Riscoprendo Trani
Sotto piazza Longobardi l’anima della chiesa dell’Annunziata
Riscoprendo Trani 3
martedì 8 marzo 2011
I lavori per la risistemazione di piazza Campo dei Longobardi avrebbero potuto dar modo di vedere cosa è rimasto di ciò che c'era al di sotto del manto stradale. L'intervento di rifacimento del sito, però, non prevede alcun tipo di scavo archeologico.
Sotto la piazza, che ha ospitato per decenni il mercato alimentare e ittico, c'era una chiesa nota a tutti come Santa Maria Annunziata. Fu abbattuta perché si sentì la necessità di individuare un nuovo sito per il mercato in quanto la vecchia piazza del Popolo non era più sufficiente. Inutile porsi oggi la domanda del perché di quella scelta e se non sarebbe stato il caso di allocare altrove il mercato. La chiesa fu abbattuta nel 1832 ed i suoi organi furono donati alla chiesa di San Toma. Ancora oggi, nella chiesa di San Toma vive l'Annunziata, ma la sua anima è ancora nascosta sotto il futuro salotto.
Molti, anche per spirito di curiosità, vorrebbero che l'area fosse oggetto di scavi. Il progetto di sistemazione prevede altro. Come dire: inutile piangere sul cemento colato anche perché, della chiesa, pare non ci sia più nulla.
La chiesa dell'Annunziata, che era di patronato dei discendenti del condottiero Alberico de Cuneo de Barbiano, conte di Trani nel 1383, fu demolita nel 1832 a seguito anche degli ingenti danni che l'intera zona subì durante il drammatico saccheggio dei francesi nel 1799. San Toma fu eretta cinque anni dopo nella vicina piazza Tomaselli, conosciuta dai più anziani come «mezz all'Annunziat». Al suo interno sono conservate la campana, le urne cinerarie dei de Cuneo e l'altorilievo ligneo della ei fù Annunziata. Il rilievo merita un approfondimento: si tratta di un vero e proprio lavoro di scultura fatto eseguire per l'altare maggiore della chiesa dell'Annunziata dal conte di Trani Manfredi de Cuneo. Vale la pena di ricordare che al Campo dei Lombardi faceva capo il Seggio del campo, uno dei quattro sedili dei nobili, il cui stemma era costituito da due spade incrociate con corona di conte.
L'evoluzione storico-architettonica della zona è di notevole importanza e molti ritengono che gli scavi potrebbero riportare in superficie qualche altra chicca del passato. Ci dovremo accontentare di passeggiarci sopra.
Ha collaborato alla realizzazione di questo articolo Raffaella Ardito. Si ringrazia per la disponibilità Mario Schiralli e Francesca Onesti.
Sotto la piazza, che ha ospitato per decenni il mercato alimentare e ittico, c'era una chiesa nota a tutti come Santa Maria Annunziata. Fu abbattuta perché si sentì la necessità di individuare un nuovo sito per il mercato in quanto la vecchia piazza del Popolo non era più sufficiente. Inutile porsi oggi la domanda del perché di quella scelta e se non sarebbe stato il caso di allocare altrove il mercato. La chiesa fu abbattuta nel 1832 ed i suoi organi furono donati alla chiesa di San Toma. Ancora oggi, nella chiesa di San Toma vive l'Annunziata, ma la sua anima è ancora nascosta sotto il futuro salotto.
Molti, anche per spirito di curiosità, vorrebbero che l'area fosse oggetto di scavi. Il progetto di sistemazione prevede altro. Come dire: inutile piangere sul cemento colato anche perché, della chiesa, pare non ci sia più nulla.
La chiesa dell'Annunziata, che era di patronato dei discendenti del condottiero Alberico de Cuneo de Barbiano, conte di Trani nel 1383, fu demolita nel 1832 a seguito anche degli ingenti danni che l'intera zona subì durante il drammatico saccheggio dei francesi nel 1799. San Toma fu eretta cinque anni dopo nella vicina piazza Tomaselli, conosciuta dai più anziani come «mezz all'Annunziat». Al suo interno sono conservate la campana, le urne cinerarie dei de Cuneo e l'altorilievo ligneo della ei fù Annunziata. Il rilievo merita un approfondimento: si tratta di un vero e proprio lavoro di scultura fatto eseguire per l'altare maggiore della chiesa dell'Annunziata dal conte di Trani Manfredi de Cuneo. Vale la pena di ricordare che al Campo dei Lombardi faceva capo il Seggio del campo, uno dei quattro sedili dei nobili, il cui stemma era costituito da due spade incrociate con corona di conte.
L'evoluzione storico-architettonica della zona è di notevole importanza e molti ritengono che gli scavi potrebbero riportare in superficie qualche altra chicca del passato. Ci dovremo accontentare di passeggiarci sopra.
Ha collaborato alla realizzazione di questo articolo Raffaella Ardito. Si ringrazia per la disponibilità Mario Schiralli e Francesca Onesti.