Mazza e panella
Servizi Sociali in ginocchio: consiglieri e assessori pagati, cittadini gabbati
MAZZA E PANELLA di Giovanni Ronco
martedì 10 ottobre 2017
Come accennato qualche giorno fa, la lentezza burocratica, i nodi dei mancati pagamenti relativi ai servizi offerti negli anni scorsi, pecche d'una amministrazione che aveva promesso cambiamenti anche in tal senso, hanno spinto alcuni enti impegnati nei servizi sociali e non solo, a rinunciare a concorrere alle gare per l'anno in corso.
"La priorità per il Comune di Trani"- ci confida un operatore del settore- "è stata impegnare soldi per il pagamento dei mesi estivi a consiglieri e assessori, con denari che avrebbero potuto essere impegnati per assolvere quei pagamenti per enti e cooperative che avevano offerto servizi alla cittadinanza -(per alcune realtà i pagamenti insoluti risalirebbero al gennaio 2016)"-; "un'operazione lecita", - continua l'operatore- "stando a quanto affermato dal dirigente della Ragioneria, ma politicamente "scorretta" secondo noi, perché avrebbe penalizzato la collettività, favorendo un'elite ristretta, quella dei consiglieri e altri amministratori".
Nelle Pagelle parlammo di disagi per la mancanza del servizio educativo integrativo per alunni disabili nelle scuole. A ottobre. Già alcuni genitori interessati si erano rivolti al sottoscritto perché il caso fosse sollevato. Da una parte la mancanza di tempismo nel muoversi perché il disagio fosse evitato; dall'altro l'incapacità della nostra amministrazione ad accedere a cospicui finanziamenti dallo Stato, in quanto incapace di anticipare, come da prassi, quelle somme, che poi secondo lo stesso iter, potessero essere rimborsate dal governo centrale; salvo mettere su una gara (parliamo sempre di servizio educativo integrativo) alla quale sembra abbia partecipato un solo ente (di Bari, stando alle informazioni raccolte). Questi i nei d'un governo cittadino che inciampa e zoppica soprattutto in un ambito che interessa migliaia di persone, non solo una quarantina di soggetti che si riuniscono quando va bene una volta al mese per alzare la mano.
Inoltre, la base da cui il Comune di Trani sarebbe partito per il pagamento delle ore relativa al servizio integrativo per gli studenti disabili sarebbe stata ritenuta "al di sotto dei limiti contrattuali previsti dalla legge e per questo, oltre che per i mancati pagamenti del passato, che ci siamo tirati indietro", chiosa il nostro interlocutore addetto ai lavori. "Per non parlare del fatto che il Comune di Trani è l'unico, a differenza di quelli viciniori, a partire da una base minima di ore garantite per uno studente (tre; a Barletta nella progettazione, per fare un esempio, si parte da otto …). E tutto questo quando siamo ormai a metà ottobre. Come ribadito recentemente, al di là della "figuraccia" sulla mensa, il comprato dei servizi ai cittadini a Trani è in ginocchio. E ormai la solfa della mancanza di fondi, come vi abbiamo dimostrato, non è più una scusante. Le famiglie tranesi ringraziano. Facciamoci belli coi libri di Renzi e le tristi passerelle e le sbandierate amicizie con Emiliano ed Orlando. Il problema è che questa fuffa non sposta di un centimetro la condizione drammatica di questa città.
"La priorità per il Comune di Trani"- ci confida un operatore del settore- "è stata impegnare soldi per il pagamento dei mesi estivi a consiglieri e assessori, con denari che avrebbero potuto essere impegnati per assolvere quei pagamenti per enti e cooperative che avevano offerto servizi alla cittadinanza -(per alcune realtà i pagamenti insoluti risalirebbero al gennaio 2016)"-; "un'operazione lecita", - continua l'operatore- "stando a quanto affermato dal dirigente della Ragioneria, ma politicamente "scorretta" secondo noi, perché avrebbe penalizzato la collettività, favorendo un'elite ristretta, quella dei consiglieri e altri amministratori".
Nelle Pagelle parlammo di disagi per la mancanza del servizio educativo integrativo per alunni disabili nelle scuole. A ottobre. Già alcuni genitori interessati si erano rivolti al sottoscritto perché il caso fosse sollevato. Da una parte la mancanza di tempismo nel muoversi perché il disagio fosse evitato; dall'altro l'incapacità della nostra amministrazione ad accedere a cospicui finanziamenti dallo Stato, in quanto incapace di anticipare, come da prassi, quelle somme, che poi secondo lo stesso iter, potessero essere rimborsate dal governo centrale; salvo mettere su una gara (parliamo sempre di servizio educativo integrativo) alla quale sembra abbia partecipato un solo ente (di Bari, stando alle informazioni raccolte). Questi i nei d'un governo cittadino che inciampa e zoppica soprattutto in un ambito che interessa migliaia di persone, non solo una quarantina di soggetti che si riuniscono quando va bene una volta al mese per alzare la mano.
Inoltre, la base da cui il Comune di Trani sarebbe partito per il pagamento delle ore relativa al servizio integrativo per gli studenti disabili sarebbe stata ritenuta "al di sotto dei limiti contrattuali previsti dalla legge e per questo, oltre che per i mancati pagamenti del passato, che ci siamo tirati indietro", chiosa il nostro interlocutore addetto ai lavori. "Per non parlare del fatto che il Comune di Trani è l'unico, a differenza di quelli viciniori, a partire da una base minima di ore garantite per uno studente (tre; a Barletta nella progettazione, per fare un esempio, si parte da otto …). E tutto questo quando siamo ormai a metà ottobre. Come ribadito recentemente, al di là della "figuraccia" sulla mensa, il comprato dei servizi ai cittadini a Trani è in ginocchio. E ormai la solfa della mancanza di fondi, come vi abbiamo dimostrato, non è più una scusante. Le famiglie tranesi ringraziano. Facciamoci belli coi libri di Renzi e le tristi passerelle e le sbandierate amicizie con Emiliano ed Orlando. Il problema è che questa fuffa non sposta di un centimetro la condizione drammatica di questa città.