Mazza e panella
Una lezione dalla vicenda Sly: ragazzi, nessuno vi regalerà nulla
Mazza e panella di Giovanni Ronco
martedì 11 agosto 2020
0.48
La storia della squadra di calcio tranese morta prima ancora di nascere, ci regala almeno uno spunto di riflessione. Non darò alcun giudizio sul protagonista della vicenda che avrà avuto i suoi motivi per prendere la sua decisione. Sbagliate sicuramente le offese sul suo conto apparse sul web ed ancor di più le allusioni alla poca affidabilità di chi porta i tatuaggi ( un pregiudizio assurdo: conosco ottimi ed affidabili professionisti/e tatuati). Se volevamo fare la figura di una città di "signori", che si trovavano dalla parte della ragione, abbiamo perso un'occasione con quelle offese e quei pregiudizi.
Provincialismo e arretratezza da questa parte contro l'errore del presidente dall'altra:non studiare prima il contesto tranese, la condizione politica, il poco attaccamento della massa al calcio locale (ma credo che molti, pur senza abbonarsi, come il sottoscritto, avrebbero fatto volentieri il biglietto domenica dopo domenica) e , soprattutto, senza conoscere e studiare il tessuto economico della città, da anni in crisi irreversibile nei settori che un tempo contarono e da anni galleggiante e appesa alla filosofia e alla linea da pizza, birra e bed and breakfast.
Un insegnamento importante voglio che soprattutto i più giovani, miei studenti e lettori compresi, imparino da questa storia: nella vita nessuno vi regalerà mai nulla. Non credete a uomini della Provvidenza, improvvisi benefattori, maghi col cilindro, affabulatori che convincono. Ci potrà essere sempre una variabile imprevedibile, come in questo caso, che farà saltare tutto, promesse comprese. Ecco perché vi dico di leggere tanto, studiare bene, imparare ad essere classe dirigente di domani. Anche un progetto come quello della squadra di calcio, apparentemente marginale, richiede studio, programmazione, compresenza e complicità di un contesto politico ed economico pronto a fare squadra e progetti sulla roccia della conoscenza e della buona organizzazione, che porta a sua volta il gioco di squadra, le competenze giuste, ed infine, non ultime, le parole giuste per muoversi, trattare, progettare e capire se posso fare un passo più lungo della gamba o se posso fidarmi di chi mi sta parlando. Ragazzi, studiate bene, che il panierino dal cielo non arriva.
Nessuno vi regalerà mai nulla. Nemmeno le emozioni forti da una squadra di calcio. Figuriamoci il resto...
Provincialismo e arretratezza da questa parte contro l'errore del presidente dall'altra:non studiare prima il contesto tranese, la condizione politica, il poco attaccamento della massa al calcio locale (ma credo che molti, pur senza abbonarsi, come il sottoscritto, avrebbero fatto volentieri il biglietto domenica dopo domenica) e , soprattutto, senza conoscere e studiare il tessuto economico della città, da anni in crisi irreversibile nei settori che un tempo contarono e da anni galleggiante e appesa alla filosofia e alla linea da pizza, birra e bed and breakfast.
Un insegnamento importante voglio che soprattutto i più giovani, miei studenti e lettori compresi, imparino da questa storia: nella vita nessuno vi regalerà mai nulla. Non credete a uomini della Provvidenza, improvvisi benefattori, maghi col cilindro, affabulatori che convincono. Ci potrà essere sempre una variabile imprevedibile, come in questo caso, che farà saltare tutto, promesse comprese. Ecco perché vi dico di leggere tanto, studiare bene, imparare ad essere classe dirigente di domani. Anche un progetto come quello della squadra di calcio, apparentemente marginale, richiede studio, programmazione, compresenza e complicità di un contesto politico ed economico pronto a fare squadra e progetti sulla roccia della conoscenza e della buona organizzazione, che porta a sua volta il gioco di squadra, le competenze giuste, ed infine, non ultime, le parole giuste per muoversi, trattare, progettare e capire se posso fare un passo più lungo della gamba o se posso fidarmi di chi mi sta parlando. Ragazzi, studiate bene, che il panierino dal cielo non arriva.
Nessuno vi regalerà mai nulla. Nemmeno le emozioni forti da una squadra di calcio. Figuriamoci il resto...