Mazza e panella
“SadoAmedeo” prende il frustino?
Mazza e panella, #23 di Giovanni Ronco
martedì 7 febbraio 2017
L'ultima seduta di consiglio comunale ha lasciato strascichi non da poco nella maggioranza. Tra le anomalie da evidenziare, un consigliere della stessa compagine di governo che ha votato con l'opposizione, al momento del voto sulla sospensiva del provvedimento sulla rottamazione delle cartelle: si tratta del Verde Franco Laurora, che avuto un rigurgito da oppositore e si è dimenticato che in giunta a nome anche suo, ossia dei Verdi, ci sarebbe tanto di assessore (quindi votare con l'opposizione, sarebbe, come ha notato qualche suo collega di maggioranza, sarebbe sintomo di poco bon ton istituzionale verso gli altri componenti – capirai, dopo quello che abbiamo già visto … il bon ton da alcuni è stato utilizzato come la Scottex 10 piani di morbidezza, per cui non mi sento, sinceramente di buttare la croce sul brav'uomo più di tanto-).
Avevamo già sottolineato l'effetto gregge senza pastore (o funicolare senza corrente, parafrasando Miseria e Nobiltà) che si era verificato: chi con l'opposizione, come nel caso raccontato sopra, chi astenuto, chi contrario. Il prodotto, al di là del ritiro e dell'immagine d'inesperienza e disorganizzazione, è una forma di pecorino indigesto sullo stomaco di Bottaro e di Ferrante (che aveva dato l'input al provvedimento in questione, convocando pure con urgenza: e "munu mal" che era urgente, se no che avrebbero fatto? Un torneo di scopone al posto del bailamme ammirato?).
Da voci di Palazzo abbiamo saputo che i rapporti con i due da parte della maggioranza sarebbero ai minimi storici: il primo per il modus operandi nei confronti di gran parte della coalizione, di cui già si sa; il secondo perché, secondo più d'un consigliere scontento e riottoso "starebbe lì per volere dello stesso Bottaro" (da quanto sappiamo Bottaro avrebbe voluto volentieri Avantario come PdC, ma poi, dopo il ritiro di quest'ultimo per esigenze di partito ed ordini dall'alto, dovette farsi piacere Ferrante, con votazione poi favorevole a quest'ultimo e trombante per l'altro competitor di allora, Tommaso Laurora, poi fregato dai doppiogiochisti di turno che gli promisero il voto e poi baciarono Esternalizio F, suo ex amico – .Tiè! Tommà!) quindi sempre da ascrivere sul conto del primo cittadino, secondo loro.
Ora il malcontento non sarebbe fine a se stesso, come è avvenuto da diversi mesi a questa parte, ma potrebbe prendere corpo in una "revisione carbonara", cioè sotterranea, non visibile, da parte degli scontenti, sempre più numerosi, che hanno già organizzato qualche riunione informale e alquanto clandestina, per capire come procedere. Oltre al modo di operare privo di condivisione, più d'un esponente politico del centro – sinistra rimprovererebbe a Bottaro e Ferrante la dipendenza dagli ambienti baresi, senza che questa subalternità, pure accettata, porti un minimo frutto, un risultato politico anche esiguo, da consegnare in dote alla Città. Invece l'azione politica vegeta e boccheggia.
Si guarda in prospettiva già da ora, insomma. E la voce d'un possibile avvicendamento alla presidenza della STP a settembre, tra l'attuale Graguiolo e l'altro tranese Giovanni Assi, noto e stimato professionista, potrebbe essere funzionale a questo "progetto" che va prendendo corpo nella testa di più d'un consigliere, alcuno dei quali già in ottimi rapporti con Gargiuolo, tra l'altro, per i famosi contratti a termine – consulenza per cocchi di mamme consigliere e altri parenti, sempre di consiglieri.
Assi fu già sponsorizzato nei mesi scorsi come possibile assessore, su segnalazione di Tommaso Laurora. Poi non se ne fece più nulla. Gargiuolo, pure lui ultimamente, non ha disdegnato vari post in cui "critica" l'immobilismo delle istituzioni nei confronti del mondo del lavoro e dell'imprenditoria. Un chiaro segnale da "maschio alfa" a tutto quello che potrebbe essere un potenziale e forte bacino elettorale (imprenditori, commercianti, professionisti). Insomma, tirando le somme e ipotizzando uno scenario, senza che ci accusino di fare "fantapolitica", se il "grumo" di consiglieri scontenti fosse capace di far "cadere" il duo Bottaro – Ferrante, alle prossime elezioni potrebbe probabilmente sostenere proprio Garguiolo, a quel punto contento di cedere il testimone ad Assi in STP. Più d'una voce fino a qualche tempo fa ci dava Gargiuolo determinato a cercare di ottenere una riconferma ai vertici STP, mentre proprio al sottoscritto in un'intervista per il blog confidò che gli sarebbe piaciuto un ruolo da vicesindaco plenipotenziario, operativo e con mani libere.
Ma il centro – sinistra è debole, pur nella sua apparente forza formale. Sinceramente dubitiamo pure, al di là delle voci di Palazzo, che un pugno di inesperti e alquanto confusi consiglieri sia capace di portare a termine operazioni del genere. E lo stesso Gargiuolo, già scottato da esperienze pregresse in un centro – destra alla rovina, vorrà capire bene dove possa arrivare questa ciurma politica. Il quadro resta molto fluido quindi e sparigliato: l'unica certezza è quella che Amen deo non avrebbe ancora smaltito la rabbia per la figuraccia fatta nell'ultimo consiglio, che lui ascriverebbe unicamente alla responsabilità e all'improvvisazione dei suoi stessi consiglieri. Sembra che per discutere del parapiglia derivato dall'ultimo consiglio e per delineare un minimo di programmazione sul da farsi in futuro, sia all'orizzonte una nuova fondamentale, essenziale, ennesima e forse risolutiva riunione di maggioranza. Quelle di cui vi abbiamo, in esclusiva, sempre relazionato puntualmente. Stavolta Amedeo, come pronto ad un sado party, si presenterà con frustino , collare , guinzaglio e tutina nera attillata, pronto a lasciare strisce rosse sui culetti dei consiglieri? Da paura.
PS: a proposito, la consigliera Zitoli è rimasta al Polo museale ad aspettare la telefonata di SadoAmedeo con la quale, in occasione dell'incontro con il governatore Rossi, le avrebbe comunicato di portare i saluti a nome dell'Amministrazione. Che faccio chiamo babbo Natale Pagano e dico di farla uscire? Anche perché la prof Z dovrebbe venire a scuole e qualche piddino non l'ha nemmeno gradita come "moderatrice" nell'incontro con lo stesso Rossi. Che fanno frustano pure lei? Il provvedimento Beltrani aspetta a te!
Avevamo già sottolineato l'effetto gregge senza pastore (o funicolare senza corrente, parafrasando Miseria e Nobiltà) che si era verificato: chi con l'opposizione, come nel caso raccontato sopra, chi astenuto, chi contrario. Il prodotto, al di là del ritiro e dell'immagine d'inesperienza e disorganizzazione, è una forma di pecorino indigesto sullo stomaco di Bottaro e di Ferrante (che aveva dato l'input al provvedimento in questione, convocando pure con urgenza: e "munu mal" che era urgente, se no che avrebbero fatto? Un torneo di scopone al posto del bailamme ammirato?).
Da voci di Palazzo abbiamo saputo che i rapporti con i due da parte della maggioranza sarebbero ai minimi storici: il primo per il modus operandi nei confronti di gran parte della coalizione, di cui già si sa; il secondo perché, secondo più d'un consigliere scontento e riottoso "starebbe lì per volere dello stesso Bottaro" (da quanto sappiamo Bottaro avrebbe voluto volentieri Avantario come PdC, ma poi, dopo il ritiro di quest'ultimo per esigenze di partito ed ordini dall'alto, dovette farsi piacere Ferrante, con votazione poi favorevole a quest'ultimo e trombante per l'altro competitor di allora, Tommaso Laurora, poi fregato dai doppiogiochisti di turno che gli promisero il voto e poi baciarono Esternalizio F, suo ex amico – .Tiè! Tommà!) quindi sempre da ascrivere sul conto del primo cittadino, secondo loro.
Ora il malcontento non sarebbe fine a se stesso, come è avvenuto da diversi mesi a questa parte, ma potrebbe prendere corpo in una "revisione carbonara", cioè sotterranea, non visibile, da parte degli scontenti, sempre più numerosi, che hanno già organizzato qualche riunione informale e alquanto clandestina, per capire come procedere. Oltre al modo di operare privo di condivisione, più d'un esponente politico del centro – sinistra rimprovererebbe a Bottaro e Ferrante la dipendenza dagli ambienti baresi, senza che questa subalternità, pure accettata, porti un minimo frutto, un risultato politico anche esiguo, da consegnare in dote alla Città. Invece l'azione politica vegeta e boccheggia.
Si guarda in prospettiva già da ora, insomma. E la voce d'un possibile avvicendamento alla presidenza della STP a settembre, tra l'attuale Graguiolo e l'altro tranese Giovanni Assi, noto e stimato professionista, potrebbe essere funzionale a questo "progetto" che va prendendo corpo nella testa di più d'un consigliere, alcuno dei quali già in ottimi rapporti con Gargiuolo, tra l'altro, per i famosi contratti a termine – consulenza per cocchi di mamme consigliere e altri parenti, sempre di consiglieri.
Assi fu già sponsorizzato nei mesi scorsi come possibile assessore, su segnalazione di Tommaso Laurora. Poi non se ne fece più nulla. Gargiuolo, pure lui ultimamente, non ha disdegnato vari post in cui "critica" l'immobilismo delle istituzioni nei confronti del mondo del lavoro e dell'imprenditoria. Un chiaro segnale da "maschio alfa" a tutto quello che potrebbe essere un potenziale e forte bacino elettorale (imprenditori, commercianti, professionisti). Insomma, tirando le somme e ipotizzando uno scenario, senza che ci accusino di fare "fantapolitica", se il "grumo" di consiglieri scontenti fosse capace di far "cadere" il duo Bottaro – Ferrante, alle prossime elezioni potrebbe probabilmente sostenere proprio Garguiolo, a quel punto contento di cedere il testimone ad Assi in STP. Più d'una voce fino a qualche tempo fa ci dava Gargiuolo determinato a cercare di ottenere una riconferma ai vertici STP, mentre proprio al sottoscritto in un'intervista per il blog confidò che gli sarebbe piaciuto un ruolo da vicesindaco plenipotenziario, operativo e con mani libere.
Ma il centro – sinistra è debole, pur nella sua apparente forza formale. Sinceramente dubitiamo pure, al di là delle voci di Palazzo, che un pugno di inesperti e alquanto confusi consiglieri sia capace di portare a termine operazioni del genere. E lo stesso Gargiuolo, già scottato da esperienze pregresse in un centro – destra alla rovina, vorrà capire bene dove possa arrivare questa ciurma politica. Il quadro resta molto fluido quindi e sparigliato: l'unica certezza è quella che Amen deo non avrebbe ancora smaltito la rabbia per la figuraccia fatta nell'ultimo consiglio, che lui ascriverebbe unicamente alla responsabilità e all'improvvisazione dei suoi stessi consiglieri. Sembra che per discutere del parapiglia derivato dall'ultimo consiglio e per delineare un minimo di programmazione sul da farsi in futuro, sia all'orizzonte una nuova fondamentale, essenziale, ennesima e forse risolutiva riunione di maggioranza. Quelle di cui vi abbiamo, in esclusiva, sempre relazionato puntualmente. Stavolta Amedeo, come pronto ad un sado party, si presenterà con frustino , collare , guinzaglio e tutina nera attillata, pronto a lasciare strisce rosse sui culetti dei consiglieri? Da paura.
PS: a proposito, la consigliera Zitoli è rimasta al Polo museale ad aspettare la telefonata di SadoAmedeo con la quale, in occasione dell'incontro con il governatore Rossi, le avrebbe comunicato di portare i saluti a nome dell'Amministrazione. Che faccio chiamo babbo Natale Pagano e dico di farla uscire? Anche perché la prof Z dovrebbe venire a scuole e qualche piddino non l'ha nemmeno gradita come "moderatrice" nell'incontro con lo stesso Rossi. Che fanno frustano pure lei? Il provvedimento Beltrani aspetta a te!