Mazza e panella
Sipario su un'amministrazione di centro-sinistra? Bottaro pubblichi un libro nero a fine mandato
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 10 luglio 2018
Più passano i giorni, più si avvicina la fine dell'avventura di questa amministrazione comunale di centro – sinistra. Noi fino ad ora abbiamo cercato di raccontarne la vita, che inevitabilmente si annoda e si annoderà con quella dei cittadini, dei tranesi comuni e con tutte le persone coinvolte dalle scelte del sindaco, dei partiti e dei loro componenti principali.
Ma il racconto dei fatti da parte della stampa si è spesso dovuto scontrare coi risentimenti e con le false smentite di svariati politici. Un problema, questo, oltre che per noi addetti ai lavori, impegnati a perdere tempo per controrepliche (a volte era inutile anche farle però) o discussioni con gli stessi, per i "chiarimenti" di rito, anche per i cittadini: ci rendiamo conto che spesso i lettori e tutta quella fascia, comunque una minoranza qui a Trani, che segue da vicino le vicende politiche, ha corso il rischio del "disorientamento". Da una parte il lavoro delle redazioni, comprese quelle rispettabilissime dei colleghi delle altre testate (che leggo in toto quotidianamente e con le quali entro in contatto per eventuali confronti, almeno coi direttori responsabili), dall'altro, spesso e volentieri, le contromosse di discredito dei politici, dei loro affiliati e clientele, a lavoro sui social e tutte quelle parole che, in molti casi, tendevano a demolire il lavoro dei giornalisti, con qualsiasi mezzo. Mi è capitato di sentire giudizi completamente opposti su di una testata nostra concorrente, che lavora seriamente, ogni giorno, sempre dalla stessa parte, quella politica: un giorno definiti come leccaculi del sindaco, un altro come esempio da seguire. Di qui s'intravvede la malafede di certa marmaglia politica, che cerca di strumentalizzare anche il lavoro dei giornalisti, per le proprie finalità.
E su questo, non solo dall'osservatorio di Traniviva, ma anche da quello delle altre redazioni, di episodi, i colleghi potrebbero raccontarvene un bel po', se volessero. Intorno al periodo pre e post primarie posso ricordare benissimo di essermi più volte confrontato, anche solo per preparare delle interviste (la prima la raccolsi per il mio blog poco più di tre anni fa, poi seguirono i contatti per il lavoro a Traniviva) con il sindaco Bottaro e posso assicurarvi che aveva in mente tutto un altro tipo di impostazione per la sua amministrazione. Le scelte sbagliate poi non mancarono, ma anche un condizionamento esterno da parte di consiglieri, aspiranti assessori, richiedenti di prebende e incarichi, ingorghi, anche bottariani, su parenti e persone vicine all'Amministrazione (Amiu, Amet ed Stp su tutti viste come mucche da mungere) gente che richiedeva la concessione del Beneficio come restituzione per il voto dato (come in pieno clima feudale : lì in cambio della lealtà veniva concesso un pezzo di terra), finanziamenti a pioggia anche per le realtà e le circostanze più assurde e defilate rispetto alla vita reale dei cittadini.
Sfido dunque il sindaco, anche con l'aiuto dei suoi addetti alla comunicazione, visto che sta valutando la possibilità di ricandidarsi, di pubblicare un libro nero con tutti i nomi ed il racconto delle situazioni che lo hanno messo dinanzi a richieste pressanti, ai limiti del ricatto, anche se lui stesso ha più volte detto di non aver subito ricatti. Un libro in cui fare ciò che non ha fatto dall'inizio, come aveva promesso al sottoscritto in una delle prime interviste: andare sui palchi a denunciare chi avrebbe chiesto aiuto, sfruttando la posizione politica, in modo che l'etica andasse a farsi benedire, per ottenere assessorati, incarichi, prolungamenti di collaborazione, contratti, nomine per parenti; diciamo questo non perché ci illudiamo che questa amministrazione si sarebbe veramente distinta dall'andazzo generale della politica (cosa che è stata detta in una recente riunione: "Sappiamo che va così"), ma perché gran parte del consenso era arrivato, oltre che per precedente "suicidio" del centro- destra locale, anche per una promessa di taglio netto col passato e con le antiche manfrine. Un libro nero che "salvaguardasse" per il futuro chi veramente merita di restare in politica (e ricandidarsi, in quanto non ha chiesto nulla) e gettasse definitivamente a mare chi ha sfruttato l'esperienza politica per farsi gli affari propri.
Lui, il sindaco sa meglio di chiunque altro, anche di noi naturalmente, come stanno le cose. Ce lo racconti. Gli lasciamo il tempo di organizzarsi. Ma lo faccia. Ne va del futuro politico non solo suo, ma dell'intera città. Perché da un nuovo anno zero dovremo sempre ripartire. Chiudo con un'ultima considerazione, che mi riservo di approfondire meglio nei prossimi giorni: quanto valgono tutti i nuovi proclami, gli annunci di provvedimenti, le nuove riunioni delle scatole vuote dei partiti (a cominciare dal PD), gli articoli ed i comunicati ed i post vuoti e festanti, rispetto ad una piccola grande catastrofe, per la quale questa amministrazione non sa porre rimedio? Un anziano che non può rientrare a casa sua, dopo l'occupazione di altra gente per una degenza ospedaliera. Ma allora qui ci sentiamo tutti in pericolo. Ed a maggior ragione tutti coloro che hanno genitori anziani. Solo questo basta come parametro per saggiare, guardando come attraverso una banconota per scrutarne la filigrana, la capacità di chi ci governa.
Ma il racconto dei fatti da parte della stampa si è spesso dovuto scontrare coi risentimenti e con le false smentite di svariati politici. Un problema, questo, oltre che per noi addetti ai lavori, impegnati a perdere tempo per controrepliche (a volte era inutile anche farle però) o discussioni con gli stessi, per i "chiarimenti" di rito, anche per i cittadini: ci rendiamo conto che spesso i lettori e tutta quella fascia, comunque una minoranza qui a Trani, che segue da vicino le vicende politiche, ha corso il rischio del "disorientamento". Da una parte il lavoro delle redazioni, comprese quelle rispettabilissime dei colleghi delle altre testate (che leggo in toto quotidianamente e con le quali entro in contatto per eventuali confronti, almeno coi direttori responsabili), dall'altro, spesso e volentieri, le contromosse di discredito dei politici, dei loro affiliati e clientele, a lavoro sui social e tutte quelle parole che, in molti casi, tendevano a demolire il lavoro dei giornalisti, con qualsiasi mezzo. Mi è capitato di sentire giudizi completamente opposti su di una testata nostra concorrente, che lavora seriamente, ogni giorno, sempre dalla stessa parte, quella politica: un giorno definiti come leccaculi del sindaco, un altro come esempio da seguire. Di qui s'intravvede la malafede di certa marmaglia politica, che cerca di strumentalizzare anche il lavoro dei giornalisti, per le proprie finalità.
E su questo, non solo dall'osservatorio di Traniviva, ma anche da quello delle altre redazioni, di episodi, i colleghi potrebbero raccontarvene un bel po', se volessero. Intorno al periodo pre e post primarie posso ricordare benissimo di essermi più volte confrontato, anche solo per preparare delle interviste (la prima la raccolsi per il mio blog poco più di tre anni fa, poi seguirono i contatti per il lavoro a Traniviva) con il sindaco Bottaro e posso assicurarvi che aveva in mente tutto un altro tipo di impostazione per la sua amministrazione. Le scelte sbagliate poi non mancarono, ma anche un condizionamento esterno da parte di consiglieri, aspiranti assessori, richiedenti di prebende e incarichi, ingorghi, anche bottariani, su parenti e persone vicine all'Amministrazione (Amiu, Amet ed Stp su tutti viste come mucche da mungere) gente che richiedeva la concessione del Beneficio come restituzione per il voto dato (come in pieno clima feudale : lì in cambio della lealtà veniva concesso un pezzo di terra), finanziamenti a pioggia anche per le realtà e le circostanze più assurde e defilate rispetto alla vita reale dei cittadini.
Sfido dunque il sindaco, anche con l'aiuto dei suoi addetti alla comunicazione, visto che sta valutando la possibilità di ricandidarsi, di pubblicare un libro nero con tutti i nomi ed il racconto delle situazioni che lo hanno messo dinanzi a richieste pressanti, ai limiti del ricatto, anche se lui stesso ha più volte detto di non aver subito ricatti. Un libro in cui fare ciò che non ha fatto dall'inizio, come aveva promesso al sottoscritto in una delle prime interviste: andare sui palchi a denunciare chi avrebbe chiesto aiuto, sfruttando la posizione politica, in modo che l'etica andasse a farsi benedire, per ottenere assessorati, incarichi, prolungamenti di collaborazione, contratti, nomine per parenti; diciamo questo non perché ci illudiamo che questa amministrazione si sarebbe veramente distinta dall'andazzo generale della politica (cosa che è stata detta in una recente riunione: "Sappiamo che va così"), ma perché gran parte del consenso era arrivato, oltre che per precedente "suicidio" del centro- destra locale, anche per una promessa di taglio netto col passato e con le antiche manfrine. Un libro nero che "salvaguardasse" per il futuro chi veramente merita di restare in politica (e ricandidarsi, in quanto non ha chiesto nulla) e gettasse definitivamente a mare chi ha sfruttato l'esperienza politica per farsi gli affari propri.
Lui, il sindaco sa meglio di chiunque altro, anche di noi naturalmente, come stanno le cose. Ce lo racconti. Gli lasciamo il tempo di organizzarsi. Ma lo faccia. Ne va del futuro politico non solo suo, ma dell'intera città. Perché da un nuovo anno zero dovremo sempre ripartire. Chiudo con un'ultima considerazione, che mi riservo di approfondire meglio nei prossimi giorni: quanto valgono tutti i nuovi proclami, gli annunci di provvedimenti, le nuove riunioni delle scatole vuote dei partiti (a cominciare dal PD), gli articoli ed i comunicati ed i post vuoti e festanti, rispetto ad una piccola grande catastrofe, per la quale questa amministrazione non sa porre rimedio? Un anziano che non può rientrare a casa sua, dopo l'occupazione di altra gente per una degenza ospedaliera. Ma allora qui ci sentiamo tutti in pericolo. Ed a maggior ragione tutti coloro che hanno genitori anziani. Solo questo basta come parametro per saggiare, guardando come attraverso una banconota per scrutarne la filigrana, la capacità di chi ci governa.