Mazza e panella
PORCATAPP
E il rimpastino della Giunta slitterebbe ad ottobre
martedì 20 giugno 2017
La app che parte solo nella conferenza stampa tenuta dall'ad di Amet Danisi, con alle spalle lo sparuto e smunto Mazzilli, presidente da svolta storica per l'azienda ed i "Gemelli diversi" , ma che non parte in modo effettivo, come denunciato pubblicamente sia da Antonio Loconte che dalla consigliera Anna Maria Barresi, è una cosa che non si può vedere, né raccontare, in quanto si andrebbe incontro alla pubblica derisione, visto che ci legge tanta gente anche fuori dalle mura tranesi. Ma il nostro dovere è quello di raccontare e qualcuno deve pur fare questo lavoro. Increduli dinanzi alla denuncia fatta prima da Loconte, poi da Barresi, (sul cittadino che paga il parcheggio tramite la app – ancora non attiva in verità- e poi si becca la multa, perché senza grattino) abbiamo fatto una nostra piccola indagine e da fonti certe abbiamo appreso che effettivamente gli operatori che avrebbero dovuto controllare il pagamento del parcheggio, non sarebbero stati ancora muniti della "carta sim" specifica per assolvere al controllo stesso. Inoltre pare che il corso di formazione per il personale addetto alle app, sia stato già pagato ma non ancora svolto effettivamente. Si parlò infine di un'operazione a "costo zero" ma, sempre da fonti di Palazzo, abbiamo saputo che ci sarebbe invece una spesa complessiva di circa 30000 euro.
L'utente che ha pagato con l'app ancora inservibile e che si è visto infliggere la multa, sarebbe il simbolo di una dimensione pirandelliana o kafkiana a cui questa amministrazione sta condannando i suoi stessi cittadini. Il cittadino c'è ma non si vede. Come la app. Ora l'utente ingiustamente multato dovrà fare ricorso per pretendere l'annullamento della multa, quindi sopportare la perdita di tempo e soldi (rivolgersi ad un avvocato, spedire la lettera) per la qual cosa poi si rifarà sul Comune stesso, quindi su di noi? Come lo chiamate voi tutto ciò? Al paese mio si chiamerebbe danno erariale. Il cittadino che paga, illuso dai proclami mediatici e che poi si vede infliggere la multa è l'emblema di un governo che opera in modo cieco, in modo indifferente rispetto alla vita del cittadino ingiustamente vessato, in tal caso, quindi anche in una posizione di soggetto danneggiato da un'amministrazione che va contro natura (uno dei "comandamenti" legislativi è proprio quello di non vessare il cittadino). Stavolta devo dare ragione ad un osservatore ed un addetto ai lavori della Cosa Pubblica coi quali, commentando i miei ultimi pezzi si discuteva. Uno diceva: "Caro Giovanni, ben venga la tua vena satirica, ma dinanzi alla gravità degli errori di questa amministrazione, penso che il tono adatto sia quello tragico e non quello ironico". Anche l'addetto ai lavori, uomo delle istituzioni, burocrate e persona non di parte, ma molto attento all'evolversi della realtà tranese, ha sentenziato: "Con questa condotta Amedeo Bottaro si sta autocondannando al futuro oblio, "bruciando" anche per se stesso, ogni possibilità di carriera politica futura."
Il bello è che invece di fare mea culpa e di chiedere scusa ai cittadini, c'è chi, come il presidente AMET Mazzilli, si sfoga su Fb con un post, poi modificato (ma abbiamo conservato l'originale) dicendo che qualcuno "farebbe bene a chiudere la bocca" invece di abbandonarsi a pretestuose polemiche. Ci saremmo aspettati le scuse di Danisi, in verità, dal momento che è lui ad aver firmato il contratto e ad aver condotto la conferenza stampa. Quello che non capiamo è perché si sia partiti col servizio se si sapeva che le "SIM" ancora non c'erano e perchè prima che andasse in scena la conferenza stampa di cui sopra, Mazzilli o qualcun altro, anche un usciere magari o qualche operatore, non ha ricordato a Danisi che le Sim non c'erano.
Rimpastino rinviato? Stando ad attendibili voci di Palazzo, il rimpastino sarebbe stato rinviato ad ottobre, dopo che lo si attendeva all'indomani dell'approvazione del Consuntivo. In verità, secondo noi, ora ci sarebbe un ultimo scoglio da superare: le variazioni di bilancio, approvate le quali, non ci sarebbero più rischi di ricatto (e quindi di caduta) nella maggioranza di Bottaro. Il sindaco vuole continuare a tenere il coltello dalla parte del manico. Se facesse subito il rimpastino, la scadenza del 31 luglio, con possibile proroga a settembre, potrebbe diventare occasione di nuovi ricatti. L'attesa del rimpasto, con continuo rinvio sta ricordando quel figlio che chiede il gelato al padre, ma questo, con una scusa qualsiasi, ne rinvia continuamente l'acquisto: "Aspè che devo fare benzina; aspè che devo passare dalla nonna; aspè che devo andare in banca". Nel frattempo il bambino s'è addormentato. E quella forse è la speranza di Bottaro. Aspettare che i bimbi si addormentino. Ma già qualche "bimbo", poco propenso a fare la ninna, si sarebbe confidato: "Ma cus' cred' ca' c' pot' pighhiè semb p' cul?'". Nel frattempo andrà via il dirigente Pedone, proprio a settembre (Spina avrebbe fatto sapere che non concederà altre proroghe per la sua permanenza a Trani). Dopo che gli ha "sistemato" i numeri del bilancio, Pedone si congederà da Bottaro, che a sua volta avrà un'altra casella da riempire.Qunidi, fino ad allora, ci vogliono "blindature". E la città langue: senza assessore al Turismo o con assessori che in verità è come se non ci fossero. Alcuni profili, tra gli attuali, camminano sul crinale tra l'inesistenza istituzionale e la dimensione imbarazzante. Noi cittadini ci sentiamo imbarazzati per loro. Loro naturalmente no. Un motivo di più per muoversi con le sostituzioni. Invece l'orlandian- andreottiano Bottaro, continua a filare la tela del rinvio. Pericolosa per lui e per tutti i suoi colleghi (più stanno più il consenso cala).
Nonostante le rassicurazioni del sindaco alla sua maggioranza di "voltare pagina", all'indomani delle Primarie e dopo aver promesso di coinvolgere tutti in modo totale nelle sue scelte e nei suoi "movimenti politici, sembra che la musica non sia affatto cambiata. Un componente di spicco del PD si sfoga: "Guarda che Bottaro continua a fare i cazzi suoi: giorni fa ha tenuto un incontro con quelli della Vigor Trani e nessuno di noi è stato invitato. Si è portato dietro il solo Diego Di Tondo". A proposito, il nomignolo "Gemelli Diversi" stavolta non è del sottoscritto, ma – da quanto ci confida un componente della stessa maggioranza- , riferito ai consiglieri Di Tondo e Lovecchio, è stato inventato all'interno della stessa coalizione. Ora vogliono pure rubarmi il mestiere … Un altro ci dice: "Bottaro vuole confermare Danisi e Guadagnuolo contro la nostra volontà". A maggior ragione dopo la storia delle app di certo non avranno cambiato idea. Comunque, concludendo, il rinvio del rimpasto potrebbe significare "bocca asciutta" per quei consiglieri che speravano in un cambio del loro assessore di riferimento (ora ci sono pure le sostituzioni in corsa? Si vede che non era destino che fosse la giunta dei competenti, ma quella degli sfamati); e bocca ancora asciutta per quei consiglieri che aspettavano un riconoscimento, uno purchè sia. L'ultima volta che un sindaco tenne per tanto tempo in campana i suoi consiglieri prima di fare un rimpasto, con appostamenti degli stessi consiglieri pure dopo la festa della Croce di Colonna, (roba che quelli di oggi che fanno appostamenti dietro la porta sono dei Lord politici), non finì benissimo: uno rimase, per fortuna, solo tre mesi; gli altri, per motivi che ben sapete, durarono sei mesi. Quindi si muova sindaco, sto' gelato glielo faccia leccare d'estate, con la calura che c'è, prima che si sciolga al caldo degli errori politici in aumento. E se chiudiamo con Gargiuolo che riferendosi a consiglieri di maggioranza, due in particolare, che in settimana sono usciti sulla stampa, ha detto espressamente: "Hanno sempre fame, non sono mai sazi", il quadro è completo. Insomma questo governo va messo a dieta … Prima che la città muoia d'inedia.
L'utente che ha pagato con l'app ancora inservibile e che si è visto infliggere la multa, sarebbe il simbolo di una dimensione pirandelliana o kafkiana a cui questa amministrazione sta condannando i suoi stessi cittadini. Il cittadino c'è ma non si vede. Come la app. Ora l'utente ingiustamente multato dovrà fare ricorso per pretendere l'annullamento della multa, quindi sopportare la perdita di tempo e soldi (rivolgersi ad un avvocato, spedire la lettera) per la qual cosa poi si rifarà sul Comune stesso, quindi su di noi? Come lo chiamate voi tutto ciò? Al paese mio si chiamerebbe danno erariale. Il cittadino che paga, illuso dai proclami mediatici e che poi si vede infliggere la multa è l'emblema di un governo che opera in modo cieco, in modo indifferente rispetto alla vita del cittadino ingiustamente vessato, in tal caso, quindi anche in una posizione di soggetto danneggiato da un'amministrazione che va contro natura (uno dei "comandamenti" legislativi è proprio quello di non vessare il cittadino). Stavolta devo dare ragione ad un osservatore ed un addetto ai lavori della Cosa Pubblica coi quali, commentando i miei ultimi pezzi si discuteva. Uno diceva: "Caro Giovanni, ben venga la tua vena satirica, ma dinanzi alla gravità degli errori di questa amministrazione, penso che il tono adatto sia quello tragico e non quello ironico". Anche l'addetto ai lavori, uomo delle istituzioni, burocrate e persona non di parte, ma molto attento all'evolversi della realtà tranese, ha sentenziato: "Con questa condotta Amedeo Bottaro si sta autocondannando al futuro oblio, "bruciando" anche per se stesso, ogni possibilità di carriera politica futura."
Il bello è che invece di fare mea culpa e di chiedere scusa ai cittadini, c'è chi, come il presidente AMET Mazzilli, si sfoga su Fb con un post, poi modificato (ma abbiamo conservato l'originale) dicendo che qualcuno "farebbe bene a chiudere la bocca" invece di abbandonarsi a pretestuose polemiche. Ci saremmo aspettati le scuse di Danisi, in verità, dal momento che è lui ad aver firmato il contratto e ad aver condotto la conferenza stampa. Quello che non capiamo è perché si sia partiti col servizio se si sapeva che le "SIM" ancora non c'erano e perchè prima che andasse in scena la conferenza stampa di cui sopra, Mazzilli o qualcun altro, anche un usciere magari o qualche operatore, non ha ricordato a Danisi che le Sim non c'erano.
Rimpastino rinviato? Stando ad attendibili voci di Palazzo, il rimpastino sarebbe stato rinviato ad ottobre, dopo che lo si attendeva all'indomani dell'approvazione del Consuntivo. In verità, secondo noi, ora ci sarebbe un ultimo scoglio da superare: le variazioni di bilancio, approvate le quali, non ci sarebbero più rischi di ricatto (e quindi di caduta) nella maggioranza di Bottaro. Il sindaco vuole continuare a tenere il coltello dalla parte del manico. Se facesse subito il rimpastino, la scadenza del 31 luglio, con possibile proroga a settembre, potrebbe diventare occasione di nuovi ricatti. L'attesa del rimpasto, con continuo rinvio sta ricordando quel figlio che chiede il gelato al padre, ma questo, con una scusa qualsiasi, ne rinvia continuamente l'acquisto: "Aspè che devo fare benzina; aspè che devo passare dalla nonna; aspè che devo andare in banca". Nel frattempo il bambino s'è addormentato. E quella forse è la speranza di Bottaro. Aspettare che i bimbi si addormentino. Ma già qualche "bimbo", poco propenso a fare la ninna, si sarebbe confidato: "Ma cus' cred' ca' c' pot' pighhiè semb p' cul?'". Nel frattempo andrà via il dirigente Pedone, proprio a settembre (Spina avrebbe fatto sapere che non concederà altre proroghe per la sua permanenza a Trani). Dopo che gli ha "sistemato" i numeri del bilancio, Pedone si congederà da Bottaro, che a sua volta avrà un'altra casella da riempire.Qunidi, fino ad allora, ci vogliono "blindature". E la città langue: senza assessore al Turismo o con assessori che in verità è come se non ci fossero. Alcuni profili, tra gli attuali, camminano sul crinale tra l'inesistenza istituzionale e la dimensione imbarazzante. Noi cittadini ci sentiamo imbarazzati per loro. Loro naturalmente no. Un motivo di più per muoversi con le sostituzioni. Invece l'orlandian- andreottiano Bottaro, continua a filare la tela del rinvio. Pericolosa per lui e per tutti i suoi colleghi (più stanno più il consenso cala).
Nonostante le rassicurazioni del sindaco alla sua maggioranza di "voltare pagina", all'indomani delle Primarie e dopo aver promesso di coinvolgere tutti in modo totale nelle sue scelte e nei suoi "movimenti politici, sembra che la musica non sia affatto cambiata. Un componente di spicco del PD si sfoga: "Guarda che Bottaro continua a fare i cazzi suoi: giorni fa ha tenuto un incontro con quelli della Vigor Trani e nessuno di noi è stato invitato. Si è portato dietro il solo Diego Di Tondo". A proposito, il nomignolo "Gemelli Diversi" stavolta non è del sottoscritto, ma – da quanto ci confida un componente della stessa maggioranza- , riferito ai consiglieri Di Tondo e Lovecchio, è stato inventato all'interno della stessa coalizione. Ora vogliono pure rubarmi il mestiere … Un altro ci dice: "Bottaro vuole confermare Danisi e Guadagnuolo contro la nostra volontà". A maggior ragione dopo la storia delle app di certo non avranno cambiato idea. Comunque, concludendo, il rinvio del rimpasto potrebbe significare "bocca asciutta" per quei consiglieri che speravano in un cambio del loro assessore di riferimento (ora ci sono pure le sostituzioni in corsa? Si vede che non era destino che fosse la giunta dei competenti, ma quella degli sfamati); e bocca ancora asciutta per quei consiglieri che aspettavano un riconoscimento, uno purchè sia. L'ultima volta che un sindaco tenne per tanto tempo in campana i suoi consiglieri prima di fare un rimpasto, con appostamenti degli stessi consiglieri pure dopo la festa della Croce di Colonna, (roba che quelli di oggi che fanno appostamenti dietro la porta sono dei Lord politici), non finì benissimo: uno rimase, per fortuna, solo tre mesi; gli altri, per motivi che ben sapete, durarono sei mesi. Quindi si muova sindaco, sto' gelato glielo faccia leccare d'estate, con la calura che c'è, prima che si sciolga al caldo degli errori politici in aumento. E se chiudiamo con Gargiuolo che riferendosi a consiglieri di maggioranza, due in particolare, che in settimana sono usciti sulla stampa, ha detto espressamente: "Hanno sempre fame, non sono mai sazi", il quadro è completo. Insomma questo governo va messo a dieta … Prima che la città muoia d'inedia.