Mazza e panella
Porto di Trani, ma quando ci decideremo a ripulirlo?
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 27 marzo 2018
6.55
Da bambino ero solito recarmi per passeggiate anche mattutine al Porto e, non ci crederete, nei giorni in cui la marea era bassa e le correnti a favore, era ancora possibile sentire il profumo del mare. L'unico odore "extra", che ancora oggi non è cambiato, era quello, inconfondibile, delle reti bagnate, lasciate ad asciugare dai pescatori. Con il mio inseparabile nonno, già citato in altre occasioni, eravamo soliti assistere insieme all'arrivo della famosa nave detta "Draga"; non ricordo come facesse, ma sapeva già in anticipo, mio nonno, il giorno in cui sarebbe arrivata. E quando cominciava a ripulire, leggasi ripulire, periodicamente, il nostro Porto, io e lui eravamo lì a goderci lo "spettacolo", come fosse un'attrazione (si era contenti con poco, allora).
Sembravamo due cittadini di Rimini, nel film di Fellini, "Amarcord", nella famosa scena in cui aspettavano l'arrivo del transatlantico, che passava davanti agli astanti a bocca aperta. La Draga era una presenza fissa, ogni anno, nel Porto di Trani. Ogni anno arrivava con tutta la sua "magnificenza" meccanica e si metteva al lavoro, con tutto il corredo di rumori quasi frastornanti, che era possibile sentire anche a distanza. Ma ne valeva la pena: stava ripulendo il nostro Porto, che si rifaceva il look in vista della bella stagione e del primo grande appuntamento legato alla tradizione religiosa: l'accoglienza del Crocifisso di Colonna.
Perché oggi siamo condannati ad un Porto maleodorante? Ogni volta che ci si avvicina, l'olezzo di fogna è sempre più terribile. Passi il cattivo odore della nafta delle barche, ma in questi anni, man mano che il tempo è passato, il cattivo odore, specie quello di origine fognaria, è sempre aumentato. Il fondale sporco e non dragato è fonte d'inquinamento e di tutti gli altri cattivi odori. Non doveva essere il Porto uno dei luoghi-culto di Trani? La sua mancata pulizia costituisce anche un cattivo biglietto da visita per tutti i locali che gli fanno da corona, per i turisti, seppur "mordi e fuggi", che arrivano il loco. Mordi, annusa schifato e fuggi, dovremmo dire oggi. Il provvedimento dell'area pedonale non è stato sufficiente. Bisognava pensare al resto, ossia alla sostanza, al centro del luogo: lo specchio d'acqua, che in altre città, è tenuto benissimo. Sono stato mesi fa ad Otranto e la situazione sembrava a dir poco idilliaca.
Come è possibile che si stia facendo di tutto perché anche il Porto, da essere una carta vincente della Trani turistica, rischi invece di rappresentare un'altra piccola, ma significativa, "emergenza" ambientale, oltre che d'immagine per la nostra Città? Ricordiamo l'ultima conferenza in pompa magna, presso il Polo museale, in cui si parlava di rifacimento, rilancio e dragaggio compreso del Porto. Al momento è l'ennesima "annunciazione" a cui è seguito un altro lungo periodo di silenzio. E di puzza.
Sembravamo due cittadini di Rimini, nel film di Fellini, "Amarcord", nella famosa scena in cui aspettavano l'arrivo del transatlantico, che passava davanti agli astanti a bocca aperta. La Draga era una presenza fissa, ogni anno, nel Porto di Trani. Ogni anno arrivava con tutta la sua "magnificenza" meccanica e si metteva al lavoro, con tutto il corredo di rumori quasi frastornanti, che era possibile sentire anche a distanza. Ma ne valeva la pena: stava ripulendo il nostro Porto, che si rifaceva il look in vista della bella stagione e del primo grande appuntamento legato alla tradizione religiosa: l'accoglienza del Crocifisso di Colonna.
Perché oggi siamo condannati ad un Porto maleodorante? Ogni volta che ci si avvicina, l'olezzo di fogna è sempre più terribile. Passi il cattivo odore della nafta delle barche, ma in questi anni, man mano che il tempo è passato, il cattivo odore, specie quello di origine fognaria, è sempre aumentato. Il fondale sporco e non dragato è fonte d'inquinamento e di tutti gli altri cattivi odori. Non doveva essere il Porto uno dei luoghi-culto di Trani? La sua mancata pulizia costituisce anche un cattivo biglietto da visita per tutti i locali che gli fanno da corona, per i turisti, seppur "mordi e fuggi", che arrivano il loco. Mordi, annusa schifato e fuggi, dovremmo dire oggi. Il provvedimento dell'area pedonale non è stato sufficiente. Bisognava pensare al resto, ossia alla sostanza, al centro del luogo: lo specchio d'acqua, che in altre città, è tenuto benissimo. Sono stato mesi fa ad Otranto e la situazione sembrava a dir poco idilliaca.
Come è possibile che si stia facendo di tutto perché anche il Porto, da essere una carta vincente della Trani turistica, rischi invece di rappresentare un'altra piccola, ma significativa, "emergenza" ambientale, oltre che d'immagine per la nostra Città? Ricordiamo l'ultima conferenza in pompa magna, presso il Polo museale, in cui si parlava di rifacimento, rilancio e dragaggio compreso del Porto. Al momento è l'ennesima "annunciazione" a cui è seguito un altro lungo periodo di silenzio. E di puzza.