventando un vero "caso", ha da par suo, in perfetto stile Amedeo Bottar' delle Pompe da Pompiere, gettato acqua sul fuoco, rassicurando i consiglieri che tutto si sarebbe sistemato. Al di là del Grande Rassicuratore, ci sentiamo a questo punto di tirare in ballo il nuovo assessore al Personale, Tommaso Laurora, uno di quei rappresentanti della Giunta Rimpastata, che ogni settimana "predica" sui social i grandi rinnovamenti, le grandi svolte dell'amministrazione. Ora ci chiediamo se qualcuno dei messi, all'entrata a Palazzo, ogni giorno, fornisca al nostro Tommaso un paio di occhiali ai raggi x, come quelli che si pubblicizzavano sui giornaletti dei barbieri una volta, che garantivano una visione attraverso le pareti, poiché certe cose le vede solo lui, oppure un paio di lenti in 3d che gli fanno vedere un film completamente diverso dalla vera realtà. Ma se qua non si riesce nemmeno a regolamentare un ingresso ad uno degli uffici pubblici più importanti del Comune, di che svolte andiamo parlando?
Almeno una volta l'assessore Lignola, ex delega al Personale, quando la moglie del sottoscritto visse un episodio spiacevole con un dipendente maleducato del Comune, si ricordò di scusarsi e fece girare una nota scritta in cui richiamava il personale a non andare sopra le righe, nei rapporti con le utenze. Qui Messer Tommaso Delle Svolte, invece di prodigarsi per la risoluzione del nodo ufficio ragioneria, non fa manco una nota scritta in cui ricordare al personale che deve favorire l'accoglienza dell'utenza, non scoraggiarla, impedirla o fomentare disagi. Come in quell'esilarante racconto di un impiegato, ormai nel libro della mitologia di Palazzo di Città, che, convocato proprio da un Dirigente, arrivato trafelato sul posto, si sentiva rispendere da una dipendente: "Che cosa vuoi? Il Dirigente è impegnato. Vattene." E quello, inizialmente arrivato in stile Marcello Fonte, protagonista del nuovo film di Garrone, "Dogman", riusciva a trasformarsi, grazie all'uscita insolente subita, in una "bestia", che prima di andarsene, sbattendo la porta urlava: "Ma che vuoi? Io sono stato convocato dal Dirigente, ma vaff…". Storie brutte, grottesche, peggio della versione hip hop di "Felicità" cantata dai bolsi Romina e Al Bano.
Ora, per chiudere, abbiamo letto che la consigliera Merra, se non varcherà quella porta domani, mercoledì, si preparerà a scrivere un'altra pagina della storia della politica tranese, a metà tra un remake di Banfi ed un thriller di Wes Craven. Evitiamo scene madri con finali di film pieni di comparse (si minaccia la chiamata dei carabinieri), cartelli in stile Autogrill "Io non posso entrare", un omaggio alla grande passione per i cani della consigliera o carneficina di quel poco che è rimasto delle istituzioni a Trani, favorendo il buon senso… A meno che nell'Ufficio Ragioneria di Trani, non abbiano portato per custodirlo, l'intero archivio di Giulio Andreotti.
Allora, a febbraio, il finale convulso a Palazzo di Città dell'episodio, si chiuse con le rassicurazioni del Dirigente dell'Ufficio, dott. Nigro, che scrisse alla consigliera (similgrillina per forza) Barresi (figurava anche lei nel cast del primo episodio e se non ricordo male c'era anche Pamela F.Zitoli "Pratoli") assicurando che, fatta salva la disponibilità dell'Ufficio a ricevere l'utenza, previa richiesta scritta al Segretario Generale, per gestire al meglio le richieste e contemperare il lavoro degli impiegati, si sarebbe giunti ad una regolamentazione all'accesso. Tre mesi dopo però ci risiamo. Stavolta la consigliera Merra - secondo quanto quest'ultima ha denunciato nell'ultimo consiglio comunale - e non sappiamo se abbia fatto richiesta scritta per prenotare l'incontro, denuncia in ogni modo un disagio che pensiamo si possa benissimo evitare. Perché non si può accedere con facilità e regolamentando, appunto, l'ingresso all'ufficio di ragioneria? In particolare da parte dei consiglieri, rappresentanti dei cittadini e simbolo della democrazia rappresentativa ? Cosa sta succedendo?
Fioccano le segnalazioni di consiglieri comunali o semplici impiegati che trovano una specie di cordone invisibile, ma mica tanto, tra avvisi posti sulla porta (ultima testimonianza) e impiegati in veste "Barzagli Chiellini", che in un modo o nell'altro, fanno da "baluardo" all'Ufficio, "scoraggiandone l'accesso", secondo quanto ci riferisce un altro consigliere comunale. Da quanto ci raccontano fonti di Palazzo, il sindaco, più volte allertato riguardo a quello che sta diventando un vero "caso", ha da par suo, in perfetto stile Amedeo Bottar' delle Pompe da Pompiere, gettato acqua sul fuoco, rassicurando i consiglieri che tutto si sarebbe sistemato. Al di là del Grande Rassicuratore, ci sentiamo a questo punto di tirare in ballo il nuovo assessore al Personale, Tommaso Laurora, uno di quei rappresentanti della Giunta Rimpastata, che ogni settimana "predica" sui social i grandi rinnovamenti, le grandi svolte dell'amministrazione. Ora ci chiediamo se qualcuno dei messi, all'entrata a Palazzo, ogni giorno, fornisca al nostro Tommaso un paio di occhiali ai raggi x, come quelli che si pubblicizzavano sui giornaletti dei barbieri una volta, che garantivano una visione attraverso le pareti, poiché certe cose le vede solo lui, oppure un paio di lenti in 3d che gli fanno vedere un film completamente diverso dalla vera realtà. Ma se qua non si riesce nemmeno a regolamentare un ingresso ad uno degli uffici pubblici più importanti del Comune, di che svolte andiamo parlando?
Almeno una volta l'assessore Lignola, ex delega al Personale, quando la moglie del sottoscritto visse un episodio spiacevole con un dipendente maleducato del Comune, si ricordò di scusarsi e fece girare una nota scritta in cui richiamava il personale a non andare sopra le righe, nei rapporti con le utenze. Qui Messer Tommaso Delle Svolte, invece di prodigarsi per la risoluzione del nodo ufficio ragioneria, non fa manco una nota scritta in cui ricordare al personale che deve favorire l'accoglienza dell'utenza, non scoraggiarla, impedirla o fomentare disagi. Come in quell'esilarante racconto di un impiegato, ormai nel libro della mitologia di Palazzo di Città, che, convocato proprio da un Dirigente, arrivato trafelato sul posto, si sentiva rispendere da una dipendente: "Che cosa vuoi? Il Dirigente è impegnato. Vattene." E quello, inizialmente arrivato in stile Marcello Fonte, protagonista del nuovo film di Garrone, "Dogman", riusciva a trasformarsi, grazie all'uscita insolente subita, in una "bestia", che prima di andarsene, sbattendo la porta urlava: "Ma che vuoi? Io sono stato convocato dal Dirigente, ma vaff…". Storie brutte, grottesche, peggio della versione hip hop di "Felicità" cantata dai bolsi Romina e Al Bano.
Ora, per chiudere, abbiamo letto che la consigliera Merra, se non varcherà quella porta domani, mercoledì, si preparerà a scrivere un'altra pagina della storia della politica tranese, a metà tra un remake di Banfi ed un thriller di Wes Craven. Evitiamo scene madri con finali di film pieni di comparse (si minaccia la chiamata dei carabinieri), cartelli in stile Autogrill "Io non posso entrare", un omaggio alla grande passione per i cani della consigliera o carneficina di quel poco che è rimasto delle istituzioni a Trani, favorendo il buon senso… A meno che nell'Ufficio Ragioneria di Trani, non abbiano portato per custodirlo, l'intero archivio di Giulio Andreotti.