Nutrizione, alimenti
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Salute d'asporto

Consigli dietetici per contrastare la sindrome da ovaio micropolicistico

Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca

La Sindrome da Ovaio Policistico è una endocrinopatia che interessa il 15-18% delle donne in età riproduttiva, spesso correlata a problematiche di fertilità.
Labianca
Il criterio diagnostico più utilizzato prevede la coesistenza di almeno due dei seguenti sintomi:
• Presenza cronica di irregolarità ovulatorie e mestruali (forti ritardi del ciclo, amenorrea, cicli anovulatori e/o con frequenza maggiore rispetto alla norma).
• Segni clinici o biochimici di iperandrogenismo (acne, irsutismo, squilibrio nel rapporto degli ormoni LH/FSH, elevato testosterone libero, alopecia).
• Presenza di cisti o microcisti ovariche osservate con indagine ecografica.

La donna con PCOS è maggiormente esposta ad alcuni rischi per la salute: l'iperinsulinemia che caratterizza questa patologia espone ad un aumentato rischio di diabete mellito e dislipedimia; l'eccesso di estrogeni in circolo determina ipertensione, ma va anche a stimolare cronicamente le cellule dell'endometrio, andando incontro ad un aumento del proprio volume e ad un ispessimento delle pareti si potrebbe arrivare addirittura ad un esito di cancro. Non è da sottovalutare inoltre l'aumentato rischio di patologie cardiache, la tendenza ad ingrassare (con sindrome metabolica annessa) e la possibile connessione con aterosclerosi precoce. Il quadro che accompagna questa sindrome, qualunque sia la sintomatologia principale, è di tipo infiammatorio.

L'insulina sia direttamente che indirettamente agisce sulla patogenesi della PCOS, aumentando, in sinergia con l'ormone LH, la produzione di androgeni e decrementando la sintesi di proteina legante il testosterone (SHBG) che si traduce in testosterone circolante nella forma non legata e, quindi, attiva. L'aumento della massa grassa è implicato nello sviluppo della PCOS in molti modi; gli adipociti producono ormoni peptidici come leptina e resistina così come alcune citochine infiammatorie.

Dal punto di vista dietetico in queste pazienti si è dimostrata vincente una dieta ipocalorica (in caso di sovrappeso/obesità) low carb a basso indice glicemico unita ad attività fisica e ad integrazione con omega 3, che permettono di avere una diminuzione di massa grassa ed un aumento del colesterolo HDL e di globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG), riducendo la quota di testosterone libero e attivo.

La letteratura evidenzia come le pazienti affette da PCOS mostrino uno squilibro dietetico per il quale si ha una carenza di fibra, omega3, calcio, vitamine, magnesio e zinco, contro un eccesso di colesterolo, sodio, saccarosio, acidi grassi saturi.

Per mettere in pratica quanto detto dobbiamo chiarire il concetto di indice (IG) e carico glicemico (CG); L'indice glicemico esprime la velocità con cui i carboidrati si riversano nel sangue, mentre il carico prende in considerazione anche la quantità dei carboidrati che si stanno mangiando e le associazioni con proteine e grassi presenti nel pasto. Per esempio un piatto di riso in bianco ha un indice glicemico alto, con una altrettanta alta risposta di insulina, mentre mangiare quello stesso piatto di riso con una fonte proteica ed una fonte di fibra abbassa il carico glicemico inducendo anche un minor rilascio di insulina. Per questo motivo considerare l'IG di un pasto è un buon punto di partenza, ma quello che conta sono gli abbinamenti.

Aumentare l'introito di verdura, avendo cura di variarne la natura e seguire la stagionalità, utilizzando cotture semplici e poco condite, permetterà di aumentare sia intake di fibra che di minerali; mentre utilizzare la frutta vendo cura di rispettare il carico glicemico, quindi preferirla al mattino permetterà di introdurre vitamine e minerali. Vi sottolineo come la base della PCOS sia di natura infiammatoria e rispettando l'assetto dietetico si avrà una diminuzione dell'infiammazione ed un miglioramento del quadro clinico.

Infine, un altro punto importante è il timing dei pasti in modo da rispettare i ritmi circadiani, preferendo i seguenti orari:
• Colazione tra le 6.00 e le 9.00
• Pranzo tra le 12.00 e le 15.00
• Cena tra le 18.00 e le 21.00
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