Mazza e panella
Si sta (ancora) bene a Santa Geffa, ma con la cava inquietante fate presto
La riflessione di Giovanni Ronco dopo una giornata nel parco
martedì 3 aprile 2018
Ho deciso di passare la Pasquetta a Santa Geffa. Ci ho portato mio figlio a giocare coi suoi amici. Per tutto il tempo passato a goderci i giochi, l'odore dell'erba fresca e degli animali non c'è stato mai, dico mai, nemmeno un momento in cui si sentisse odore di fumo di cava inquietante. Il paradosso vuole che il vento, simbolo della natura incontrollabile, nella maggior parte dei casi, porti direttamente i fumi in città, specie nella zona nord, come ben sapete. E Santa Geffa, testimone chi scrive, ieri godeva di ottima salute "ambientale". Nella nostra visita che unisce l'utile al dilettevole, un po' sopralluogo, un po' svago per le famiglie, ci sono i soliti ingredienti che ho sempre trovato : la spensieratezza per i bambini, la cura nei dettagli per gli animali ospiti, e, quest'anno la piacevole sorpresa d'un intrattenitore d'eccezione nelle vesti di un nostro giovanissimo concittadino musicista e solista: Michele Balducci, che, da mio buon ex studente, mette su un vero concerto, con altri due bravissimi musicisti, in cui alterna però riflessioni sulla sua vita (andatevi a rileggere l'ottimo articolo della nostra Mariarosa Capone, pubblicato giorni fa), sui problemi ambientali (di grande attualità) e sulla salute pubblica. Tra il pubblico incontriamo l'ex segretario del PD tranese Nicola Amoruso, ovviamente rimpianto, dopo le ultime vicissitudini del partito, come già avevamo pronosticato. Ma questa è una giornata di spensieratezza in cui di politica si parla poco, anche se la riflessione, come ci insegna Michele Balducci nella sua ottima performance, non deve mancare, per il bene dell'impegno civico e della democrazia.
Vista l'atmosfera e l'ottima qualità dell'aria di questo giorno, sembrerebbe impossibile che poco meno di quattro mesi fa, qui sia "saltato" un presepe vivente, con danno per gli organizzatori e di conseguenza per la cittadinanza. Sì perché i problemi di Santa Geffa, se non si risolve in fretta il nodo della cava inquietante, non saranno solo di chi la gestisce, come sempre con ottimi risultati, ma soprattutto di tanta parte della cittadinanza, dell'utenza vera e propria, soprattutto ragazzi e bambini, che ancora, cosa rara ormai per la nostra città, possono godere di uno degli ultimi luoghi in cui regni il verde e la succitata spensieratezza.
Michele canta Ligabue, i Beatles, Battisti ed altri classici del rock italiano ed internazionale, vari gruppi di ragazzi e adulti giocano a pallavolo, la cava inquietante è vicina, eppure ieri non si è sentita. Eppure il problema c'è e non può essere cancellato, come afferma Daniele Cilento, ed è giusto che chiunque possa intervenire per chiudere una buona volta la questione dei fumi, lo faccia presto. Perché, il perdere e prendere tempo, potrebbe ovviamente portare ad un peggioramento della situazione, indipendentemente dalla "clemenza" o dei venti o dalla loro malevolenza. Insomma non possiamo continuare a vivere come fossimo fra gli antichi Romani, in cui magari si pensava che una divinità clemente o malevola, orientasse a favore o a sfavore la direzione dei venti portatori del fumo. Siamo nel 2018, in un paese civile ed a forte "attrattiva" di visitatori (l'assalto di ieri è documentato nei fatti e nelle foto) e non esiste che il nodo della discarica inquietante, per usare un aggettivo utilizzato dallo stesso Cilento, resti insoluto per tanto tempo. Chi deve agire, agisca e lo faccia presto.
Vista l'atmosfera e l'ottima qualità dell'aria di questo giorno, sembrerebbe impossibile che poco meno di quattro mesi fa, qui sia "saltato" un presepe vivente, con danno per gli organizzatori e di conseguenza per la cittadinanza. Sì perché i problemi di Santa Geffa, se non si risolve in fretta il nodo della cava inquietante, non saranno solo di chi la gestisce, come sempre con ottimi risultati, ma soprattutto di tanta parte della cittadinanza, dell'utenza vera e propria, soprattutto ragazzi e bambini, che ancora, cosa rara ormai per la nostra città, possono godere di uno degli ultimi luoghi in cui regni il verde e la succitata spensieratezza.
Michele canta Ligabue, i Beatles, Battisti ed altri classici del rock italiano ed internazionale, vari gruppi di ragazzi e adulti giocano a pallavolo, la cava inquietante è vicina, eppure ieri non si è sentita. Eppure il problema c'è e non può essere cancellato, come afferma Daniele Cilento, ed è giusto che chiunque possa intervenire per chiudere una buona volta la questione dei fumi, lo faccia presto. Perché, il perdere e prendere tempo, potrebbe ovviamente portare ad un peggioramento della situazione, indipendentemente dalla "clemenza" o dei venti o dalla loro malevolenza. Insomma non possiamo continuare a vivere come fossimo fra gli antichi Romani, in cui magari si pensava che una divinità clemente o malevola, orientasse a favore o a sfavore la direzione dei venti portatori del fumo. Siamo nel 2018, in un paese civile ed a forte "attrattiva" di visitatori (l'assalto di ieri è documentato nei fatti e nelle foto) e non esiste che il nodo della discarica inquietante, per usare un aggettivo utilizzato dallo stesso Cilento, resti insoluto per tanto tempo. Chi deve agire, agisca e lo faccia presto.