
Salute d'asporto
Acidi grassi trans e profilo lipidico: un serio fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, il cancro e il diabete
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
sabato 15 marzo 2025
Gli acidi grassi trans sono un tipo di grassi insaturi prodotti industrialmente attraverso l'idrogenazione parziale degli oli vegetali, un processo utilizzato per aumentare la stabilità e la conservazione dei prodotti alimentari. Tuttavia, le evidenze scientifiche hanno dimostrato che il consumo eccessivo di acidi grassi trans rappresenta un rischio significativo per la salute, contribuendo all'aumento delle malattie cardiovascolari (CVD), del cancro e del diabete.
Studi epidemiologici hanno dimostrato che un aumento del 2% nell'apporto energetico quotidiano da grassi trans è associato a un incremento del 23% del rischio di malattie coronariche.
Le principali cause di questa associazione includono:
Aumento del colesterolo LDL e riduzione dell'HDL, che favorisce l'accumulo di placche aterosclerotiche nelle arterie.
Promozione dell'infiammazione sistemica, con conseguente danno alle pareti arteriose.
Riduzione della funzionalità endoteliale, che compromette la capacità delle arterie di dilatarsi correttamente, aumentando il rischio di ipertensione e trombosi. Diversi paesi hanno adottato misure legislative per limitare l'uso degli acidi grassi trans nei prodotti alimentari. In Europa, la Danimarca ha imposto un limite massimo del 2% sui TFAs nei prodotti industriali, con una conseguente riduzione del 60% del rischio di malattie cardiovascolari.
L'associazione tra consumo di acidi grassi trans e rischio di cancro è meno consolidata rispetto a quella con le malattie cardiovascolari. Tuttavia, alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono un possibile legame tra un'elevata assunzione di grassi trans e l'aumento dell'incidenza di alcuni tumori, tra cui quello al seno e alla prostata.
Anche gli effetti degli acidi grassi trans sul rischio di diabete sono ancora oggetto di dibattito, ma si ipotizza che possano influenzare negativamente la sensibilità all'insulina e promuovere l'infiammazione nei tessuti adiposi, alterando il metabolismo del glucosio.
Dato il forte legame tra consumo di acidi grassi trans e patologie gravi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di limitare il consumo di acidi grassi trans a meno dell'1% dell'apporto energetico totale. Tuttavia, la completa eliminazione degli acidi grassi trans dalla dieta è difficile, poiché essi sono presenti naturalmente in piccole quantità nei prodotti lattiero-caseari e nella carne di ruminanti.
Per ridurre il consumo degli acidi grassi trans è fondamentale:
Evitare alimenti industriali contenenti oli parzialmente idrogenati, come margarina, prodotti da forno confezionati e fast food.
Scegliere grassi più sani, come oli vegetali non idrogenati, olio d'oliva e olio di semi di lino.
Leggere attentamente le etichette nutrizionali, poiché alcuni prodotti possono contenere fino a 0,5 g di grassi trans per porzione senza essere obbligati a dichiararlo.
L'educazione dei consumatori e la trasparenza delle industrie alimentari sono elementi fondamentali per ridurre il consumo di grassi trans e migliorare la salute della popolazione, così come le scelte alimentari più consapevoli ed una maggiore attenzione alle etichette nutrizionali possono contribuire a minimizzare gli effetti dannosi degli acidi grassi trans.
Studi epidemiologici hanno dimostrato che un aumento del 2% nell'apporto energetico quotidiano da grassi trans è associato a un incremento del 23% del rischio di malattie coronariche.
Le principali cause di questa associazione includono:
Aumento del colesterolo LDL e riduzione dell'HDL, che favorisce l'accumulo di placche aterosclerotiche nelle arterie.
Promozione dell'infiammazione sistemica, con conseguente danno alle pareti arteriose.
Riduzione della funzionalità endoteliale, che compromette la capacità delle arterie di dilatarsi correttamente, aumentando il rischio di ipertensione e trombosi. Diversi paesi hanno adottato misure legislative per limitare l'uso degli acidi grassi trans nei prodotti alimentari. In Europa, la Danimarca ha imposto un limite massimo del 2% sui TFAs nei prodotti industriali, con una conseguente riduzione del 60% del rischio di malattie cardiovascolari.
L'associazione tra consumo di acidi grassi trans e rischio di cancro è meno consolidata rispetto a quella con le malattie cardiovascolari. Tuttavia, alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono un possibile legame tra un'elevata assunzione di grassi trans e l'aumento dell'incidenza di alcuni tumori, tra cui quello al seno e alla prostata.
Anche gli effetti degli acidi grassi trans sul rischio di diabete sono ancora oggetto di dibattito, ma si ipotizza che possano influenzare negativamente la sensibilità all'insulina e promuovere l'infiammazione nei tessuti adiposi, alterando il metabolismo del glucosio.
Dato il forte legame tra consumo di acidi grassi trans e patologie gravi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di limitare il consumo di acidi grassi trans a meno dell'1% dell'apporto energetico totale. Tuttavia, la completa eliminazione degli acidi grassi trans dalla dieta è difficile, poiché essi sono presenti naturalmente in piccole quantità nei prodotti lattiero-caseari e nella carne di ruminanti.
Per ridurre il consumo degli acidi grassi trans è fondamentale:
Evitare alimenti industriali contenenti oli parzialmente idrogenati, come margarina, prodotti da forno confezionati e fast food.
Scegliere grassi più sani, come oli vegetali non idrogenati, olio d'oliva e olio di semi di lino.
Leggere attentamente le etichette nutrizionali, poiché alcuni prodotti possono contenere fino a 0,5 g di grassi trans per porzione senza essere obbligati a dichiararlo.
L'educazione dei consumatori e la trasparenza delle industrie alimentari sono elementi fondamentali per ridurre il consumo di grassi trans e migliorare la salute della popolazione, così come le scelte alimentari più consapevoli ed una maggiore attenzione alle etichette nutrizionali possono contribuire a minimizzare gli effetti dannosi degli acidi grassi trans.