Riscoprendo Trani
Economia, ecologia e cultura: il segreto della masseria San Tommaso
Riscoprendo Trani 1
lunedì 7 febbraio 2011
Immense distese di terreno fertile, ulivi secolari, muretti a secco e architettura secolare concorrono alla caratterizzazione dell'agro tranese. Ci interesseremo in particolare del paesaggio dell'emergenza, dell'abbandono e del recupero. Prendiamo in considerazione la masseria San Tommaso ubicata nella zona di Lamadoro al centro dell'asse tra Castel del Monte e la Cattedrale di Trani, collegata al tratturo Regio che serviva per la transumanza, oggi non più praticata poiché la produzione agricola ha subito un deciso ammodernamento favorito dalla meccanizzazione.
Gli attuali proprietari della masseria, con il sostegno professionale dell'architetto Francesca Onesti, hanno deciso di fare un salto nel passato, prendere di esso le caratteristiche più belle e proiettarle al futuro. Un progetto, quello dei fratelli Ferrara, degno di nota che si articola in tre parole: economia, ecologia e cultura. Il progetto consiste nella creazione di uno stabilimento che possa trasformare in loco la produzione (economia), dove gli scarti delle olive e delle frasche vengano riutilizzate come concime per il terreno (ecologia) e la masseria venga adibita a vetrina di un paesaggio naturale (cultura). I terreni sono ubicati su una collinetta, zona meno soggetta alle gelate e ai venti, quindi favorevole ai fini di qualità del prodotto.
Il fatto che il prodotto non sia soggetto a trasporti su camion e quindi non venga inquinato dagli agenti esterni, lo rende ancora più genuino, per non parlare poi, del risparmio economico dei costi di trasporto e nessuna immissione dei gas nell'aria. Questo riprende l'antica teoria degli spazi rurali che risale ad uno scritto di Enrico von Thunen (Lo stato isolato, pubblicato nel 1826). Thunen ipotizza che la città sia circondata da anelli concentrici. Il primo anello corrisponde all'agricoltura intensiva e al trasporto. La riqualificazione dello stabile in agriturismo non è da sottovalutare: innanzitutto la ristrutturazione di questo bene architettonico anziché l'abbattimento. In più, si offre la possibilità al turista di sostare in un'area pulita, assaporare i prodotti tipici e raggiungere facilmente la città di Trani anche in bicicletta.
La valenza storico architettonica della masseria San Tommaso è elevata. Nel 1500, lo stabile era di proprietà dei frati domenicani di Andria. La guida spirituale era San Tommaso d'Aquino. Successivamente fu acquistato da una ricca famiglia tranese. Oggi i fratelli Ferrara investono per la realizzazione di un progetto molto importante, i cui risultati saranno visibili tra qualche anno.
Gli attuali proprietari della masseria, con il sostegno professionale dell'architetto Francesca Onesti, hanno deciso di fare un salto nel passato, prendere di esso le caratteristiche più belle e proiettarle al futuro. Un progetto, quello dei fratelli Ferrara, degno di nota che si articola in tre parole: economia, ecologia e cultura. Il progetto consiste nella creazione di uno stabilimento che possa trasformare in loco la produzione (economia), dove gli scarti delle olive e delle frasche vengano riutilizzate come concime per il terreno (ecologia) e la masseria venga adibita a vetrina di un paesaggio naturale (cultura). I terreni sono ubicati su una collinetta, zona meno soggetta alle gelate e ai venti, quindi favorevole ai fini di qualità del prodotto.
Il fatto che il prodotto non sia soggetto a trasporti su camion e quindi non venga inquinato dagli agenti esterni, lo rende ancora più genuino, per non parlare poi, del risparmio economico dei costi di trasporto e nessuna immissione dei gas nell'aria. Questo riprende l'antica teoria degli spazi rurali che risale ad uno scritto di Enrico von Thunen (Lo stato isolato, pubblicato nel 1826). Thunen ipotizza che la città sia circondata da anelli concentrici. Il primo anello corrisponde all'agricoltura intensiva e al trasporto. La riqualificazione dello stabile in agriturismo non è da sottovalutare: innanzitutto la ristrutturazione di questo bene architettonico anziché l'abbattimento. In più, si offre la possibilità al turista di sostare in un'area pulita, assaporare i prodotti tipici e raggiungere facilmente la città di Trani anche in bicicletta.
La valenza storico architettonica della masseria San Tommaso è elevata. Nel 1500, lo stabile era di proprietà dei frati domenicani di Andria. La guida spirituale era San Tommaso d'Aquino. Successivamente fu acquistato da una ricca famiglia tranese. Oggi i fratelli Ferrara investono per la realizzazione di un progetto molto importante, i cui risultati saranno visibili tra qualche anno.