Mazza e panella
Zitoli al dente? No, a bagnomaria…
Consiglio comunale e Palazzo Beltrani. "Mazza e Panella" di Giovanni Ronco
martedì 10 gennaio 2017
8.30
Vabbè non si può avere tutto dalla vita. Nei mesi passati avevamo sempre apprezzato una Zitoli "al dente", anzi diremmo "croccante", grazie al coraggio dimostrato nel battersi contro i maneggioni della sua stessa parte politica. Peccato che stavolta diverse componenti abbiano messo la Nostra praticamente "a bagnomaria", quindi col rischio di "scuocere" se stessa ed il provvedimento legato alla "ristrutturazione" organica di palazzo Beltrani. Un emendamento da approvare senza patemi d'animo (in quanto basato sul principio della trasparenza) che però la forza del destino e le pressioni da parte della stessa maggioranza hanno costretto FZ, a malincuore e non senza paura di rimediare una figuraccia per mancanza di numeri, a ritirare. Diverse le versioni in piedi, tutte carpite dai nostri radar dall'interno della stessa maggioranza. Versione ufficiale: limare il provvedimento per renderlo inattaccabile la prossima volta, nel prossimo consiglio. Versione hard, ma attendibile: sapendo che c'erano alcuni della maggioranza non propensi a votare il provvedimento, dopo apposita riunione, addirittura, si erano trovati due elementi dell'opposizione pronti a votare a favore: dalle prime notizie, infatti sulla carta, con sindaco e Presidente del C. astenuti, i due non convinti dalla bontà del provvedimento sembravano essere solo due consiglieri del PD, ma da nostre ulteriori ricerche sembra che i non propensi fossero, imboscati, anche di più. E di qui viene la terza versione, quella che definiremo "al veleno": invece di isolare chi inizialmente s'era detto sfavorevole al provvedimento (i tre zombie 2.0), in verità -cosa che ha fatto ritrarre con spavento Zitola (ancora un po' al dente, dunque)-, avrebbe potuto essere organizzato un agguato proprio ai danni della Zitoli, per farle pagare tutte le rotture di zebedei che ha prodotto in passato. Alla fine, stando così le cose, se il provvedimento è stato rinviato, potranno pure chiamare qualche burocrate della UE per apportare modifiche, ma se i veri scopi intorno a questo provvedimento, hanno la vera finalità di regolare i conti all'interno della maggioranza, penso che si rischi di non andare da nessuna parte e di aver rinviato la mattanza, ergo la spaccatura della maggioranza o l'esecuzione della Zitoli, di un mesetto circa, fino al prossimo consiglio.
Da registrare anche lo sdegno dei due consiglieri di minoranza, aspiranti nuove stampelle, ormai AB ne ha una collezione a casa, che prima si sono detti favorevoli a votare il provvedimento e poi, con loro grande sorpresa, si sono visti la Zitoli che metteva la pasta a bagnomaria, rinviando la consumazione della pietanza al prossimo consiglio. I due avrebbero definito, molto piccati, il tutto: "ennesima prova d'inesperienza". Se fossi stato il sindaco avrei chiamato ad uno ad uno i consiglieri, nel bagno di palazzo Palmieri e avrei saggiato la consistenza dei loro attributi, un po' come faceva il vecchio Pinuccio, mettendoli in condizione di votare senza se e senza ma un provvedimento che in verità è stato concepito da mesi e non era possibile sottoporre a queste "manzunelle", quando si è in fase di approvazione, in balia di qualche ricattatore d'accatto o qualche amico sempre pronto al Pronto Soccorso…Sarà ancora al dente o la troveranno "scotta"? Ad un certo punto avrebbe potuto essere saggio il suggerimento di Mimmo Briguglio che avrebbe suggerito di far mancare il numero legale, ma non il ritiro dell'emendamento che risulta sempre, in ogni caso, una prova di debolezza da parte di un governo. Da voci di Palazzo, sembra che nemmeno la dirigente Navach abbia molto gradito il ritiro di un provvedimento per il quale lei stessa in prima persona s'era esposta e spesa molto. Ma che vuole, dottoressa? Lei ragiona come se Trani fosse una città politicamente normale, mentre puntualmente si dimostra una realtà zavorrata, mancante di targhetta e piattaforma di normalità, senza che sia uniformata al Codice della buona politica e sempre costantemente zavorrata, non con sabbia, ma con sterco nascosto costantemente sotto i tappeti di Palazzo, sotto le esigenze dei numeri, sotto il manto nevoso delle ambizioni dei singoli. E affanculo il bene comune.
Nell'ultima riunione di maggioranza è ancora affiorato il malcontento di alcuni consiglieri per la mancanza di condivisione sulla programmazione del percorso, da parte del sindaco: ultimo oggetto del contendere sarebbero delle assunzioni da attuare al Comune (mobilità e comando) senza che lo stesso primo cittadino abbia messo al corrente gli stessi consiglieri. Inutile dire che la preparazione del terreno alla sfortunata vicenda dell'emendamento zitolino, aveva avuto una premessa già movimentata nella stessa riunione di maggioranza, con i soliti zombie 2.0 pronti a chiedere sin da allora il ritiro del provvedimento (in verità c'era un altro regolamento di conti in atto: la recente elezione come vice presidente del consiglio di Raffaella "Cor a 4 zampe": e che è? Manco nei film di Quentin Tarantino ci sono tanti regolamenti di conti…).A questo è ridotta la politica tranese. I cittadini devono saperlo. Sarà sempre troppo tardi il giorno in cui il sindaco deciderà di prendere le distanze da tali degradanti spettacoli, isolando quelli che continuano a chiudere le riunioni dicendo, testuale: "Mo avest! O fanno come diciamo noi oppur assem' in blocc (dal consiglio, nda). E po' vogghie v'dè c'arreiv a 17". Livello basso, bassissimo e nessuno fa e dice niente.
Basso come il livello di certi genitori (mamme in particolare) che ormai reputano la scuola alla pari d'una ludoteca o salone con baby sitter a noleggio (a proposito di noleggio…vabbè ne riparliamo un'altra volta, aspettando l'autista, ormai tanto evocato come un personaggio di Carosello o un omino della Lego, ma ancora non visto in carne ed ossa). Leggendo commenti e ascoltando reazioni stizzite ai provvedimenti di chiusura delle scuole visto il rischio neve, con tutte le conseguenze negative che potevano seguire, a norma di legge, per un Comune, mi sono reso conto che per alcuni il problema, al di là della neve, prevista, presente o assente, era quello di togliersi dalle balle i fastidiosi pargoli, in quanto avrebbero ostacolato shopping, caffè con le amiche, palestra, jogging e appuntamenti vari. E allora vai con gli attacchi a chi stava chiudendo le scuole. Poi con somma giustizia è stato chiuso anche il mercato, con inibizione allo struscio proprio a molte di quelle signore che avrebbero voluto le scuole aperte per recarsi tranquillamente presso via Superga per i loro acquisti, sapendo che i figli erano a scuola. E allora chiuso pure quello. Se questa è l'idea che molti/e hanno della scuola (albergo diurno per ragazzi solitamente caca cazzi in casa), allora siamo definitivamente nel Terzo Mondo, con scivolamento nel Quarto. E allora ben vengano dieci, venti, trenta giorni di neve, con rieducazione coatta casalinga di questi genitori e chiusura delle scuole, se devono essere ritenute surrogati (gratis) di ludoteche. Se la scuola è chiusa, per continuare a lavorare, mi offro per i corsi di rieducazione dei genitori a casa (così poi vedono come lavorano i prof).
Da registrare anche lo sdegno dei due consiglieri di minoranza, aspiranti nuove stampelle, ormai AB ne ha una collezione a casa, che prima si sono detti favorevoli a votare il provvedimento e poi, con loro grande sorpresa, si sono visti la Zitoli che metteva la pasta a bagnomaria, rinviando la consumazione della pietanza al prossimo consiglio. I due avrebbero definito, molto piccati, il tutto: "ennesima prova d'inesperienza". Se fossi stato il sindaco avrei chiamato ad uno ad uno i consiglieri, nel bagno di palazzo Palmieri e avrei saggiato la consistenza dei loro attributi, un po' come faceva il vecchio Pinuccio, mettendoli in condizione di votare senza se e senza ma un provvedimento che in verità è stato concepito da mesi e non era possibile sottoporre a queste "manzunelle", quando si è in fase di approvazione, in balia di qualche ricattatore d'accatto o qualche amico sempre pronto al Pronto Soccorso…Sarà ancora al dente o la troveranno "scotta"? Ad un certo punto avrebbe potuto essere saggio il suggerimento di Mimmo Briguglio che avrebbe suggerito di far mancare il numero legale, ma non il ritiro dell'emendamento che risulta sempre, in ogni caso, una prova di debolezza da parte di un governo. Da voci di Palazzo, sembra che nemmeno la dirigente Navach abbia molto gradito il ritiro di un provvedimento per il quale lei stessa in prima persona s'era esposta e spesa molto. Ma che vuole, dottoressa? Lei ragiona come se Trani fosse una città politicamente normale, mentre puntualmente si dimostra una realtà zavorrata, mancante di targhetta e piattaforma di normalità, senza che sia uniformata al Codice della buona politica e sempre costantemente zavorrata, non con sabbia, ma con sterco nascosto costantemente sotto i tappeti di Palazzo, sotto le esigenze dei numeri, sotto il manto nevoso delle ambizioni dei singoli. E affanculo il bene comune.
Nell'ultima riunione di maggioranza è ancora affiorato il malcontento di alcuni consiglieri per la mancanza di condivisione sulla programmazione del percorso, da parte del sindaco: ultimo oggetto del contendere sarebbero delle assunzioni da attuare al Comune (mobilità e comando) senza che lo stesso primo cittadino abbia messo al corrente gli stessi consiglieri. Inutile dire che la preparazione del terreno alla sfortunata vicenda dell'emendamento zitolino, aveva avuto una premessa già movimentata nella stessa riunione di maggioranza, con i soliti zombie 2.0 pronti a chiedere sin da allora il ritiro del provvedimento (in verità c'era un altro regolamento di conti in atto: la recente elezione come vice presidente del consiglio di Raffaella "Cor a 4 zampe": e che è? Manco nei film di Quentin Tarantino ci sono tanti regolamenti di conti…).A questo è ridotta la politica tranese. I cittadini devono saperlo. Sarà sempre troppo tardi il giorno in cui il sindaco deciderà di prendere le distanze da tali degradanti spettacoli, isolando quelli che continuano a chiudere le riunioni dicendo, testuale: "Mo avest! O fanno come diciamo noi oppur assem' in blocc (dal consiglio, nda). E po' vogghie v'dè c'arreiv a 17". Livello basso, bassissimo e nessuno fa e dice niente.
Basso come il livello di certi genitori (mamme in particolare) che ormai reputano la scuola alla pari d'una ludoteca o salone con baby sitter a noleggio (a proposito di noleggio…vabbè ne riparliamo un'altra volta, aspettando l'autista, ormai tanto evocato come un personaggio di Carosello o un omino della Lego, ma ancora non visto in carne ed ossa). Leggendo commenti e ascoltando reazioni stizzite ai provvedimenti di chiusura delle scuole visto il rischio neve, con tutte le conseguenze negative che potevano seguire, a norma di legge, per un Comune, mi sono reso conto che per alcuni il problema, al di là della neve, prevista, presente o assente, era quello di togliersi dalle balle i fastidiosi pargoli, in quanto avrebbero ostacolato shopping, caffè con le amiche, palestra, jogging e appuntamenti vari. E allora vai con gli attacchi a chi stava chiudendo le scuole. Poi con somma giustizia è stato chiuso anche il mercato, con inibizione allo struscio proprio a molte di quelle signore che avrebbero voluto le scuole aperte per recarsi tranquillamente presso via Superga per i loro acquisti, sapendo che i figli erano a scuola. E allora chiuso pure quello. Se questa è l'idea che molti/e hanno della scuola (albergo diurno per ragazzi solitamente caca cazzi in casa), allora siamo definitivamente nel Terzo Mondo, con scivolamento nel Quarto. E allora ben vengano dieci, venti, trenta giorni di neve, con rieducazione coatta casalinga di questi genitori e chiusura delle scuole, se devono essere ritenute surrogati (gratis) di ludoteche. Se la scuola è chiusa, per continuare a lavorare, mi offro per i corsi di rieducazione dei genitori a casa (così poi vedono come lavorano i prof).