Riscoprendo Trani
Targa riposizionata? Storia cancellata
Ricordiamo i Sedili di Trani
domenica 21 luglio 2013
13.57
E' stata sostituita la targa in piazza Ferdinando Lambert, certo non proprio tempestivamente (la richiesta di sostituzione fu fatta nel maggio 2008). Spaccata in più punti, rappresentava un pericolo oltre a esser illeggibile. Con grande rammarico abbiamo notato che la nuova dicitura non ricalca quella precedente ove si leggeva "già piazza Sedile Portanova". Cosa s'intende per sedili?
Spostiamoci nella Napoli dell'epoca greca. Ben oltre duemila anni fa i cittadini si dividevano in "fratrie" che possiamo definire associazioni politico-religiose. Chi aveva legami di sangue, stesso gruppo etnico e venerava le stesse divinità faceva parte di una fratria ben delineata, regolata da una precisa struttura amministrativa. La Trani medievale è una città multietnica, i ceti più importati si consolidano e s'ingrandiscono mediante matrimoni e alleanze economiche. Presenti in maniera attiva nella amministrazione della città, per difendere i loro interessi finiranno per unirsi in gruppi distinti, probabilmente demarcati anche territorialmente. Questo modus operandi derivato dalle fratrie si trasformerà successivamente nei Sedili dei nobili che saranno il fulcro della vita amministrativa locale.
Carlo I D'Angiò nel 1268 regolò giuridicamente i Sedili (denominati anche seggi o piazze) rendendoli effettivi organi amministrativi divisi in quartieri. Non abbiamo fonti certe dell'epoca di costituzione a Trani ma la loro fondazione si attesta sicuramente attorno al XIII secolo. A Trani erano attivi quattro sedili dei nobili, a causa delle agevolazioni derivanti dall'amministrare la cosa pubblica, le aggregazioni ai sedili (per chi aveva i requisiti) divennero sempre più difficoltose per evitare di frammentare i privilegi ritenuti fondamentali per mantenere la propria condizione nobiliare era indispensabile occupare cariche pubbliche. Successivamente i sedili saranno "serrati", non verranno accettate più aggregazioni di nuove famiglie.
Seguendo le orme di Napoli, nel XV secolo si aggiungerà il seggio del popolo al quale verranno aggregati i commercianti più ricchi e i neofiti ebrei convertiti, per dar modo anche se in misura minore di poter partecipare alla vita pubblica anche la nuova classe emergente. Non mancheranno scontri con i nobili e continui ricorsi al re. Ogni sedile aveva una sede e un simbolo tutti erano sormontati (tranne quello del popolo ovviamente) dalla corona di conte in onore di Pietro, il conte di Trani.
Quali erano e dove erano allocati questi sedili? Seggio dell'Arcivescovato comprendeva la zona omonima e aveva come simbolo la Cattedrale, la prima sede era sotto le scale della Cattedrale successivamente al piano terra di palazzo Candido (tribunale civile). Seggio di San Marco si trovava sotto il porticato della chiesa omonima in seguito abbattuta per la costruzione del tempio dedicato a Santa Teresa d'Avila, aveva come simbolo il leone di Venezia, secondo lo storiografo Arcangelo Prologo una delle due piazze più importanti di Trani. Seggio di Portanova aveva come simbolo una porta, era ubicato sotto la loggia di palazzo Maggiolla-Moselli in quella che secondo il Prologo era (con San Marco) la piazza più importante della città dove i Palagano costruirono il primo esempio di casa palazziata; centro cittadino fino ai primi del 1900 oggi piazza Lambert. Seggio del Campo dei Longobardi aveva come simbolo due spade incrociate, probabilmente prende spunto dal campo longobardo, le spade e le famiglie aggregate rafforzerebbero l'ipotesi. La sede era nella chiesa di Santa Maria del Campo fuori le mura che preesisteva alla chiesa dell'Annunziata, successivamente si trasferì al di sotto del palazzo De Cuneo in piazza Longobardi (oggi demolito). Seggio del Popolo aveva come simbolo la P di popolo, era sito nella piazza del Popolo denominata cosi già nel XV secolo. Piazza dove si svolgeva il pubblico mercato (spostato poi nel 1800 in piazza Longobardi in quanto lo spazio non era più idoneo). Nel palazzo Gaeta-Ferrara, Cesare Gaeta fece scolpire un altare nel 1699 che ricorda la presenza della piazza del Popolo (oggi piazza Marconi).
Una storia molto interessante che merita un serio approfondimento, una storia che è testimonianza delle nostre radici dello sviluppo di una città importante come Trani. Purtroppo una storia ormai quasi dimenticata tristemente cancellata anche dalla toponomastica. Piazza Sedile San Marco non ha mai subito fortunatamente interventi che modificassero la sua storia. Da qualche anno la stradina attigua palazzo Candido (tribunale civile) è stata intitolata al Sedile dell'Arcivescovato. Cosa molto positiva. Al tempo stesso bisogna domandarsi: non meritano tutte queste zone lo stesso trattamento? Non meritano di esser restituite agli onori della loro storia? Penso a piazza del Popolo che per 500 anni ha avuto questa denominazione e poi si è scelto di cancellare la sua storia dedicandola a Marconi (nulla contro di lui, ovviamente). Ma a livello storico ha un senso? A Napoli o a Roma avrebbero mai pensato di rinominare piazza del Popolo una piazza con un significato cosi profondo? E ancora: piazza Sedile Portanova (dedicata a Ferdinando Lambert negli anni '50) perché non porta almeno la dicitura "già piazza Sedile Portanova"? Facendo un paragone con una targa posizionata qualche anno fa in via Lionelli si legge: "già Madonna dei sette dolori". Non si poteva prestare più attenzione visto che la targa è stata fatta da poco? Non si potrebbe anche qui ristabilire totalmente la storia secolare della piazza riportandola alla denominazione originale?
In secondo luogo, senza entrare nel merito dell'utilità di avere inciso sulla targhe toponomastiche lo stemma di Trani e la dicitura "Medaglia d'argento al merito civile", non sarebbe auspicabile avere almeno per il centro storico tutte le targhe uguali? Possibile che ogni tot anni si cambia lo stile? Visualmente l'effetto finale non sembra gradevole. Un angolo del palazzo Morola ne è un chiaro esempio: via Beltrani presenta uno stile (con ancora impresso la dicitura a inchiostro) affiancata da una tripla indicazione su via San Giovanni Russo.
Confidiamo che la nuova commissione toponomastica vagli analiticamente queste situazioni, se ovviamente le riterrà idonee.
Spostiamoci nella Napoli dell'epoca greca. Ben oltre duemila anni fa i cittadini si dividevano in "fratrie" che possiamo definire associazioni politico-religiose. Chi aveva legami di sangue, stesso gruppo etnico e venerava le stesse divinità faceva parte di una fratria ben delineata, regolata da una precisa struttura amministrativa. La Trani medievale è una città multietnica, i ceti più importati si consolidano e s'ingrandiscono mediante matrimoni e alleanze economiche. Presenti in maniera attiva nella amministrazione della città, per difendere i loro interessi finiranno per unirsi in gruppi distinti, probabilmente demarcati anche territorialmente. Questo modus operandi derivato dalle fratrie si trasformerà successivamente nei Sedili dei nobili che saranno il fulcro della vita amministrativa locale.
Carlo I D'Angiò nel 1268 regolò giuridicamente i Sedili (denominati anche seggi o piazze) rendendoli effettivi organi amministrativi divisi in quartieri. Non abbiamo fonti certe dell'epoca di costituzione a Trani ma la loro fondazione si attesta sicuramente attorno al XIII secolo. A Trani erano attivi quattro sedili dei nobili, a causa delle agevolazioni derivanti dall'amministrare la cosa pubblica, le aggregazioni ai sedili (per chi aveva i requisiti) divennero sempre più difficoltose per evitare di frammentare i privilegi ritenuti fondamentali per mantenere la propria condizione nobiliare era indispensabile occupare cariche pubbliche. Successivamente i sedili saranno "serrati", non verranno accettate più aggregazioni di nuove famiglie.
Seguendo le orme di Napoli, nel XV secolo si aggiungerà il seggio del popolo al quale verranno aggregati i commercianti più ricchi e i neofiti ebrei convertiti, per dar modo anche se in misura minore di poter partecipare alla vita pubblica anche la nuova classe emergente. Non mancheranno scontri con i nobili e continui ricorsi al re. Ogni sedile aveva una sede e un simbolo tutti erano sormontati (tranne quello del popolo ovviamente) dalla corona di conte in onore di Pietro, il conte di Trani.
Quali erano e dove erano allocati questi sedili? Seggio dell'Arcivescovato comprendeva la zona omonima e aveva come simbolo la Cattedrale, la prima sede era sotto le scale della Cattedrale successivamente al piano terra di palazzo Candido (tribunale civile). Seggio di San Marco si trovava sotto il porticato della chiesa omonima in seguito abbattuta per la costruzione del tempio dedicato a Santa Teresa d'Avila, aveva come simbolo il leone di Venezia, secondo lo storiografo Arcangelo Prologo una delle due piazze più importanti di Trani. Seggio di Portanova aveva come simbolo una porta, era ubicato sotto la loggia di palazzo Maggiolla-Moselli in quella che secondo il Prologo era (con San Marco) la piazza più importante della città dove i Palagano costruirono il primo esempio di casa palazziata; centro cittadino fino ai primi del 1900 oggi piazza Lambert. Seggio del Campo dei Longobardi aveva come simbolo due spade incrociate, probabilmente prende spunto dal campo longobardo, le spade e le famiglie aggregate rafforzerebbero l'ipotesi. La sede era nella chiesa di Santa Maria del Campo fuori le mura che preesisteva alla chiesa dell'Annunziata, successivamente si trasferì al di sotto del palazzo De Cuneo in piazza Longobardi (oggi demolito). Seggio del Popolo aveva come simbolo la P di popolo, era sito nella piazza del Popolo denominata cosi già nel XV secolo. Piazza dove si svolgeva il pubblico mercato (spostato poi nel 1800 in piazza Longobardi in quanto lo spazio non era più idoneo). Nel palazzo Gaeta-Ferrara, Cesare Gaeta fece scolpire un altare nel 1699 che ricorda la presenza della piazza del Popolo (oggi piazza Marconi).
Una storia molto interessante che merita un serio approfondimento, una storia che è testimonianza delle nostre radici dello sviluppo di una città importante come Trani. Purtroppo una storia ormai quasi dimenticata tristemente cancellata anche dalla toponomastica. Piazza Sedile San Marco non ha mai subito fortunatamente interventi che modificassero la sua storia. Da qualche anno la stradina attigua palazzo Candido (tribunale civile) è stata intitolata al Sedile dell'Arcivescovato. Cosa molto positiva. Al tempo stesso bisogna domandarsi: non meritano tutte queste zone lo stesso trattamento? Non meritano di esser restituite agli onori della loro storia? Penso a piazza del Popolo che per 500 anni ha avuto questa denominazione e poi si è scelto di cancellare la sua storia dedicandola a Marconi (nulla contro di lui, ovviamente). Ma a livello storico ha un senso? A Napoli o a Roma avrebbero mai pensato di rinominare piazza del Popolo una piazza con un significato cosi profondo? E ancora: piazza Sedile Portanova (dedicata a Ferdinando Lambert negli anni '50) perché non porta almeno la dicitura "già piazza Sedile Portanova"? Facendo un paragone con una targa posizionata qualche anno fa in via Lionelli si legge: "già Madonna dei sette dolori". Non si poteva prestare più attenzione visto che la targa è stata fatta da poco? Non si potrebbe anche qui ristabilire totalmente la storia secolare della piazza riportandola alla denominazione originale?
In secondo luogo, senza entrare nel merito dell'utilità di avere inciso sulla targhe toponomastiche lo stemma di Trani e la dicitura "Medaglia d'argento al merito civile", non sarebbe auspicabile avere almeno per il centro storico tutte le targhe uguali? Possibile che ogni tot anni si cambia lo stile? Visualmente l'effetto finale non sembra gradevole. Un angolo del palazzo Morola ne è un chiaro esempio: via Beltrani presenta uno stile (con ancora impresso la dicitura a inchiostro) affiancata da una tripla indicazione su via San Giovanni Russo.
Confidiamo che la nuova commissione toponomastica vagli analiticamente queste situazioni, se ovviamente le riterrà idonee.