Mondi Lontanissimi
Caparezza, nuovo album e primato di classifica per il pugliese
Museica: sesto album in studio, ispirato alla storia dell'arte
lunedì 5 maggio 2014
2.34
Sarebbe inutile scrivere qualcosa di carattere generale su Michele Salvemini, in arte Caparezza. L'eclettico rapper di Molfetta ha finora dimostrato a tutti di essere il più bravo sulla piazza, senza bisogno di ricorrere a trovate promozionali di dubbio gusto e con un forte legame alla terra che lo ospita. L'unico tema possibile è Museica, l'ultimo disco.
Il concerto del Primo Maggio a Taranto, poi Che Tempo Che Fa con il nuovo singolo e le catene di librerie piene alle presentazioni dell'ultimo lavoro. Così Caparezza ha trascorso gli ultimi giorni, in cui è uscito il suo nuovo disco Museica, sesto della serie come suggerisce anche il titolo. Una fedeltà alla linea invidiabile, rimanendo di base in Puglia ma mixando a Los Angeles, amplificando il raggio delle produzioni ma non rinnegando la vecchia scuola. Se mai ce ne fosse stato il bisogno, ha voluto chiarire ci cosa è capace. Primo disco in cui ha seguito personalmente anche la direzione artistica, ha riassunto tutto il meglio della precedente discografia in 19 tracce tutte molto belle.
Il concept dell'album è chiaro: ogni pezzo è ispirato a un'opera d'arte visuale, partendo dal graffito famosissimo di Vrubel e arrivando a Goya e Duchamp, passando per Warhol e Frida Kahlo. Riferimenti chiari già dai titoli (Giotto Beat, Mica Van Gogh) o collegati ai brani da sottili fili rossi (Non me lo posso permettere, ad esempio, nasce in risposta alla cifra di 140 milioni di dollari, a cui è stata battuta una famosa trilogia di Francis Bacon). Risultato? Un percorso trasversale nell'arte, dalla letteratura (Argenti vive) al cinema (Compro horror). Come afferma lui stesso, nessun brano prevale sugli altri, non potendo scegliere un'opera, tra quelle ispiratrici, che spicchi in particolar modo sulle altre. Il tutto viene "racchiuso" dal primo e dall'ultimo pezzo, Canzone all'entrata/Canzone all'uscita, una vera e propria cornice per l'opera discografica.
La cosa che colpisce di questo ultima fatica del molfettese Salvemini è la completezza e la commistione di generi: l'impressione di sapere enciclopedico che spesso pervade ascoltando i suoi brani viene moltiplicata in quest'album. Come al solito non mancano gli agganci ai temi più caldi della politica dell'ultimo periodo ("voglio la Padania libera via dall'Europa per il gusto di chiamarvi extracomunitari", Avrai Ragione Tu, ndr), insieme all'attualità e ai costumi passeggeri ("In paese la rassegna gratis di Fellini è piena di cafoni che giocano coi telefonini") oltre che l'immancabile religione ("costretto ad ascoltarti pure se non voglio come in macchina Radio Maria").
Per chi fosse interessato, il mese di giugno lo vedrà protagonista de L'acqua in testa, appuntamento fisso di inizio estate di Bari. Chiunque non sia curioso di vedere ciò che può essersi inventato per la versione dal vivo dovrebbe farsi una piccola domanda! Altrimenti, un disco acquistato aiuta gli artisti di valore.
Il concerto del Primo Maggio a Taranto, poi Che Tempo Che Fa con il nuovo singolo e le catene di librerie piene alle presentazioni dell'ultimo lavoro. Così Caparezza ha trascorso gli ultimi giorni, in cui è uscito il suo nuovo disco Museica, sesto della serie come suggerisce anche il titolo. Una fedeltà alla linea invidiabile, rimanendo di base in Puglia ma mixando a Los Angeles, amplificando il raggio delle produzioni ma non rinnegando la vecchia scuola. Se mai ce ne fosse stato il bisogno, ha voluto chiarire ci cosa è capace. Primo disco in cui ha seguito personalmente anche la direzione artistica, ha riassunto tutto il meglio della precedente discografia in 19 tracce tutte molto belle.
Il concept dell'album è chiaro: ogni pezzo è ispirato a un'opera d'arte visuale, partendo dal graffito famosissimo di Vrubel e arrivando a Goya e Duchamp, passando per Warhol e Frida Kahlo. Riferimenti chiari già dai titoli (Giotto Beat, Mica Van Gogh) o collegati ai brani da sottili fili rossi (Non me lo posso permettere, ad esempio, nasce in risposta alla cifra di 140 milioni di dollari, a cui è stata battuta una famosa trilogia di Francis Bacon). Risultato? Un percorso trasversale nell'arte, dalla letteratura (Argenti vive) al cinema (Compro horror). Come afferma lui stesso, nessun brano prevale sugli altri, non potendo scegliere un'opera, tra quelle ispiratrici, che spicchi in particolar modo sulle altre. Il tutto viene "racchiuso" dal primo e dall'ultimo pezzo, Canzone all'entrata/Canzone all'uscita, una vera e propria cornice per l'opera discografica.
La cosa che colpisce di questo ultima fatica del molfettese Salvemini è la completezza e la commistione di generi: l'impressione di sapere enciclopedico che spesso pervade ascoltando i suoi brani viene moltiplicata in quest'album. Come al solito non mancano gli agganci ai temi più caldi della politica dell'ultimo periodo ("voglio la Padania libera via dall'Europa per il gusto di chiamarvi extracomunitari", Avrai Ragione Tu, ndr), insieme all'attualità e ai costumi passeggeri ("In paese la rassegna gratis di Fellini è piena di cafoni che giocano coi telefonini") oltre che l'immancabile religione ("costretto ad ascoltarti pure se non voglio come in macchina Radio Maria").
Per chi fosse interessato, il mese di giugno lo vedrà protagonista de L'acqua in testa, appuntamento fisso di inizio estate di Bari. Chiunque non sia curioso di vedere ciò che può essersi inventato per la versione dal vivo dovrebbe farsi una piccola domanda! Altrimenti, un disco acquistato aiuta gli artisti di valore.