Mazza e panella
Quei difensori dannosi a Bottaro
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 18 febbraio 2020
6.30
Ora che finalmente e' stato ufficializzato il nome del candidato del centro destra, dal sottoscritto anticipatovi con quasi due settimane d'anticipo, ora non resta che conoscere l'ultimo candidato.
Da insistenti voci veniamo a sapere che dovrebbe trattarsi di Mariagrazia Cinquepalmi, anche se non e' ancora chiaro a quali schieramenti fara' capo di preciso: se al suo originario Movimento, Trani a Capo od ancche ai 5 Stelle.
Nel frattempo emerge subito una sensazione netta: la partita per la corsa a sindaco appare riaperta. Il nome di Filiberto Palumbo che unisce spessore, qualita' e credibilita', spariglia le carte che sembravano gia' " distribuite " sul tavolo tranese.
Al di la' dei vizi e delle virtu' delle singole coalizioni, la partita sembrerebbe non piu' scontata come qualche settimana fa. Dico questo perche' lo spessore delle singole personalita' dei singoli candidati e' un dato di fatto. Ma cio' che vediamo dal nostro osservatorio e' una preoccupante coesistenza, nelle coalizioni, di personalita' brillanti, ma anche di soggetti inquietanti, inaffidabili, poco credibili. E fa piu' preoccupare, questa permanenza o ingresso di profili deboli, soprattutto nella squadra di Bottaro, che, forte di un'esperienza pregressa, avrebbe dovuto gia' sviluppare gli anticorpi e le capacita' di scrematura, dei soggetti poco credibili.
Un esempio: l'attacco a Palumbo per non essere nato a Trani ed avere parte delle sue occupazioni a Bari, residenza compresa (in verita' la sua famiglia e' tranese e lui ha uno studio legale a Trani) appare come un segno di debolezza. Non crediamo che a Bottaro faccia bene trovarsi una contestuale difesa su di un argomento oggi tanto debole.
Il tentativo di sprovincializzare la nostra politica (anche un nostro obiettivo) ed aver gia' accettato proprio da Bottaro, la scelta di dirigenti forestieri in posti chiave (Amet, Amiu e altri), rende debole l'assunto utilizzato contro Palumbo. Crediamo che Bottaro possa e voglia utilizzare argomenti molto piu' attendibili per lui e che eventualmente toccano il confronto con la sua esperienza di governo pregressa, piuttosto che la scialba litania, ormai banalizzata dalle sue stesse scelte, sulla "tranesita' ".
La politica assomiglia, in certi momenti, al calcio. Quando tutto sembra scontato a favore di una squadra, ecco l'improvviso capovolgimento, un contropiede improvviso. Se poi ci si mette qualche improvvido e poco esperto gregario, con l'aggravvante della difesa sopra le righe dettata dalla voglia di farsi apprezzare dal capo, la frittata potrebbe assumere connotati piu' catastrofici.
Da insistenti voci veniamo a sapere che dovrebbe trattarsi di Mariagrazia Cinquepalmi, anche se non e' ancora chiaro a quali schieramenti fara' capo di preciso: se al suo originario Movimento, Trani a Capo od ancche ai 5 Stelle.
Nel frattempo emerge subito una sensazione netta: la partita per la corsa a sindaco appare riaperta. Il nome di Filiberto Palumbo che unisce spessore, qualita' e credibilita', spariglia le carte che sembravano gia' " distribuite " sul tavolo tranese.
Al di la' dei vizi e delle virtu' delle singole coalizioni, la partita sembrerebbe non piu' scontata come qualche settimana fa. Dico questo perche' lo spessore delle singole personalita' dei singoli candidati e' un dato di fatto. Ma cio' che vediamo dal nostro osservatorio e' una preoccupante coesistenza, nelle coalizioni, di personalita' brillanti, ma anche di soggetti inquietanti, inaffidabili, poco credibili. E fa piu' preoccupare, questa permanenza o ingresso di profili deboli, soprattutto nella squadra di Bottaro, che, forte di un'esperienza pregressa, avrebbe dovuto gia' sviluppare gli anticorpi e le capacita' di scrematura, dei soggetti poco credibili.
Un esempio: l'attacco a Palumbo per non essere nato a Trani ed avere parte delle sue occupazioni a Bari, residenza compresa (in verita' la sua famiglia e' tranese e lui ha uno studio legale a Trani) appare come un segno di debolezza. Non crediamo che a Bottaro faccia bene trovarsi una contestuale difesa su di un argomento oggi tanto debole.
Il tentativo di sprovincializzare la nostra politica (anche un nostro obiettivo) ed aver gia' accettato proprio da Bottaro, la scelta di dirigenti forestieri in posti chiave (Amet, Amiu e altri), rende debole l'assunto utilizzato contro Palumbo. Crediamo che Bottaro possa e voglia utilizzare argomenti molto piu' attendibili per lui e che eventualmente toccano il confronto con la sua esperienza di governo pregressa, piuttosto che la scialba litania, ormai banalizzata dalle sue stesse scelte, sulla "tranesita' ".
La politica assomiglia, in certi momenti, al calcio. Quando tutto sembra scontato a favore di una squadra, ecco l'improvviso capovolgimento, un contropiede improvviso. Se poi ci si mette qualche improvvido e poco esperto gregario, con l'aggravvante della difesa sopra le righe dettata dalla voglia di farsi apprezzare dal capo, la frittata potrebbe assumere connotati piu' catastrofici.